Sofia's Pov
Presi un respiro profondo. Varcato questo angolo sarei arrivata nella strada della scuola. La mia nuova scuola. I miei avevano insistito per mandarmi a fare il liceo all'estero, in America, visto che in Italia tra l'inflazione e una nuova crisi economica tutto il sistema iniziava a marcire. Questo voleva dire due cose, avere ,si, una scuola nuova, ma anche una vita nuova. I miei insieme all'aiuto di alcuni miei lontani zii mi avevano comprato una casa qui vicino, accanto la casa di mio cugino George. Non l'avevo mai incontrato in tutta la mia vita dato che era cresciuto in Giappone, ma, essendo lui un cantante ormai famoso, lo avevo visto su internet diverse volte. Era un matto che prima di fare successo seriamente andava in giro vestito di rosa a farsi arrestare. Gli zii non erano mai stati fieri di lui. Il giorno prima avevo provato a bussare da lui per incontrarlo prima di scuola ma non c'era. Di conseguenza ora stavo per entrare nella mia nuova scuola totalmente sola. Mi levai le cuffiette ed attraversai la strada . Il cortile antecedente alla scuola era pieno di ragazzi, tutti per lo più alternativi, tutto il contrario dell'ambiente italiano. Non mi soffermai troppo a guardare, sia mai qualcuno mi menasse già il primo giorno di scuola. Tirai fuori dallo zaino il mio foglio con le informazioni personali, quali il numero delle classi da frequentate, gli orari eccetera. Controllai il numero dell'armadietto. 208. Lo raggiunsi abbastanza facilmente e ci misi dentro i miei libri. Mi guardai intorno. Il corridoio era tutto un via vai e vociare di gente, con un sottofondo di puzza di spinello se non di peggio. Dove cazzo ero capitata. Mi sentii una mano sulla spalla e mi voltai di scatto. Era George.
G:"Scusami non volevo spaventarti, tu sei Sofia giusto?"
Mi chiese dolcemente mentre sorrideva. Sembrava un tipo tranquillo.
S:"Si, tu sei George vero?"
G:"Puoi chiamarmi Joji."
Ci stringemmo la mano.
G:"Allora con che classe inizi tu?"
S:"Matematica."
Fece una faccia schifata.
G:"Perché ti fai questo?"
Risi un po'. Non è che amassi la matematica però le altre cose come biologia e tecnica non le volevo fare, non mi rimaneva altro.
G:"È stato un piacere Sofia, spero diventeremo grandi amici, già mi stai simpatica."
Mi fece sapere.
S:"Anche tu, a dopo allora."
Mi salutò e si incamminò via. Mentre se ne andava un tipo lo salutò con un "We" e lui gli urlò qualcosa in giapponese. Che tipo. Presi un quaderno ed il libro ed andai nell'aula. Mi sedetti al secondo banco per non dare nell'occhio ma neanche stare troppo dietro. Per tutte e due le ore non ci capii nulla, stavo morendo di sonno. Sopravvissuta alla prima sfiancate lezione di matematica senza aver sentito niente tornai nuovamente al mio armadietto. Lo aprii per metterci i libri e quando lo richiusi vidi che a quello a fianco al mio c'era una ragazza dalla pelle olivastra tutta agghindata di collane ed altri accessori. Lei mi notò e mi sorrise.
S:"Hai delle bellissime unghie."
Sparai un complimento per evitare che pensasse la stessi giudicando, tanto era vero. Lei si emozionò.
X:"Aww grazie tesoro, tu sei nuova vero?"
S:"Si è il mio primo giorno."
Ammisi. Lei mi porse la mano.
Dj:"Piacere, Doja cat."
S:"Piacere mio, Sofia."
Dj:"Cosa hai la prossima ora?"
Controllai il mio orario.
S:"Educazione sessuale in palestra."
In un attimo mi prese sotto braccio.
Dj:"Anche io, facciamo sega insieme, tanto il prof non la spiega bene comunque."
Da persona ansiosa che sono mi prese un colpo. Non avrei voluto saltare una lezione il primo giorno ma mi stavo facendo un'amica.
S:"E dove andiamo?"
Dj:"Ti faccio fare un giro della scuola e ti spiego un po' le dinamiche qui, ti servono per sopravvivere."
La cosa mi mise un po' paura, che gente c'era in sta scuola? Però il fatto che me le spiegasse lei era comunque una fortuna. Iniziammo a passeggiare, o meglio lei mi trainava e io la seguivo. Doja era abbastanza irruente ed imparai ben presto che era una persona che amava i gossip e parlare invece di ascoltare sicuramente.
Dj:"Allora devi sapere che qui c'è una gerarchia molto chiara, diversi gruppi completamente diversi tra loro, devi conoscerli bene per sapere di chi fidarti."
Iniziò a spiegare Doja.
Dj:"Le ragazze qui sono molte tranquille, lì c'é Larisa Love, un'amore di ragazza ed una hairstyler fantastica."
Doja salutò la ragazza dai capelli biondi con un cappello tipo da cowboy, abbracciato a lei ci stava un ragazzo alto insieme ad altri due ragazzi mori.
Dj:"Quello è il suo ragazzo sebastian, insieme ai suoi fratelli Emerson e Remington hanno una band caruccia, di loro ti puoi fidare."
Dall'altra parte del corridoio c'era un ragazzo effemminato che parlava con un biondo.
Dj:"Quello è il loro chitarrista Andrew, una donnicciola, sta simpatico a tutte, mentre quello è Logan ed è il più emarginato della scuola credo."
Spiegò mentre indicava.
Dj:"Quella è Dita, una ragazza di stile ed una specie di spogliarellista ma con più rispetto, è diventata popolare perché stava con uno della trinità."
Mi indicò una ragazza i dai capelli neri vestita anni 50.
S:"La trinità?"
Dj:"Si, i tre gruppetti più popolari della scuola. Ecco arriva il primo."
Proprio in quel momento ci passarono si fianco Johnny depp con un ragazzo alto mezzo strano con un altro ragazzo capelluto.
Dj:"Quello è Johnny depp, sicuramente l'avrai riconosciuto, lui occupa il primo dei posti della trinità, insieme a quel suo amico mostro Marilyn con cui si fa le peggio droghe. Quell'altro è Twiggy, il migliore amico del mostro, sta nella sua band e se lo porta sempre dietro. Faresti meglio a stare lontana da tutti loro, stanno in affari strani."
Tutti si giravano quando passavano, come se veramente fossero di una classe sociale più alta.
Dj:"Nel secondo gradino c'è David Bowie, lui è amico di tutti, gentile con tutti, aiuta tutti ed è anche bello, dicono, quindi di lui ti puoi fidare ma non troppo direi, troppa fama."
David stava parlando con un ragazzo sorridendogli gentilmente, il suo carisma era quasi visibile.
Dj:"Il ragazzo con cui parla è Robert smith, un gotico abbastanza rispettato qui, mentre quei quattro laggiù sono i gotici emarginati, Peter, Daniel e non so come si chiamano gli altri due. Stanno sempre sulle loro e non parlano con nessuno se non con David bowie."
Osservai Robert con i suoi capelli sparati in aria e poi i quattro vestiti di nero come per un funerale.
Dj:"L'ultimo gradino della trinità è occupato da Axl e Slash."
Vidi I due ragazzi uno biondo ed uno moro riccio.
Dj:"Sono solamente degli idioti che tutte le ragazzine si vogliono fare perché suonano heavy metal, ma niente di che, tra le rockstar qua però hanno parecchi amici. A proposito, stiamo arrivando dalla parte delle band."
Disse Doja mentre salivamo al piano superiore delle struttura.
Dj:"Lì sotto puoi vedere Chris Cornell, un altro che tutte di vogliono fare ma che si presta molto meno, mentre quello è Jeff, è stupido e se lo filano poco ma ha una bella voce."
Disse indicando dei ragazzi di sotto al corridoio. Varcammo il secondo piano e il casino aumentò, c'erano tutti ragazzi vestiti in modo particolare.
Dj:"Qui ci stanno quasi tutte band perché è il piano dell' armadietto di David bowie e quindi tutti vogliono starci vicini. Quello è Alice Cooper, un altro matto amico di marilyn, molto apprezzato anche lui in giro, quello è ozzy, fa morire tutti dal ridere, balbetta e si lamenta solo, poi è sempre mezzo fatto, si dice che durante un concerto nell' auditorium abbia fatto pipì sul sipario."
Guardai sia Alice con i suoi capelli vaporosi che ozzy vestito come un prete.
Dj:"Ed ecco a te, gli slipknot, abbastanza violenti, stagli lontana, Corey sbrocca facilmente, poi i korn, Johnatan è traumatizzato da quello che ho capito e piange solo nelle sue canzoni. Poi ci sono Tom morello e zack, Tom è il begnamino di tutta la scuola, simpatico e dolce, zack un po' schizzato. Lì ci sono i System of a Down, il cantante è abbastanza dolce ma il chitarrista è un mezzo matto, l'anno scorso lui ed il batterista si sono menati in giardino."
In effetti quel chitarrista con gli occhi di fuori mi dava un po' d'ansia.
Dj:"Poi poi, quelli sono gli nbt, una band nuova ancora non molto cagata, mentre quelli sono i Radiohead, la band di sfigati."
Guardai i ragazzi vestiti tutti in modo semplice a differenza degli altri. Finito il giro tornammo giù ed andammo di fuori, nel giardino dove c'erano anche i campi di pallavolo e basket.
Dj:"Li ci sono I Green Day che si fanno una canna, loro sono drogati ma innocui, il cantante è un playboy di prima schiera, è andato a letto con tutte. Li c'è Nick cave, non so bene che tipo sia, sta sempre solo e nessuno lo conosce, a parte blixa, il secondo tedesco della scuola, neanche lui lo conosco ma mi pare un bel rimbambito."
Blixa aveva una faccia traumatizzata mentre Nick aveva i capelli neri e si faceva una sigaretta sotto un albero. Il cantante dei Green Day aveva la matita nera gli occhi e rideva con gli altri due suoi amici.
Dj:"L'altro tedesco è Till, quello la, è strano, un po' violento, gli starei lontana se fossi in te."
Mi mise in guardia di nuovo.
Dj:"Quell'angolo laggiù è di marilyn e i suoi amici, non ti ci avvicinare mai, solo Dio sa che fanno li"
A scuola avevamo un rifiuto di galera praticamente.
Dj:"Per ora credo sia tutto, mettiamoci a prendere il sole."
Si sedette tranquilla mettendo la sua giacchetta a terra ed io la imitai.
S:"Tu come sai tutte queste cose?"
Dj:"Oh beh io sto qui già da due anni, le voci girano, non ci vuole molto a capire le dinamiche."
Mi spiegò lei e poi iniziammo a parlare per conoscerci meglio. Doja mi sembrava molto dolce, un po' sboccata ma simpatica, poi non sembrava volermi farmi finire nei guai o robe simili quindi mi sentivo tranquilla. Il resto delle ore passarono tranquille. Nell'aula di filosofia con me c'erano sia Johnny depp che quel suo amico strano Marilyn, ma stavano infondo alla classe quindi non me ne curai molto, mentre a quella di francese c'era quel simpatico Jeff che aveva passato tutta l'ora dire "Vive le français!" fino a che la prof lo aveva sgridato pesantemente. Uscendo da scuola mi raggiunse Joji.
G:"Heyy, torniamo a casa insieme?"
Annuii. Durante il tragitto verso casa parlammo un po' della nostra giornata e alla fine mi invitò a pranzo da lui a mangiare un saikebon. Lui mi aveva mostrato come usava le bacchette con il naso. Inutile dire che già con un pomeriggio diventammo amici, Joji era troppo simpatico. Una prima giornata particolare ma poteva andare peggio.