L'usignolo e la rosa

Il racconto della Storia ~pt.1

Se ti dico rosa rossa, che cosa ti viene in mente? In questo momento potresti pensare tante cose, cose che forse neanche io conosco, ma questo non sarà un indovinello, non dovrai indovinare nulla, semplicemente, se sei entrato qui stai per assistere al racconto di una storia, una strana, poco conosciuta, forse quasi mai dettata, perciò mettiti seduto e rilassati, al resto ci penseró io.

È una storia triste questa, e malinconica per alcuni che la leggono, o per quelli che la sentono raccontare, per chi non ha mai vissuto il dolore e la sofferenza, quella sofferenza provata a scopo di far del bene alle persone care, o per chi invece l'ha vissuta, e sa come ci si sente. Purtroppo, non tutte le storie finiscono come vorremmo, e questo potrebbe rappresentare un male, per te che aspetti un bacio dal principe o un salvataggio della dama in pericolo, ma io non la vedrei così, piuttosto, se in quel contesto tutto si fosse concluso con un semplice 'E vissero felici e contenti' non ci sarebbero state vere emozioni, niente di niente, o almeno, niente che potesse portare ad amare la storia, solo parole scritte e riscritte senza sentimento.
Io personalmente ho dei gusti diversi e...singolari: posso amare un bacio pieno di foga e passione, come potrei adorare un finale infelice, tutto dipende da quanti sentimenti riesco a provare leggendo. Non c'è un modo giusto in cui far finire una storia, tutti i racconti alla fine rappresentano un po' di noi stessi, e di quello che siamo, e di certo non si può definire sbagliato un carattere diverso dal nostro, ed è per questo che ci lamentiamo quando qualcosa nella storia non va come pensiamo debba andare.

Ed è anche per questo che molte volte abbandoniamo un racconto solo perché non è come ce lo aspettiamo. Io vorrei solo che tu provassi, per una volta soltanto, a percepirla, e ad apprezzarla per com'è, così com'è stata creata, perché è così che si fa, solo così si può amare un libro, una poesia, una filastrocca, una frase qualsiasi, e solo così si può davvero entrare nella storia e farla propria.
Io lo faccio con ogni cosa che leggo, semplicemente perché questo rende tutto molto più divertente, e poi perché, beh, le storie potrebbero offendersi.
Ora penserai che tutto questo sia assurdo, insensato, complicato, ma ti assicuro che ogni volta che non prosegui uno scritto, questo si offende, poiché pensa di non essere abbastanza coinvolgente, ed io non voglio proprio che Loro lo pensino, infondo sono solo parole, e prima o poi finiscono, che lo vogliamo o no, perciò, perché non renderle felice per quel poco tempo che hanno a disposizione, perché non farle sentire speciali?

Oggi voglio raccontartene una che può sembrare simile a quella dell'usignolo e dello Studente, ma che non lo è, perché a differenza di quella, qui non ci saranno usignoli. Questa è una storia...impegnativa, quindi se per qualsiasi motivo hai pensato di interromperla, non iniziare, non farlo, perché le storie più impegnative sono quelle che si offendono di più, e io non potrei sopportarlo. Se invece hai tutta l'intenzione di proseguire, beh in quel caso, respira e preparati, perché sarà lunga, e hai bisogno di non pensare a niente mentre leggi. Ti concedo di fermarti un secondo se dovesse essere troppo pesante leggerla tutta insieme, ma poi devi continuare, lo devi alla storia, e anche a te stessa, o te stesso.
Chi sono io? Beh, sono chiunque tu voglia che io sia, questo dipende solo da te: un narratore, un amico, un lettore.

Bene, credo di aver fatto tutte le premesse necessarie, ora sta a te la scelta, decidi a questo punto cosa preferisci, io aspetterò un attimo perché tu possa pensarci, e ricorda, non stupirti se qualcosa non va come vorresti, è il potere delle storie.
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Fatto? Perfetto, se hai deciso di continuare, questa è la favola di Harry e Louis, ma non sta a me dirti chi sono, sarà Lei a farlo. Goditi il tuo tempo, noi ci sentiremo alla fine, quando tutto sarà finito e avrai reso felice la Storia.

Buona lettura, e buona fortuna!

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Londra, 1800