⋅•⋅⊰∙∘☽༓☾∘∙⊱⋅•⋅
Cara Nyke, mia stella, che lassù rimane vigente a luccicare le sue sofferenze nel cielo, splendida nella sua angustia solenne, ad ogni tuo spostamento sento il mio cuore vibrare e pompare sangue più intensamente.
Oggi non sono qui per raccontarti le mie futili giornate a rimpiangere la mia esistenza o per esplicare quanto desidero la fine dei miei giorni.Oggi mi ritrovo qui a scarabocchiare queste tue pagine per imprimere un esperienza che non mi ricapiterà più nella vita, perché l'importanza che l'appartiene sarà per sempre sua.
Le persone parlano di quanto i dolori provocati fisicamente siano solo una carezza alle angosce che gli sputi acidi ci arrecano. Lo sai... a causa di questo ne ho patite tante, non c'è stato giorno in cui io non mi ritrovavo qui ad esternarti con le lacrime agli occhi, ciò che dovevo subire per colpa di persone i quali io ritenevo amici.
Nyke, mia cara Nyke, in realtà non ho mai captato il significato puro della parola "amico". Ho sempre sentito il vuoto avvolgermi, la derisione scivolarmi addosso come lenente, discorsi illusori sull'amicizia e poi tante,tante risate.
Ancora adesso non riesco a comprendere il perché di quelle risa sguaiate quando mi capitava di esporre una lezione innanzi a tanti occhi malevoli. Era forse perché avevo qualcosa di strano sul volto? O semplicemente perché nutrivo delle difficoltà nell'esporre qualcosa a causa del mio piccolo problema?
Oh Jimin...loro erano tuoi amici, come avrebbero potuto mai fare beffe di te quando provavano un affetto immenso nei tuoi confronti? Era quello che mi dicevo per mettermi l'anima in pace, ma il tormento era assiduo, colpevolizzarmi di non avere persone il quale tenevano a me in modo sincero, era l'unica maniera per trovare un responso alla mia continua solitudine. Quand'ero piccolo mi dettavano come "strano".
Un bimbo sempre alla ricerca dell'alienato, del diverso, un qualcosa che si differenziasse dalla realtà come mi distinguevo io dalla massa. Le mie ricerche però erano sempre state vane e insignificanti.Fin dalla tenera età, quel termine dagli innumerevoli significati, era rimasto per me sul fondo dell'ignoto.
E io mi estraniavo dalla socialità che mi avvolgeva, ipotizzando cosa fosse un amico. Magari quel fatuo costante che mi si attorcigliava alla gola, quel freddo perpetuo al mio fianco, risparmiavo un posto solo per lui. E io preferivo la mia misera vita così, senza che nessuno si sarebbe poi un giorno ricordato di me. Avrei tanto desiderato giungere alla fine dei miei giorni ed osservare la tetra bara non essere circondata da nessun individuo.
Nessuno. Questa era la mia parola preferita. Per me equivaleva esattamente ad "unico". Nessuno poteva contrastare l'unicità della mia solitudine. Nessuno poteva irrompere con furia in quella che io definivo quotidianità. Nessuno. Solamente me stesso, semmai.Però Nyke...oggi sembra diverso dalle altre volte, è sempre diverso, ma questa volta particolarmente.
Ancora una volta ho desiderio di raccontarti quella spicciola passione rinvigorente, il quale fiamma nel mio animo nubile. I bambini mi definivano strano perché non credevo nelle favole. Non sono mai stato il tipo di bambino che si lasciava incantare da tali sciocchezze. Mi credevo grande a sfatare ad ogni occasione, la veridicità di quei racconti immaginari. Cosa c'era di reale in tutto ciò? Perché illudere la mente di bambini solo per lasciarli crogiolare in un mondo astratto e con mancanza di realtà?Loro preferivano essere soggiogati dal falso mentre io contrastavo tutte quelle bugie.
Cosa attraeva i bambini realmente?
Le leggende...racconti antichi, facenti parte di un patrimonio culturale di un popolo. Venivano narrati oralmente per dilettare i convitati a banchetti o feste patronali. Mescolavano continuamente durante la narrazione, il terreno nel divino. Accordi folli, patti rischiosi e amori proibiti. Erano solo spiegazioni alle domande che l'uomo si poneva avendo dinanzi a sé qualcosa di sconosciuto: la pioggia incessante, il sole che puntualmente ogni giorno sorgeva e si coricava lasciando poi posto alla luna splendente, l'alternarsi delle stagioni e quei minuscoli puntini il quale costellano la volta celeste.
STAI LEGGENDO
յմsԵ օղҽ ղí́ցհԵ || օs յíkօօk
Fantasia[C O N C L U S A] Tratto dalla One Shot: "Sai cosa vuol dire? Il fato vuole vederti smarrire nella cupidigia e aggiogare la mia indole... neanche le stelle sanno cosa sta per accadere..." Spingiti nella solitudine per non lasciarti avvolgere dalla m...