Only angels can fly
Erano ormai passati due anni da quando mi ero trasferito dalla mia amata Sydney nella grigia Londra e la mia vita aveva preso una strana piega, mi ero trasferito con il mio migliore amico Joshua per scappare dalla mia vita, ero entrato in un bruttissimo giro: alcool, droga e puttane.
Questo è quello che può succedere se rimani abbandonato a te stesso con la consapevolezza che solo gli angeli possono volare, invece tu non ne hai la forza, vorrei andare via sulla luna o vorrei trovare un posto che mi permetta almeno di raggiungerla, un piccolo paradiso solo mio, lo avevo trovato nella musica infatti facevo parte di una band creata con Josh e i miei coinquilini, Micheal e Axel. Ci eravamo incontrati una sera in un locale e li avevo sentiti suonare ero da poco arrivato qui e Josh decise di andare a fare un giro per poi ritrovarci al Pandemonium un locale nelle vicinanze di Piccadilly street.
Michael aveva i capelli rosso fuoco ed era impossibile non notarlo su quel piccolo palco mentre cantava una cover degli Sleeping with sirens, Alone, e Axel lo accompagnava con la chitarra classica, Axel aveva i capelli neri pece e gli occhi erano di un marrone così scuro che sembravano quasi rossi, erano davvero troppo bravi e mi andai a complimentare con loro, i due ragazzi proposero di uscire e noi accettammo e scoprimmo che avevano bisogno di dei coinquilini, io e Josh avevamo bisogno di una casa quindi con quell'animo così anti-inglese ci spalancarono le porte del loro appartamento. Ma io avevo ancora bisogno del mio angolo di paradiso e nonostante i nuovi amici e la formazione della band ne sentivo il bisogno."Nathan? Stai bene? Ci stai seguendo?" chiesero i ragazzi io scossi la testa, stavamo provando per il nostro primo concerto tutti insieme al Pandemonium e non riuscivo a concentrarmi sul suono del mio basso, continuando a sbagliare note
"Scusate ragazzi" sussurrai mortificato "ho mal di testa vado a prendere un po' d'aria" dissi posando il basso e uscendo dal nostro appartamento, il numero 56 di quel grosso palazzo grigio che si confonde con il colore del cielo londinese e delle strade, ma in contrasto con quei grossi bus rossi e le cabine del telefono. Mi affacciai alla finestra che dava sulla strada osservandola, vivevo al 7 piano, poi avevo altri due piani e li tetto, come d'istinto salii velocemente l'ottavo e il non piano e poi mi trovai una grande porta nera, era come se ci fosse scritto "BENVENUTI AL PARIDISO"
Spalancai la porta e mi trovai davanti una visione quasi divina, era come un angelo caduto, un angelo dai lunghi capelli rossi con una felpa verde bottiglia e in mano una Marlboro rossa, era una visione perfetta in quel quadro di pura bellezza. Avrei voluto avere una fotocamera per immortalare quell'istante troppo perfetto, cercai di avvicinarmi cautamente a lei, ma ovviamente feci cadere un vaso con dentro delle calle e lei in un battito di ciglia sussultò girandosi verso di me e rimasi incantato a guardare quegli occhi così profondi che mostravano una tempesta cosi scuri, di un verde quasi da bottiglia così profondi come il fondale di un lago, aveva un naso piccino e all'insù e la pelle era lievemente abbronzata.
"Mi dispiace, i-io non volevo." sussurrai scusandomi, lei mi sorrise inginocchiandosi per provare a rimediare al mio casino."Sono Jade." mi sorrise alzando lo sguardo in alto, poi mi abbassai a suo livello aiutandola a rimettere insieme la piantina. Eravamo in silenzio uno di quei silenzi confortanti, quando sentii dei passi sulle scale che conducevano al tetto
"Jaadee, sei qui su?" urlò una voce femminile a me sconosciuta, dalla porta-paradiso entrò una ragazza dai capelli azzurri che fissò male Jade e poi squadrò me
"Ciao Alex lui è" si fermò e poi mi resi conto come un coglione di non averle detto il mio nome, così mi presentai
"Uhm io sono Nathan piacere di conoscerti"
"Jade cosa è successo a quel vaso?" chiese guardando il casino per terra
"Ha fatto cadere la piantina di Halsey? Ti ucciderà." disse la presunta Alex
"Alex abbassa la voce o sale e ci lancia giù a tutti e tre" disse con tranquillità accendo un'altra sigaretta
"Uhm potresti darmene una" chiesi timidamente grattandomi dietro la testa
"Scordatelo. Sono preziose per me dato che non le compro tutti i giorni." Disse velocemente io avara del suo piccolo piacere quotidiano, la capivo eccome
"Daii" supplicai con quella sua faccia da cucciolo bastonato a cui nessuno resisteva, tranne lei, poi capii e dissi
"Te ne prenderò due di pacchetti, domani." sperai di convicerla "uh interessante, potrei dartene una a queste condizioni." sorrise ed era bellissima
Mi allungò la sigaretta la stavo per accendere mentre una voce salì dalle scale
"NATHAN, FRATELLO SEI QUASSÙ?"
Gettai la sigaretta oltre le mie spalle
" Ehy" dissi infastidita
"Ma cosa cazzo stai facendo sai che costano?" cominciò a sbraitare e per farla tacere le tappai la bocca
"Josh sono qua che vuoi?" chiesi al mio migliore amico
"Sei scappato dalle prove stai bene?" chiese entrando completamente nel piccolo angolo di paradiso
"Si Josh, avevo solo un pò di emicrania, tutto apposto"
"Vedo che emicranea" ammiccò nella direzione delle due ragazze, sbuffai e lei lo guardò male.
"Alexa andiamo" disse alla sua amica e senza dire altro ne a me ne a Josh se ne andarono mentre il mio amico cominciò ad intasarmi di domande su quelle ragazze appena sconosciute, ma ovviamente io non potevo sapere nulla, però una cosa l'avrei fatta, sarei tornato lì sopra con i due pacchetti di sigarette prima o poi.
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FLY
ChickLitcosa dovrebbe succedere se un'anima pura incontrasse il male? e se si innamorasse di lui, se riuscisse a curarlo?