Percy&Annabeth

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A volte ci sono cose che gli esseri umani non riescono a vedere ad occhio nudo, a volte ci sono persone speciali, come me, sono Percy Jackson e sono un mezzo sangue.

Mio padre è Poseidone dio del mare, vivo a New York, con mia madre e il suo nuovo marito, ho sedici anni, e quest'estate sono successe moltissime cose. Si può dire che abbia salvato l'Olimpo, ma in realtà è tutto merito della mia ragazza, Annabeth Chase figlia di Atena, se non fosse stato per lei, a quest'ora non sarei qui a parlare.Le è stato incaricato di ricostruire l'Olimpo dagli dei stessi dopo che la battaglia contro i Titani si è conclusa, ed è questo uno dei motivi per cui si è trasferita nella mia città, lei in realtà abitava a San Francisco, con suo padre, la sua matrigna e i suoi fratellastri.

Ci siamo conosciuti quattro anni fa al Campo Mezzosangue, il luogo più sicuro per quelli come noi, all'inizio non ci sopportavamo, poi tutto è cambiato crescendo, per me, lei è diventata sempre più bella, ho iniziato a guardarla in un altro punto di vista, un anno fa, sono iniziato a essere geloso di lei, soprattutto quando parlava o parlavano in sua presenza di Luke, era il suo migliore amico, colui che l'aveva salvata quando lei aveva 7 anni proteggendola, poi tutto è cambiato quando Luke si è consegnato a Crono, Re dei Titani, Annabeth ha sempre avuto una cotta per lui e io ne ero geloso, ma da quando al Monte sant'Elena mi baciò la mia gelosia iniziò ad aumentare sempre di più.

Ma cambiamo discorso, ora lei è qui con me, a casa mia, siamo da soli i miei genitori hanno deciso di fare una piccola vacanza di qualche giorno, quindi ho casa libera, stiamo guardando un film alla televisione, l'uno abbracciato all'altra, di tanto in tanto lei mi stringe un po' più forte, per sentirsi protetta. La adoro, ci siamo messi insieme alla fine della guerra contro i Titani e sono passati 6 mesi da quel giorno. Sono poco concentrato sul film sinceramente, ho gli occhi puntati su di lei, sui suoi occhi grandi e magnetici che per me sono bellissimi. Sembra accorgersene che la stò guardando e si gira, mi guarda negli occhi e sorride, diventando leggermente rossa in viso.

- Perché mi stai guardando? Non ti piace il film?

- Preferisco guardare te.- le dico accarezzandole una guancia e nel frattempo spostandogli una ciocca di capelli biondi sfuggita dalla coda laterale.

- Non credo ancora che stia succedendo tutto questo.

- Che intendi?

- Non credo ancora che noi due stiamo insieme, dopo tutto quello che è successo, sembra un sogno.

- Davvero? Tu mi sogni? Cioè fai altri sogni a parte gli incubi?

- Si, sogno noi due, quasi tutte le notti ormai, noi che combattiamo contro mostri, o noi due che ci baciamo.

- Come? Così?

Si avvicina a me, e mi lascia un dolce bacio sulle labbra, è un semplice scontro di labbra, nulla di che, ma mi fa venire una scarica elettrica lungo la colonna vertebrale, si stacca, e ha ancora gli occhi chiusi, ma sorride.

- No.- Apre gli occhi, e mi guarda curiosa, so già cosa pensa.- Così...

Mi alzo in piedi, e subito dopo faccio alzare anche lei, le poggio una mano su un fianco e l'altra sull'altro e mi avvicino, faccio scontrare le nostre fronti, e le punte dei nostri nasi, la guardo negli occhi, nei suoi profondi occhi grigi pieni di felicità. Lei li incastra nei miei, color dell'acqua dell'oceano più profondo, la vedo sorridere. Mi stacco leggermente solo per far scontrare le nostre labbra ancora una volta, lei appoggia le braccia sulle mie spalle e una mano dietro il mio collo all'inizio dell'attaccatura dei miei capelli e mi avvicina di più alle sue labbra, schiudo le sue con la lingua, e lei automaticamente apre la bocca, facendo iniziare uno scontro di lingua molto passionale. Dentro di me volevo sempre di più, mi sentivo pronto per il prossimo passo, ma avevo paura che lei non fosse pronta. Mi stacco, di mala voglia, dalle sue labbra e tengo ancora gli occhi chiusi.

- Ti va di restare da me a dormire sta sera? Sai mi sento un po' solo senza i miei.- le dico aprendo gli occhi.

- Percy, c'è un piccolo problema.

- Sarebbe?- dico con un tono confuso.

- Vorrei restare, ma non ho il pigiama, e poi dove dormo, non mi pare che tu abbia una camera per gli ospiti, Tayson mi ha detto che dormite insieme le poche volte che viene.

- Da quando parli di queste cose con mio fratello?- dico con un sorrisetto in viso.- e poi per il pigiama non c'è problema, ti darò una mia maglietta e dei miei vecchi pantaloni.

- Resta sempre il problema del letto.

- Ti sei risposta da sola prima.

- Cosa? No. Mi dispiace Testa D'Alghe, ma non dormiremo insieme.

- Oh andiamo, di che ti preoccupi, siamo fidanzati, è normale.

- Lo so che è normale, ma mi vergogno.

- Non ti devi vergognare, ok? Sei con me.

- Ok, resto.

Sorrido, e le da un altro bacio a stampo.

La serata trascorre tra risate e dolci scambi di baci, mi piace passare del tempo con lei, il tempo sembra passare tranquillamente, abbiamo mangiato una pizza d'asporto, poi ci siamo rimessi a guardare un po' di televisione. In questo momento ci siamo trasferiti in camera mia, stranamente in ordine, per poter dare i vestiti per la notte ad Annabeth. Le ho dato una maglietta semplice nera e un pantalone largo grigio, spero che le stiano, mi ero anche dimenticato che li avevo. È andata in bagno a cambiarsi mentre io sono rimasto qui a cambiarmi, quando ritorna io sono già pronto, si è disfatta della coda e con quei vestiti è adorabile. Si avvicina lentamente al letto e quando ci arriva stenta ad entrare. La guardo per infondergli coraggio, chiude gli occhi ed entra nel letto, accanto a me, mi avvicino a lei, è girata di spalle ed è rannicchiata su se stessa, la stringo a me e la faccio girare, ha lo sguardo basso, ma riesco comunque a vedere il rossore spargersi sulle sue guance. Sorrido a quella vista.

- Non devi vergognarti, sono sempre io, fa finta che siamo ancora sul divano, non è poi così diverso.

Alza lo sguardo, e mi lascia un dolce bacio. Ricambio, e la stringo a me. Mi sdraio a pancia in su, e lei si stende accanto a me con la testa sul mio petto e un braccio a cingermi il fianco. La stringo a me mentre spengo la luce della lampada sul mio comodino che avevo acceso prima che entrasse lei. Mi rigiro verso di lei e le lascio un bacio sulla nuca.

-Buona notte, piccola.

Era la prima volta che la chiamavo in quel modo, fino ad all'ora l'avevo sempre chiamata con il suo nome.

- Come mi hai chiamata?- dice un po' sorpresa e felice allo stesso tempo.

- Lo hai capito benissimo, piccola, ora dormi.

Mi diete un piccolo bacio subito dopo che mi desse la buona notte. Lei si addormentò subito dopo, io invece non riuscivo a dormire, ad un tratto sentii le palpebre pesanti, diedi un ultimo bacio sulla fronte ad Annabeth e un leggero Ti Amo uscì dalle mie labbra, prima di addormentarmi.

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