Prologo

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Only souls can fly, we can only imagine how it will

Sapete quella sensazione di poter volare? ecco quello che si prova quando sei seduto sul cornicione del tetto del tuo palazzo, con quella magica vista che dà su una delle tue città preferite, senza l'intenzione di saltare, no stare lì con una buona sigaretta a guardare tutto ciò che ti scorre in torno con le cuffiette e quella canzone che magicamente risuona ovunque e che ti fa venir voglia di ballare. Questo è quello che provo io quando sono qua su a guardare la grigia Londra ad inalare quel fumo che fa male, ma è così capace di farti rilassare con Kellin Quinn che ti canta nelle orecchie e quelle piccole goccine a volte fastidiose che ti cadono addosso, ma sono piacevoli perché anche se è giugno puoi indossare quelle felpe troppi sgualcite e giganti per il tuo corpo, ma te ne freghi. Le mie coinquiline hanno allestito la terrazza come un giardino, Halsey è patita per la natura ha decison di fare il suo angolino verde ed è molto carino, ma io con la natura non sono in grado. Vivo con tre artiste, sono tre pazzoidi dai capelli colorati, ma le adoro. Io sono quella più 'sana', studio letteratura inglese e lingue perché le amo, sono le mie passioni.
Siamo particolari, Rose ha i capelli neri, un fisico da paura, gli occhi azzurri, però è molto chiusa; poi c'è Alexa, abbreviazione di Alexandra si ha origini russe, dai capelli azzurri ha quell'energia che ti colpisce e ti trascina ovunque.
I suoi occhi sono scurissimi, quasi neri con dei riflessi ambra è abbastanza alta e molto magra.
Infine c'è Halsey dai capelli rosa sembra un hippie ma in realtà è la più cupa del gruppo, ha gli occhi grigi ed molto bassa.
Ero persa per i miei pensieri, quando sentii un tonfo. Alzai gli occhi e vidi come l'illuminazione
'Oddio s-scusami" disse la mia illuminazione... Un ragazzo dagli occhi color ghiaccio con qualche sfumatura verde, alto, capelli scuri e la pelle pallida, mi si presentò davanti. All'inizio sobbalzai per il vaso che aveva fatto cadere...
Mentalmente pensai 'Porca puttana Halsey mi ammazza'. Mi alzai veloce cercando di rimediare a quel disastro.
"Mi dispiace, i-io non volevo." si scusò, ma io sorrisi inginocchiandomi per sistemare il più possibile.

"Sono Jade." gli sorrisi alzando lo sguardo in alto, poi lui si abbassò a mio livello aiutando a rimettere insieme la piantina. Eravamo in silenzio uno di quei silenzi confortanti, quando sentii dei passi sulle scale che conducevano al tetto
"Jade sei qui su?" urlò Alexa salendo sul tetto e spalancando la porta, il ragazzo, di cui non sapevo ancora il nome, si alzò velocemente.
"Oh" disse Alexa con quello sguardo che diceva più di mille parole.

"Ciao Alex lui è" e mi soffermai non riuscendo a parlare
"Uhm io sono Nathan piacere di conoscerti"
"Jade cosa è successo a quel vaso?" chiese guardando il casino per terra
"Ha fatto cadere la piantina di Halsey? Ti ucciderà." disse Alexa avvicinandosi
"Alex abbassa la voce o sale e ci lancia giù a tutti e tre" dissi con nochalance accendo un'altra sigaretta
"Uhm potresti darmene una" chiese timidamente Nathan grattandosi dietro la testa
"Scordatelo. Sono preziose per me dato che non le compro tutti i giorni." Dissi velocemente io avara del mio piccolo piacere quotidiano
"Daii" mi supplicò con quella sua faccia da cucciolo bastonato, poi capì e disse
"Te ne prenderò due di pacchetti, domani." disse poi "uh interessante, potrei dartene una a queste condizioni." sorrisi
Gli allungai la sigaretta e una voce salì dalle scale, pensai che la mia vita fosse finita, Halsey stava salendo quando
"NATHAN, FRATELLO SEI QUASSÙ?"
Gettò la sigaretta oltre le sue spalle
" Ehy" dissi infastidita
"Ma cosa cazzo stai facendo sai che costano?" cominciai a sbraitare e lui mi tappò la bocca
"Josh sono qua che vuoi?" chiese Nathan a quel ragazzetto dei capelli biondi e gli occhi castani
"Sei scappato dalle prove stai bene?" chiese entrando completamente nel mio piccolo angolo di paradiso
"Si Josh, avevo solo un pò di emicrania, tutto apposto"
"Vedo che emicranea" ammiccò nella mia direzione e in quella della mia amica, lui sbuffò e io lo guardai di traverso.

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