capitolo 1

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Il fumo usciva lento e quasi impercettibile dalla sigaretta che Lara teneva fermamente nella mano destra, tra l'indice e il medio.
Lei sapeva che fumare alla sua età le avrebbe fatto del male a lungo andare ma non le importava più di tanto, fumare la distraeva e molte volte la rilassava.

Aveva iniziato guardando suo padre, che aveva trasmesso il vizio a suo fratello, che l'aveva passato a lei.
A casa nessuno lo sapeva, se qualcuno avesse dovuto scoprirlo Lara probabilmente non avrebbe più visto la luce del sole.
Ma era brava a nasconderlo, in fin dei conti non era l'unico segreto che nascondeva a qualcuno.

...

Lei definiva la vita noiosa ma allo stesso tempo "da vivere" anche se, non le sembrava di aver mai vissuto veramente.
Le sarebbe piaciuto divertirsi e avere qualcuno a cui raccontarlo ma purtroppo la sua ansia sociale aveva detto esplicitamente NO.
Insomma non aveva amici; le uniche persone con cui parlava e con cui aveva qualcosa in comune erano gli amici di suo fratello, dopo tutto erano cresciuti insieme.

A scuola nessuno parlava con lei, la trovavano strana.. quasi diversa.
Ma lei trovava che la sua "diversità" la rendesse speciale, unica.
Suo fratello Georg sapeva del suo problema a relazionarsi con le persone e per questo l'aveva sempre aiutata, senza mai forzarla.
Le aveva fatto conoscere i sui amici non che compagni di band e a loro era piaciuta già dal
primo momento.

Georg era il più grande del suo gruppo, poi c'era Gustav, che a parer suo era il più simpatico e in fine i gemelli Kaulitz.
Bill e Tom erano quelli con cui aveva legato di più in quegli anni.
Bill era il suo migliore amico, il che non è affatto strano dato che avevano praticamente gli stessi identici gusti: a entrambi piaceva truccarsi gli occhi vistosamente, a entrambi piaceva il nero ed era anche l'unico colore che i due indossavano, entrambi amavano la musica spinta e a entrambi piacevano lo stesso tipo di ragazzi.
L'unica cosa che li contraddistingueva era il fatto che Bill era una persona super solare e super estroversa, Lara invece.. era l'esatto opposto.
Per quanto ci provasse, non riusciva ad essere loquace con nessuno, esclusi suo fratello e i suoi tre amici.

...

15 marzo

- Hai intenzione di poltrire sul divano tutto il giorno? -
chiese Lara spuntando dal corridoio alle spalle del fratello
- considerando che ieri sera siamo tornati dal concerto alle cinque del mattino e ho dormito solo un'ora scarsa credo proprio che lo farò -
rispose Georg con la faccia schiacciata sul divano e gli occhi semichiusi
- mi fai pena - disse la ragazza prima di tornarsene in camera sua
il fratello grugní e si girò con il viso dalla parte opposta.

Quel pomeriggio pioveva molto e Lara lo avrebbe passato a letto, probabilmente a leggere qualcosa che l'avrebbe distratta dalla sua completa solitudine da adolescente apatica e senza speranza.
Quando suonarono il campanello; velocemente scattò il piedi e andò ad aprire la porta d'ingresso.

- chi è? -
chiese Georg con ancora gli occhi chiusi e la voce addormentata
Lara aprí e si ritrovò davanti il resto dei componenti della band
- Buon pomeriggio vostra maestà-
scherzò Gustav inchinandosi
Lara sorrise divertita e li fece entrare
- alzati fallito sembri un morto -
disse Tom lanciandosi sul divano proprio vicino a Georg
il capellone non disse nulla ma lo ringrazió con un bel dito medio
Lara richiuse la porta e si sedette sulla poltrona posta di fronte al divano
- fanculo Tom è colpa tua e del tuo stupido fratello se non ho dormito -
rispose Georg alzandomi a sedere
- colpa nostra? come sarebbe colpa nostra? -
intervenne Bill
- ogni volta che mi addormento e ci siete voi nei paraggi mi fate qualche scherzo allora ho deciso di rimanere sveglio a vigilare -
rispose Georg sistemandosi una lunga ciocca di capelli dietro all'orecchio
- ma per chi ci hai preso? noi non lo faremmo mai -
disse Tom esercitando un tono da vittima
Georg fece una smorfia e tornò nella posizione di prima
Lara ridacchiò, prima che lo sguardo di Tom si posasse su di essa
- e tu Lala? cosa ci racconti? -
le chiese il ragazzo con i dreadlocks

Cazzo.

Lara amava quando Tom la chiamava così, le faceva tornare in mente quando da piccola non sapeva pronunciare bene il suo nome e scambiava la R con la L.
Fatto sta che da quel giorno lui l'ha sempre chiamata in quel modo.

- Ti ho detto mille volte che devi smetterla di chiamarmi così -
lo rimproverò la ragazza
- nah suona così bene e poi mi sono abituato ormai -
Lara sbuffò una risata e si alzò intenta a cambiare stanza ma, una voce la interruppe
- ei dove vai? ci lasci qui soli con quello zombie di tuo fratello? -
disse Bill indicando Georg che ormai russava come un ghiro
- volete venire di là con me? -
chiese lei
- con piacere, gradisce il suo accompagnatore preferito per caso? -
scherzò Gustav porgendole la mano e facendo un mezzo inchino
lei rise, gli afferrò il braccio e se lo portò dietro fino alla porta della sua camera seguita dai gemelli.

passarono circa un'ora a cazzeggiare e a parlare del più e del meno quando Tom se ne uscì con:
- parlando di cose serie, si sta avvicinando il compleanno di Georg; qualcuno di voi ha qualche idea? -

diamine! come aveva  fatto a scordarsi del compleanno del fratello?

- che ne dite di fare una festicciola tra di noi, intendo solo noi cinque? secondo me potrebbe essere una buona idea -
propose Lara
- mi dispiace contraddirti Lala ma non è affatto una buona idea; tuo fratello compie ventun anni non sette, dobbiamo fare qualcosa all'ingrosso, qualcosa che si possa ricordare -
dichiarò Tom

Lara voleva molto bene a Tom ma, in momenti come questi avrebbe solo voluto prendere una ad una quelle sue strane treccine e strappargliele via dalla testa.

- mio caro, piccolo, dolce e ingenuo Tom, ti rendi conto che oggi è il quindici e il compleanno di Georg è il trentuno? abbiamo all'incirca altri sedici giorni per organizzare tutto, mi sembra un pò impossibile, non credi? -
rispose Lara saccente
- niente è impossibile, basta solo spartirci bene le.. -
cercò di dire Bill ma venne interrotto
- i tuoi incoraggiamenti non bastano Bill, qui serve mano d'opera -
Lara cercò di farli ragionare ma a quanto pareva non stava funzionando
- lasciate fare a me ragazzi, ho un amico che si occupa di feste da sballo, ci aiuterà -
intervenne Gustav
- ne sei proprio.. -

Lara non fece in tempo a finire la frase che la porta si aprí, rivelando un Georg zombie camminare per la sua stanza.

- mio dio ma cosa avete da urlare! mi avete svegliato -
si lamentò il povero Georg passandosi una mano sugli occhi e sbadigliando
i ragazzi di fronte a lui si scambiarono un'occhiata e in un men che non si dica scoppiarono tutti a ridere
- si può sapere cosa avete da ridere? -
chiese il capellone confuso
Lara indicó lo specchio sulla parete e il ragazzo guardò il suo riflesso
trasalí quando vide in che condizione erano la sua faccia e i suoi vestiti: aveva un calzino diverso dall'altro e la maglia al contrario, aveva tutti i capelli in disordine e i segni delle viti del divano sulle tempie.

- avete finito? -
chiese Georg ai ragazzi che non avevano ancora smesso di ridere quando si uní a loro in una risata collettiva.

...

In fin dei conti Lara aveva passato un bel pomeriggio con i ragazzi, si era divertita e aveva persino riso; le capitava di rado negli ultimi tempi, ma era felice, così felice che quella sera si addormentò serena.

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⏰ Ultimo aggiornamento: May 02, 2023 ⏰

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