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Jimin sedette confuso sul letto asciugandosi col dorso della mano gli angoli delle labbra e il mento umidi di saliva e liquido preseminale, intanto che osservava i movimenti nervosi del maggiore intento a ricomporsi "Y-Yoongi? Che succede? Dove... dove vai?" chiese con voce quasi spaventata. Non lo poteva lasciare così!

Aveva sentito il desiderio del maggiore sgonfiarglisi in bocca e scese veloce dal letto alzandosi alle sue spalle. "Non ti piace? Ho... ho fatto qualcosa di sbagliato? N-non mi desideri più, Yoongi?" sentì la propria voce sempre più tremula e si odiò per questo. Non voleva dimostrarsi debole o bisognoso. Ma la verità era che davvero aveva bisogno di lui.

Gli sembrava che gli mancasse il respiro senza il corvino nella sua vita. Ogni giorno si svegliava con un senso di solitudine orribile, dopo notti insonni o invase da incubi le poche volte in cui riusciva a cadere in un sonno agitato. Gli sembrava sempre che mancasse qualcosa alle sue giornate. Sentiva la mancanza dei suoi messaggi del buongiorno, dei manicaretti che preparava per lui ogni volta che il lavoro gli lasciava abbastanza tempo per loro, ma più di ogni cosa gli mancava da morire il respiro dell'uomo che amava accanto a sé durante la notte, così come al mattino al risveglio.

Perché? Si chiese per l'ennesima volta. Yoongi perché non mi ami più?

Il maggiore si volse di scatto a guardarlo, facendolo sobbalzare "Io? Io, Jimin? Si può sapere di che cosa stai parlando?"

Il castano lo guardò per un attimo confuso "Beh ma io non... non ho mai detto che non ti desidero..."

Yoongi si avvicinò di un passo, lo sguardo torvo "Non sto parlando di quel che hai detto prima, ma della domanda che mi hai fatto ora. Dopo il modo in cui tu mi hai scaricato, stai seriamente chiedendo a me perché non ti amo più?!"

Jimin sbiancò rendendosi conto di aver parlato ad alta voce. Oddio gli aveva davvero chiesto perché non lo amava più?

"No, io non... non intendevo..."

Il corvino corrugò lo sguardo e lo osservò per un attimo attentamente. "Era un pensiero detto ad alta voce, vero?" non era la prima volta che succedeva.

Il minore si limitò a volgere lo sguardo altrove, leggermente più pallido del solito, mentre l'altro sentiva una morsa stringergli dolorosamente il petto nel vederlo così insicuro. Yoongi si passò nervoso una mano tra i lunghi capelli corvini, spettinandoli appena e abbassando poi lo sguardo sulle proprie mani "Jimin perché stai facendo tutto questo? Che cosa ti passa per la testa? Sono stanco di questa storia e se non mi dici la verità, se non mi dici cosa ti sta succedendo, io non... non so se posso continuare così. Perché ora mi stai chiedendo questo? Credevo ti servisse solo tempo, ma dopo averti visto al locale e dopo ciò che mi hai detto prima non ne sono più tanto certo. Potrei forse anche... anche perdonare un tradimento... forse. Io non... non lo so. Non so cosa provo in questo momento. Ma se tu non sei sincero con me non so davvero che fare, lo capisci?"

Tornò a guardarlo in viso e lo trovò con gli occhi pieni di lacrime, le labbra socchiuse e tremolanti. "Minie, che cosa...?" allungò una mano per accarezzargli un braccio, fargli sentire la sua vicinanza, ma il castano lo schivò bruscamente. "N-non chiamarmi in quel modo! Non mi toccare!"

Non poteva continuare così?! Non sapeva se lo poteva perdonare?

Yoongi si era solo stancato di lui e non credeva nemmeno che non lo avesse tradito, ecco qual era la verità!

Il corvino intanto lasciò cadere il braccio lungo il fianco destro, una stretta dolorosa che gli aggrovigliava lo stomaco. Continuava a dire e fare la cosa sbagliata a quanto pareva, e a fargli del male "Forse è meglio se vado adesso."

Don't Leave MeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora