L'essere umano.. Essere strano vero? Bello,brutto,buono,cattivo, generoso,egoista,affascinato,disgustato.. Disgustato.. Si disgustato, proprio come mi sento io adesso..
Ma che cazzo ci han messo in questo fottutissimo tè?
"È di suo gradimento?"- la voce di una graziosa cameriera del club per golfisti interrompe i miei pensieri;
"Si si, ottimo signorina"- le rispondo, accennando un sorriso imbarazzato.
A scusate non mi sono ancora presentato, sono Michael Gallagher ma per gli amici... ah già, me ne ero scordato, non ne ho di amici..
Chi sono? Cosa faccio? Posso essere chi volete e fare qualsiasi cosa voi vogliate ma principalmente sono un ragazzo che cerca, disperatamente, di laurearsi in criminologia, che vive a Sacramento, che ha un certo portamento, un certo linguaggio e con occhi verdi e capelli neri (se può interessarvi) e un bel fisicuccio. Voi vi domanderete: "Perché un ragazzo, da poco 18enne, che cerca di laurearsi, si trova in un club per golfisti, a bere del tè?"; sinceramente, me lo domando anch'io... Dev'essere questo mio amore per la mente perversa dell'umanità, questo mio amore nello studiarla, che mi porta ad incontrare gente, figlia di papà, che mi fa capire dove i pensieri dell'essere umano possano arrivare... o, forse, più semplicemente, sto in questo club perché il tè non fa poi così schifo..
Il tè, una mia grande passione: verde, nero, ai mirtilli. Il tè rilassa la mente, perché non berlo?
Tornando a noi e al nostro "amato" club..
"Buona serata" - saluto il ragazzo della reception, che mi risponde con un tono tranquillo (o annoiato, chi lo sa)- "Buona serata signore''.
Me ne torno a casa, soddisfatto del pomeriggio. Guardare tutta quella gente al club, gente che crede di sapere tutto su come la vita giri, è stata la cosa più ridicola e divertente ch'io abbia mai visto. La prima cosa che faccio appena rientro nel mio "rifugio" è prepararmi del buon tè nero, un buonissimo Scotland Breakfast, per levarmi dalla bocca quel saporaccio d'acqua sporca che spacciano per tè in quel fottutissimo club; affianco al mio tè un sandwich con prosciutto e formaggio. Finita la "cena", andrò a farmi una doccia, per poi coricarmi, tradizionalmente, in canottiera bianca a giromanica e boxer neri. Vivo da solo. Mio padre se ne è andato quando ero piccolo, mia madre abita nella bellissima Italia ed io mi trovo qui a fare la mia vita. È pur vero che, magari, potrei andare a vivere in una casa per studenti, ma perché farlo? A me non piace la gente ed io non piaccio a lei. Si, è vero, la studio e l'analizzo, è una cosa che mi piace perché è meglio sapere da chi siamo circondati, ma questo non vuol dire che io ci debba convivere, insomma, gli oceanografi studiano gli squali ma di certo non li invitano a cena. Stare solo mi basta, o almeno credo. Fin da piccolo mi son sempre "bastato", siamo sempre stati io e la mia voce riflessa nei pensieri, la mia voce riflessa nei pensieri ed io, ma, allora, perché quando mi corico e stendo il braccio sull'altra metà del letto, sento quel vuoto che mi crea un blocco allo stomaco? Forse perché mi manca lei.. Ho voglia di lei.. Mi manca.. Mi manca si, ma che faccia avrà? Chi e come è, questa lei che non ho mai avuto ma che tanto amo e mi manca? Come fa a mancarti qualcuno o qualcosa che non hai mai avuto? Non lo so.. Strano.. Affascinante..
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" Buongiorno Mondo!!!"- urlo, svegliandomi, sono le sei del mattino e sono felice, non so perché ma lo sono. Mi alzo, faccio la mia bella colazione ( tè, ovviamente, con pan carré alla Nutella) e mi faccio una doccia. Mentre mi vesto, come tutte le mattine, eccola là, la chiamata di mamma.
"Mà? Buongiorno"- dico con voce un po assonnata - " Ehi amore della mamma, tutto bene?"- dice lei che, al contrario mio, nonostante in Italia saranno le 23/24 ca., ha una voce allegra e sveglia, e come biasimarla, qualunque madre sarebbe felice di sentire il figlio che non vede da 12 mesi - "Si mamma tutto ok qui, te?"- le rispondo, facendo il figlio premuroso, e lei - "Si si tutto ok"- e cosi le dico - "Mamma sarà tardi da te, va a coricarti dai" - e così, salutandola, chiudo il telefono ed esco di casa, incamminandomi verso la caserma di polizia, il CBI (California Bureau of Investigation) dove faccio il tirocinante come "apprendista detective". Insieme a me, in quest'"avventura", il mio miglior conoscente, Frank Ford, ragazzo simpatico ed educato. Arriviamo insieme davanti alla stazione di polizia.