Cap. VI

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Il vecchio orologio da polso a cui Christian era tanto affezionato segna le 14.45.
Il giovane è appena uscito di casa a passo sostenuto diretto verso piazza del Duomo, dove i due si erano dati appuntamento.
Ha l'aria nervosa, i capelli pieni di brillantina e l'alito che sa di menta, indossa un paio di pantaloni cargo che gli slanciano la figura e una felpa grigia marcata Nike di un colore che gli risalta i profondi occhi ghiacciati.
Raggiunto il luogo designato con cinque minuti d'anticipo, attende con ansia sistemandosi ripetutamente i capelli con le mani specchiandosi nella vetrina di un negozio.
"Ehi, ciao!"
Christian sobbalza al suono di una voce femminile e squillante che lo raggiunge da dietro.
Giratosi, viene folgorato da una visione quasi angelica;  Carlotta sta indossando un paio di jeans azzurro chiaro e una camicetta bianca a fiori lilla che accompagna il suo sorriso calmo e spensierato, le gote sono leggermente rosate e le labbra sono lucide e tinte di un rosso fievole e grazioso.
"Ehm, ciao!" Risponde il ragazzo con uno dei suoi timidi sorrisi
"Andiamo?" Propone Carlotta.
I due passeggiano per Milano ridendo e scherzando come fossero vecchi amici.
"Che ore sono??"
"Le 17.30"
"Devo proprio andare!! Ci vediamo a scuola!"
Christian si avvia verso casa perplesso, prende il cellulare e chiama il suo storico migliore amico, con il quale è legatissimo dalle elementari, Filippo.
"Frate"
"Oh frate com'è andata?"
"Boh guarda non lo so cioè speravo meglio"
"In che senso?"
"Sinceramente non ho sentito nessun legame particolare, cioè è a posto però mi aspettavo più chimica".

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jun 03 ⏰

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