1

442 28 41
                                    

Non è passato molto tempo da quando mi sono trasferita qui a Seoul, eppure sorprendentemente ho dimestichezza con la lingua.

È da quando ho finito il liceo che pianificavo di trasferirmi a Seoul per cambiare aria, perché l'Australia, per quanto io la ami, non mi soddisfava più.

Sarà perché appena finita la scuola tutti i miei amici hanno preso la propria strada e io ho iniziato a sentirmi sola, ma ho avvertito la necessità di fare le valigie e andare via.

L'Australia rimane comunque il mio posto sicuro, la mia casa.

Onestamente non so quanto rimarrò a Seoul, ma per il momento mi piace.

Penso sia fondamentale per la mia crescita allontanarmi dalla mia città natale e stare per un po' in quella dei miei genitori.

I miei nonni mi hanno aiutata a trovare un appartamento, non tanto lontano da loro e nemmeno tanto lontano dal centro, in modo da poter vivere da sola e avere i miei spazi...ovviamente alla condizione che ogni tanto sarei passata da loro, ma mi sembra scontato.

Fortunatamente non sono proprio del tutto sola qui.

Essendo la città natale dei miei genitori, qui loro hanno molte conoscenze, tra cui la famiglia Yang.

I signori Yang hanno ben tre figli e oltre all'essermi presa una cotta per il maggiore quando ero più piccola, sono molto amica del secondo genito.

Io e Jeongin ci siamo conosciuti dieci anni fa, quell'estate i miei genitori decisero di fare una piccola vacanza a Seoul di qualche giorno, giusto per rivedere i loro parenti e amici più stretti e farmi conoscere la loro città natale.

È così che io e Jeongin ci siamo incontrati la prima volta a casa sua una sera di metà luglio, lui aveva 13anni mentre io, nonostante siamo dello stesso anno, ne avevo 12 visto che il mio compleanno non era ancora arrivato.

Possiamo dire che non siamo partiti proprio con il piede giusto.

Lui, avendo due fratelli maschi, non era poi così abituato a comportarsi per bene con le ragazze.

Gentile si, ma mi trattava come se fossi un ragazzo.

Con gli anni siamo rimasti in contatto, dopo quell'estate sono tornata a Seoul sia i successi due anni che quattro anni fa per una settimana intera, e ora mi sono trasferita qui.

<<non ci credo che non hai ancora finito di sistemare le tue cose>> parla Jeongin mentre si abbottona la camicia guardandosi allo specchio. <<sei qui da due settimane ormai>>

<<non ho tempo>> roteo gli occhi alzandomi dal letto sistemandomi i capelli scompigliati con una mano. <<sono stata impegnata con le pratiche burocratiche per la casa, l'iscrizione all'università e con l'aiutare i miei nonni>>

<<sarà>> alza le spalle lui, poi mi lancia un'occhiata. <<sei ancora in pigiama? Vedi che tra venti minuti usciamo, te la fai a piedi se non ti sbrighi>>

Sbuffo mentre afferro il vestito dalla sedia e mi dirigo verso il bagno.

Jeongin ha deciso di portarmi in uno dei locali di Hongdae, giusto per farmi ambientare, ed è venuto a prepararsi qui da me.

Non ho molta voglia di andarci in realtà, ma lo devo accontentare dato che sono due settimane che mi scarrozza ovunque visto che non ho ne patente ne macchina.

Fortunatamente non sono così lenta a prepararmi, un trucco leggero e spazzolare i capelli per l'ultima volta va più che bene.

<<sei pronta?>> domanda Jeongin dal salotto.

Connected || Bang ChanDove le storie prendono vita. Scoprilo ora