Era una calda notte d'estate e quattro amici decisero di trascorrere una serata sotto le stelle nel campo di granturco. Sotto la luce della luna, passeggiavano tra le lunghe file di piante, chiacchierando e ridendo felici. Ma all'improvviso, uno di loro scomparve nel buio, come se la terra lo avesse inghiottito.
I tre rimasti iniziarono a cercarlo con l'aiuto delle torce, ma non riuscirono a trovarlo. Invece, trovarono un sentiero che conduceva a una radura dove c'era una vecchia stalla abbandonata. L'ingresso era coperto di ragnatele e le finestre erano tutte rotte. Ma la porta era aperta.
All'interno, i tre amici sentivano un respiro dalle ombre. Si muovevano lentamente, provando a cercare una via d'uscita quando videro quello che poteva essere il loro amico. Ma ciò che vide era un uomo con la faccia dura e gli occhi che brillavano di rabbia.
Iniziò a correre verso di loro, urlando, e quello che era loro amico rivelò la verità: il proprietario del campo di granturco era morto sei mesi prima e i poliziotti non avevano mai trovato il suo assassino. Ma lo sapevano tutti: era il suo stesso figlio.
Gli amici capirono subito che erano stati presi in giro, ma non si rendevano conto che erano diventati i prossimi obiettivi. Scoppiò la battaglia mentre le ombre si animavano di vita. Alla fine, solo uno dei tre sopravvisse e fuggì via. Ma il ragazzo ora sapeva che non avrebbe mai più messo piede in un campo di granturco.
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Horror D'un Fiato
Short StoryCon questa storia inauguro la mia serie "horror d'un fiato". Ogni capitolo rappresenta una storia a sé stante. Buona lettura