1. Americanate

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[ Niki's Pov ]

Giorno Uno.

Ha senso andare per numero di volte in cui compilerò questo quadernetto, o avrebbe più senso scrivere la data attuale?
Se utilizzassi le date probabilmente, mi darei fastidio da solo, sapendo di non aver scritto tutti i giorni.

Comunque sono le tre del mattino, e non riesco a chiudere occhio. Penso sia un buon inizio, no?

Ho deciso di scrivere carta su penna le mie giornate sotto il suggerimento di Jay. Ne ha dette tante, delle sue americanate, ma forse questa potrebbe avere senso e utilità - rispetto alle altre, intendo.

Mi definisce come un tipo parecchio fra le nuvole. Ci potessi stare davvero, probabilmente non sarei qui a scrivere..

[ ... ]

«Il tuo cervello è in sovraccarico. Davvero, se fossi un pc probabilmente la tua ram sarebbe completamente piena durante tutto l'utilizzo del pc. Credimi, scrivere qualcosa potrebbe liberarti dalla metà dei tuoi pensieri.»
La voce di Jay spiccava nella conversazione, mentre lui e Niki erano seduti nell'ultimo banco dell'aula.
«Giuro che se è un'altra delle tue "cose americane che un giapponese dovrebbe provare", io ti faccio fuori Jongseong.»
D'altra parte vi era l'opinione di Niki, una testa calda e statica. Ma da quando Jay si era ficcato nella sua quotidianità, la sua dinamicità stava prendendo forma.
«Sei ancora arrabbiato per l'ultima volta? Di certo non è colpa mia se non hai mai mangiato pannocchie.»
«Jay, ho avuto pezzi di quella cosa gialla americana incastrati fra i denti per due giorni. Ti ficcherò un ostrica in gola se questa cosa non mi aiuterà.»
Niki cercava di far passare il suo sguardo come "minaccioso" agli occhi di Jay, il quale ovviamente annuì con un movimento delle spalle.

L'ora terminò, e per Niki era ora di andare in mensa. Non aveva voglia di uscire e prendere qualcosa quindi si accontentò del ramen.
Voltò l'angolo della stanza, seguito a ruota dal più grande che intanto aveva iniziato a chiacchierare con Jungwon, si presuppone "il migliore amico" di Jay - ma quella definizione a Niki puzzava.

Impegnato a cercare il case delle AirPods fra le tasche fin troppo larghe dei suoi pantaloni, non si accorse che la sua andata l'aveva condotto nel bel mezzo del corridoio, senza nemmeno prestare attenzione alla situazione circostante: il suo obiettivo era trovare quelle dannate cuffie e ignorare i flirt imbarazzanti con i quali Jay cercava di sorprendere l'altro.
Non raggiunse l'obiettivo tuttavia, poiché la sua testa andò a sbattere contro qualcosa di duro, ma non troppo.
Si portò una mano alla fronte, borbottando qualche parola insensata cercando di capire cosa fosse stato. Gli occhi erano serrati, com'era solito tenere quando si faceva male.
«Oddio, perdonami davvero. Credo di non averti visto, stai bene?"
Una voce dalla tonalità semi acuta spiccò in mezzo alla confusione dei corridoi, alle orecchie di Niki.
Dunque, non era un muro.

Aprì gli occhi, e analizzò la figura davanti a se.
Inclinò leggermente la testa incuriosito, e si affrettò a pensare qualcosa a cui rispondere.
"Oh, no davvero, la colpa è mia, non trovo quelle maledette cuffie.."
mormorò, concentrando lo sguardo sul ragazzo con la quale aveva appena sbattuto la testa.
I suoi capelli erano di un rosso sbiadito, gli occhi quasi a sembrare affilati, e un espressione così preoccupata ma così limpida da far sorprendere Niki.

«Se posso.. credo tu stia cercando queste.»
Una mano del rosso si avvicinò al volto di Niki, il quale rimase immobile più confuso di prima.
Poco dopo, le mani dello sconosciuto si porgevano davanti al corvino, reggendo le Airpods che stava cercando.
«Oh merda. Non so dove ho tenuto la testa, davvero perdonami. Posso fare qualcosa per perdonarmi? Mi chiamo Niki, comunque. Cioè, in realtà Riki, però Niki suona meglio."
Prese le AirPods in mano, e se le mise in tasca cercando di sembrare il meno goffo possibile - era palesemente teso.

«Sunoo, così mi chiamo. Non ho alternative al mio nome, forse non ho mai speso troppo tempo per cercarne qualcuna. Non devi preoccuparti, comunque, alla fine nemmeno io ero troppo attento."
Si sistemò le ciocche rosse, Sunoo, mentre ormai il corridoio si era svuotato.
«Stavi andando in mensa?» mormorò.

"Eh? Sì cioè, cercavo anche un modo di zittirmi il cervello dalle americanate di Jay.. Ma io non ti ho mai visto qui, però."
Niki non aveva effettivi ricordi di aver intravisto Sunoo nei paraggi della scuola.

«Oh sì, sono arrivato qualche giorno fa a dire il vero. Nemmeno io ti ho visto"
Niki quindi collegò. Probabilmente era stato presentato quando era assente per il raffreddore da poco passato.
Si portò la mano dietro la nuca, cercando con lo sguardo il suo amico ma quest'ultimo l'aveva completamente seminato.

«Seguimi. Se ti va, intendo.. si potrebbe anche comprare fuori qualcosa, è permesso farlo.. ma sono troppo stanco per cucinare oggi. Matematica non è il mio forte, e quella stronza della Kang si fa apposta mettere due ore consecutive."

Sunoo seguì incuriosito il corvino, affiancandolo mentre camminava.
La differenza era palese: Niki camminava a striscioni, Sunoo sbattendo il tacchetto del mocassino ad ogni passo. Niki guardava per terra, Sunoo girava il volto esaminando ogni dettaglio che la sua vista potesse catturare.

«Sono pesanti, posso concordarlo. Lei non è da meno, è molto.. particolare, quando spiega, utilizza un registro abbastanza complesso anche per me. Essendo in Giappone da poco, devo ancora abituarmi al calibro..»
«Ora capisco la mia confusione, il tuo accento era diverso. Ma fai frasi più articolate delle mie. È buono. Penso. In base a quello che vuoi fare.. Che vuoi fare?»
«Mi piace scrivere. Qualsiasi cosa, non ha importanza se è fantastica o reale. Mi piace mettere i miei pensieri su carta.»
Sunoo sorrise, e seguì Niki imperterrito per tutto il percorso, fino al raggiungimento della mensa.

Non vi erano molte persone quella mattina, probabilmente perché il giorno dopo sarebbe iniziato il weekend: solitamente gli studenti si recavano nelle paninoteche o direttamente al sushi, ma Niki non aveva quasi mai nessuno con cui uscirci insieme, quindi si ritrovava a girovagare per la scuola con la sua musica. Non che gli dispiacesse così tanto, comunque.

Niki guidò il rosso a prendersi il ramen, non calcolando che probabilmente quest'ultimo aveva già imparato a gestirsi essendo nella struttura da qualche giorno.
Prese posto a un tavolo per due, e vi appoggiò il vassoio pieno.
«Tu invece?»
Niki scosse la testa, ricordandosi della risposta ricevuta.
«Io? Beh io sto qui principalmente per il club di fotografia. Apprezzo le altre materie, ma io amo fotografare qualsiasi cosa. Ho mezzi buchi..»
confabulò, ricordandosi effettivamente che avrebbe dovuto recuperare delle materie se voleva passare l'anno e continuare a rimanere nel club.

«Sai che ti dico? A volte penso sia ingiusto. Perché devo occupare il mio cervello di equazioni se devo fotografare quello che mi circonda. Cioè capisci? È frustrante.»
Girò le bacchette in senso orario in mezzo al ramen, prendendone un boccone, mangiandolo quasi come se fosse arrabbiato con quest'ultimo.

Sunoo trattenne un sorrisetto, trovava Niki decisamente buffo - in maniera positiva, ovviamente.
«Sarebbe troppo facile se non avessimo qualche masso nella strada a rendercela complicata, non credi? Perché seguire un rettilineo quando puoi raggirare il masso, talvolta anche a tuo piacimento?»
I modi di Sunoo erano così eleganti e delicati, mentre parlava, mentre reggeva le bacchette, mentre girava lo sguardo, mentre.. respirava?
Niki scosse la testa, forse si era incantato un po', ma capitelo: era così distante dalle sue abitudini gestuali, che gli pareva un libro tutto nuovo da leggere.

Non ci pensò due volte: sfruttò quel momento per prendere dallo zaino la propria polaroid.
Sunoo era troppo concentrato nel spiegare il suo pensiero, poggiava il mento sulla mano, il braccio sul tavolo e la mano libera sollevava lentamente piccole manciate di ramen, lasciandole cadere nel brodo.

Il corvino si portò la polaroid all'occhio, e scattò con nonchalance la fotografia.
Sunoo alzò lo sguardo, decisamente confuso e stupito.
«Non mi avevi detto fotografassi anche persone..»
I suoi occhi, simili a quelli di una volpe curiosa, scrutarono Niki che stava sventolando tranquillamente la fotografia facendola asciugare.
«No, infatti sei il primo.»

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⏰ Ultimo aggiornamento: May 12, 2023 ⏰

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