Ci sono giorni che sembrano strani e non capisci il perché fino a quando non succede qualcosa di epocale. Poi ripensi alla mattina che hai vissuto- al caffè che hai accidentalmente rovesciato sulla tua giacca bianca, alla puzza persistente di aglio che filtra dal frigorifero dell'ufficio , al rossetto che ti macchiava i denti quando filtravi col ragazzo della colazione- e tutto all'improvviso acquista un senso.
Per me era uno di quei giorni.
È da un anno e mezzo che la mia vita è una corsa spericolata sull'e montagne russe, quindi di solito sono pronta a tutto. Come assistente di Gabriella Vision, direttrice della rivista " May" mi occupo di tutto, dall' osservare con sguardo lascivino fotomodelli durante un servizio fotografico per l'intimo Calvin Klein ad accompagnare uno Yorkshire perennemente costipato al suo lavaggio intestinale mensile. Non è questa la carriera che immaginavo di fare nel mondo della moda, ma mi piace pensare che sto iniziando ad afferrare la questione. Sta mattina sono arrivata alle otto come al solito . Lungo la strada per il lavoro ho preso la colazione di Gabriella, un'omelette alle uova bianche e salmone scozzese da Greengrass- preparata apposta per lei prima dell'apertura ogni giorno tranne il venerdì, quando fa dieta- e ho preso un caffè per me è Penelope, la seconda assistente. Arrivata in ufficio, ho sistemato la colazione di Gabriella sulle due porcellane preferite, e prima del suo arrivo previsto per le 8:15 ho spedito via email una copia del suo orario allo staff dell'ufficio. Credevo che le cose stessero filando lisci e, poi mi sono accorta che erano le 8:12 e che non avevo ancora ricevuto notizie di Gabriella. Strano. Di solito entro quell'ora mi fa una chiamata frettolosa e al limite della scortesia per chiedermi qualcosa di praticamente impossibile. Mi sono lasciata cadere sulla poltrona dell'ufficio, ho bevuto un sorso del mio caffellatte ancora ustionante e mi sono soffocata , sputando è un po' sulla giacca. Almeno la parte tragica è finita, per oggi, ho pensato scuotendo la testa e picchiettando la macchia. Oh, magari avessi avuto ragione. L'auto di Gabriella non era ancora arrivata alle 8:30, allora ho iniziato a preoccuparmi. Quando ho chiamato il suo cellulare e non sono riuscita a lasciare un messaggio perché la sua casella vocale era piena, sono entrata nel panico. Ho chiamato Jake, uno degli editor del piano. Mentre il telefono squillava ho guardato al di là del vetro . Dalla scrivania non riuscivo a vedere bene fuori all'ufficio, vedevo solo Ivanka all'ingresso, che picchiettava le unghie sul tavolo e lanciava occhiate ansiose verso l'ascensore. La luce fluorescente evidenziava l'ombra debole del mio riflesso del vetro, capelli scuri e pelle bianca con due buchi neri al posto degli occhi. Spaventoso. "JAKE", ha risposto, e sono saltata in aria. Tono piuttosto sbrigativo, che mi ha fatto immaginare una faccia preoccupata. Grandi occhi blu sbarrati, probabilmente appoggiato alla scrivania sul gomito tatuato, una mano fra i capelli color sabbia , piegato sul portatile."PER CASO SAI COSA SUCCEDE STA MATTINA?", ho chiesto, sporgendomi per controllare la scrivania laccata di Gabriella. C'era un'impronta sul suo scrittoio in pelle, che ho pulito con la manica."TUTTI SI COMPORTANO IN MODO STRANO". "NIENTE DI BUONO,SOPH. STIAMO ANCORA ASPETTANDO CONFERMA DA BOB,MA PARE CHE GABRIELLA SUS FUORI". "FUORI DOVE?", ho chiesto spruzzandomi dal gel disinfettante nel palmo. Appena si è assorbito, ho allungato una mano sull'omelette per controllare la temperatura. Gabriella odia il cibo scaldato al microonde tanto quanto odia i germi. "FUORI NEL SENSO LICENZIATA ".
La cosa si può sistemare. Chiama Greengrass e chiedigli di rifare l'omelette. La può passare a prendere Penelope, se la chiami subito...
Poi mi è scattato qualcosa nel cervello, scuotendomi fino al midollo."COSA?". Jake non si è accorto della mia incredulità."NON CONOSCO I DETTAGLI,MA CREDO DI POTER AFFERMARE CHE NON TORNERÀ ". Si è interrotto e nel suo sospiro ho percepito irritazione,non verso di me ma verso la giornata in generale."DEVO ANDARE".
Ho riattaccato e mi sono messa a camminare avanti e dietro nell'ufficio. Gabriella è stata...licenziata? Quindi sono licenziata anch'io? Devo iniziare a cercarmi un lavoro? Mi sono seduta sul pavimento accanto alla scrivania di Gabriella e ho allungato una mano verso il piatto di porcellana, fissando sconsolata le onde della moquette a pelo basso e mangiando il costoso salmone importato che il mio capo non si sarebbe goduto. Me lo rimborseranno, vero? Non sapevo che era stata licenziata quando l'ho preso. Mentalmente ho calcolato tutte le cose per le quali non mi sono preoccupata di essere rimborsata durante il mese. E se Gabriella avesse perso il lavoro perché la rivista sta chiudendo i battenti e nessuno mi risarcisse più? Impossibile che "May" vada avanti senza di lei. Gabriella era la colonna portante di una casa cadente! A quel pensiero ho smesso di masticare . Non avevo mai considerato "May" sotto una cattiva luce prima, ma in effetti era Gabriella la colonna che teneva insieme la rivista. In sedici anni era stata a casa solo due giorni , diventai poi materiale da leggenda."IL GIIRNO IN CUI GABRIELLA È STSTA A CASA DAL LAVORO PED IL FUNERALE DELLA PRINCIPESSA DIANA", sussurrava la gente, con una specie di paura folle negli occhi. No, oggi non sarei uscita da quella porta. Poi mi è squillato il telefono." SOPHIE , CHE DIAVOLO SUCCEDE LASSÙ?". Holli . Grazie a Dio. Mi sono premuta il cellulare contro l'orecchio cercando di non rovesciare le uova per terra."NON NE HO IDEA.GABRIELLA NON C'È". Holli doveva appena essere entrata nell'edificio , dati i rumori in sottofondo."IL SERVIZIO FOTOGRAFICO È DTSTK CANCELLATO?". HO APPENA VISTO USCIRE UN TIPO PIANGENDO CON UNA STAMPANTE IN MANO". "NON LO SO". Holli è la mia coinquilina. È anche una modella e oggi avrebbe dovuto posare per il servizio su una giacchetta primaverile al settimo piano. Ma "May" sarebbe stato ancora in edicola in primavera? "BE SE QUESTO POSTO STA CHIUDENDO,IO ME NE VADO A CASA. HO ORE E ORE DI STRANGER THINGS DA RECUPERARE". Holli era quasi annoiata all'idea del fallimento della rivista di moda più famosa del Paese. Forse perché per lei cambierebbe gran poco ogni caso. Holli non ha nessun orgoglio per quanto riguarda il lavoro,accetterebbe anche pubblicità per prodotti di pulizia della casa . Spesso ho adottato il suo stesso approccio apatico bei confronti delle prospettive della mia carriera. Ma in quel momento non avevo prospettive. Volevo solo correre in giro con un diavolo per capelli come tutti gli altri."NO,SONO SICURA CHE IL SEVIZIO NON È STATO CANCELLATO". Almeno credo. "VSI SL SETTIMO A VEDERE COSA DICONO.NON VOGLIO CHE TU ABBIA PROBLEMI CON LA TUA AGENZIA". "OKAY,CAPO " , ha cinguettato Holli, per poi sospirare come una ragazzina scandalizzata in un film di Jane Austen "OHMIODIO. E SE DESSERO A TE IL LAVORO DI GABRIELLA? DATO CHE TU SEI LA SECONDA AL TIMONE?" " NON SONO LA SECONDA SL TIMONE. SONO LA SUA ASSISTENTE.E QUELLE COSE SUCCEDONO NEI FILM". Ma quella frase mi ha lasciata con un'ottima domanda che non mi è venuta in mente mente mi lagnavo. Chi sarà la nuova Gabriella?
Le porte all'ingresso di sono aperte per lasciar entrare voci maschili. Ho passato il telefono nell'altra mano, tenendo in equilibrio il piatto di salmone con il braccio mentre mi alzavo sulle gambe ormai indolenzite "HOLLI DEVO ANDARE". Ho chiuso la comunicazione prima che rispondesse. Ho lasciato cadere il cellulare sulla scrivania e rimesso a posto la colazione mezza mangiata, proprio quando dei passi muti sono entrati nella stanza. Ho lasciato la gonna nera è alzato la testa, cercando di proiettare un'aria di sicurezza che ha vacillato appena ho visto l'uomo alla porta.
No lui.No

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The Boss
FanfictionInizio con il dire che questa storia prende spunto da un libro esistente . Ovviamente cambieranno i nomi dei personaggi. Grazie della vostra attenzione