In una nuova scuola, Evie Collins deve combattere contro la sua irrefrenabile curiosità, per non finire nei guai.
Ma due occhi neri la istigheranno ancor di più a mandare all'aria ogni proposito che si era prestabilita.
Mistery Romance/ Enemies to l...
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"Sapete che cos'è un amico? Una sola anima che abita in due corpi" -Aristotele
🎧 Brother- Kodaline.
K a y d e n' P O V
12 anni prima...
Stringo la mano della mamma, mentre comminuamo per il gigantesco parco dietro casa. Gli infiniti alberi sembra che creino una sorta di cupola sulle nostre teste, e non posso fare a meno di fissarli incantato.
«Kay, guarda avanti quando cammini.» mamma mi richiama, facendomi ridacchiare.
«Scusa mamma.»
«Non devi scusarti per queste piccole cose, tel'ho già detto.» blocco repentino il prossimo scusa da dire e mi limito ad annuire.
Mi sistemo i pantaloni della tuta, dato che da quando siamo scesi da casa provo un fastidio incredibile là sotto.
«Perché mi hai fatto mettere il costume se siamo a marzo?» le domando, e in quel momento le spunta sul volto un sorriso a trentadue denti.
«Lo scoprirai tra poco.» non mi piace aspettare così tanto, inizio ad innervosirmi.
Quando arriviamo davanti ad un alto cancello però, inizio ad incuriosirmi. Mia madre comunica il suo nome all'alto parlante e l'ammasso di ferro lucente si apre, rivelando un edificio a dir poco..sfarzoso.
L'entrata principale è ornata da mille fiori, di diverso colore e tipo, un tappeto bianco che ti porta direttamente all'interno. «È un palazzo reale?» le chiedo, e scoppia a ridere.
«No, è una scuola. Ma tua futura scuola.» Si, ok, tutto fantastico ma..
Perché ho il costume da bagno addosso?
«Vieni, seguimi.» mi riprende la mano e camminiamo per lo sfarzoso giardino, pieno di studenti e studentesse che mi guardano con tenerezza.
Arriviamo ad una specie di cabina, dove all'entrata c'è disegnato un omino tra le onde.
Mamma apre la porta con delicatezza ed entriamo nell'edificio. L'odore del cloro mi punzecchia le narici.
L'adrenalina inizia a scorrermi nel corpo, così come la felicità di essere in una piscina. «Lascia qui i vestiti.» mi dice, e in un battito di ciglia sono sulla soglia della stanza.
Entro in punta di piedi nella grande sala della piscina e mi incanto mentre guardo la superficie piatta dell'acqua.
La piscina è vuota. Ci siamo solo io, mamma e l'acqua. E ora che mi guardò meglio intorno, un bambino seduto tutto solo dalla parte opposta alla nostra.