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Porto di Southampton, Inghilterra 10 aprile 1912.







Pov's Harry

Mi trovavo in auto, insieme ai miei genitori e a mia sorella. Erano tutti impazienti di poter salire sul Titanic, non capivo tutta questa agitazione era solo una comune nave. Va bene dicevano che era la più bella e grande del mondo, ma era pur sempre una nave.

Quando arrivammo al porto di Southampton, io e la mia famiglia scendemmo e finalmente, potei guardare per la prima volta il Titanic. Dovevo ammetterlo faceva il suo effetto, però chissà quanti poveri uomini avevano lavorato e, chissà quanti ancora ci lavorano dentro, specialmente nel reparto caldaie, per poter riportare o portare la gente in America.
-Coraggio Harry andiamo- disse mia madre.
-Avanti fratellino, mostra un po' di entusiasmo. Stiamo per salire su questa magnifica nave, oltre a chiamarla l'inaffondabile viene anche chiamata la nave dei sogni-
-Gemma perfavore...-
-Lo so che ti mancheranno i tuoi amici, ma sapevamo che prima o poi saremo ritornati a New York. Non ti preoccupare te ne troverai altri e magari, troverai anche l'amore in America. Dai ora accompagna la tua sorellona-
Così l'accontentai e la presi a braccetto, mostrammo i nostri biglietti di prima classe e finalmente entrammo nel Titanic.

Pov's Louis

Quando sei povero devi sempre cercare di cavartela in qualche modo. Io ad esempio disegnavo, per i miei disegni chiedevo una sterlina, sapevo che non era molto, ma quelle volte che chiedevo di più, non pagavano mai.
Ora stavo qui in questo bar, dove dicevano che vendevano un biglietto di terza classe per il Titanic. Dovevo cercare di prenderlo, volevo andare via da qui, avevo sentito che chi era andato in America aveva fatto fortuna, volevo provare anch'io.

Vidi un tizio e sul suo tavolo c'era il biglietto, mi avvicinai.
-Scusami? Lo vendi quel biglietto giusto?-
-Non sbagli, ma non credere che te lo darò così facilmente-
-Immaginavo ci fosse un trucco, cosa vuoi?-
-Facciamo una partita a scacchi, chi vince salperà verso New York-
-Ci sto-
Non per vantarmi ma ero bravo a scacchi, mio padre prima di morire mi aveva insgnato molto bene. Però dovevo ammettere che anche lui era bravo. Oramai avevamo poche pedine, dovevo mantenere la calma e ragionare.
-Ti vedo in difficoltà-
-Ti piacerebbe vero?-
Finalmente capii la mossa da fare.
-Ho vinto io stronzo, scacco matto. ME NE VADO IN AMERICA, dammi quel biglietto forza-
-Eccolo qua...sempre se riuscirai a raggiungere il Titanic-
Guardai l'orologio e notai che erano le 11.50 am, la nave sarebbe salpata alle 12.00 am avevo solo dieci minuti.

Presi la mia sacca con le mie cose, il biglietto e corsi più veloce che potei. Stavano per togliere la scaletta, ma fortunatamente fermai i marinai, gli mostrai il biglietto e mi fecero salire. Finalmente ero dentro a questa splendida nave.

 Finalmente ero dentro a questa splendida nave

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Titanic Was Called The Ship Of Dreams (larry stylinson)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora