Capitolo 1

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Dopo aver riaccompagnato Marinette a casa, Chat Noir si sentiva come stordito dagli avvenimenti della giornata: le parole scambiate con Marinette e la rivelazione che lei fosse innamorata del modello, ma soprattutto il bacio dolcissimo che gli aveva dato, e quello niente affatto romantico di Chat Noir per liberare la ragazza dall'influsso di Monarch.

Adrien si rintanò nella propria stanza, pronto per sentire le lamentele di Plagg che, stranamente uscì dall'anello e non disse nulla, limitandosi a guardare il ragazzo.

"Lo so" iniziò lui "So cosa stai per dirmi. Vuoi sapere perché ho rischiato che Marinette venisse akumizzata, vero? Non l'avevo mai vista così furibonda.. Però cosa potevo fare? Non potevo approfittarne.." una pausa, continuando a parlare più a sé stesso che al kwami, che aveva appena divorato un triangolo di Camembert. "Cavolo, vuoi vedere che pure l'altra volta.. quando suo padre è stato akumizzato... Era innamorata di me-Adrien e non di me-Chat? E anche allora l'ho respinta! Ma perché ha detto una cosa del genere? Sembrava, come stasera, che ci fossimo chiariti ma..." Adrien scrollò le spalle "...Evidentemente non era così." pensò, con una smorfia, poi si sdraiò sul letto "Ha anche detto che non le interessa sapere chi sono dietro la maschera" pensò, arrossendo leggermente mentre gli tornava alla mente il tocco leggero delle labbra di Marinette sulle sue e rivede quei meravigliosi occhi spalancarsi prima che lui si sottraesse all'improvviso. Il ragazzo sospirò, mentre Plagg con una smorfia e un grugnito scompariva nel suo nascondiglio.

Un istante dopo Adrien si rizzò a sedere "Plagg" sbotta "È la stessa cosa che ho detto io a Milady. Non è ammirazione per l'eroe. Oh, cavolo. Devo andare a parlarle subito. Devo... Cavolo non so nemmeno io cosa devo fare, e tu non sei per niente d'aiuto, Plagg! Sarà disperata e Monarch potrebbe approfittarne di nuovo." si coprì il viso con le mani, in un gesto di frustrazione poi "Ecco, la chiamo!" Adrien prese il telefono lasciandolo cadere sul materasso come se scottasse "Sì e che le dico? E poi ha detto che era innamorata di me-Adrien... cioè vuol dire che IO sono Ranuncolo! Che quelle cose bellissime le voleva dire a ME e poi ha rinunciato perché... già, perché? E perché mi evita? Dev'essere innamorata sul serio di me-Chat! Ma se appena mi conosce, ci siamo visti tre volte. E l'ho respinta due volte! Che guaio... Ora come ne esco?" il ragazzo fece un'altra pausa cercando di ricordare con un nuovo sospiro gli avvenimenti della serata e quello che si erano detti lui e Marinette.

Plagg, che nel frattempo era uscito dal mobiletto dove c'era la scorta di Camembert, si piazzò di fronte ad Adrien e iniziò una pantomima mettendo le zampe sul petto e poi sulla fronte, fingendo di soffrire.

"Plagg, non sei affatto d'aiuto, lo sai?" disse Adrien, guardandolo di traverso.

"Gattino, io non ne posso più di queste smancerie! Codini ti ha baciato no? Qual'è il problema? Non è quello che vuoi?" esclamò Plagg, con gli occhi verdi che scintillavano.

Adrien sospirò di nuovo "No, Plagg, non è quello che voglio. Non così. Ma non so trovare le parole per spiegarglielo senza svelarle chi sono... che posso fare? "Forse posso dire a Ladybug di... di andarle a parlare!" esclamò Adrien "Tra ragazze si capiranno sicuramente! E poi lei e Mylady si somigliano, andranno d'accordissimo! Plagg! Trasformami!"

Il Kwami venne attratto all'interno del Miraculous mentre, sconsolato, si copriva il viso con una zampa.

Chat Noir uscì dalla finestra della sua stanza, raggiungendo in due salti un tetto vicino. Guardandosi attorno attivò il comunicatore del bastone e, visto che Ladybug non rispondeva, le lasciò un messaggio "Troviamoci al solito posto tra 15 minuti, devo parlarti di una cosa importante", richiuse il bastone e si avviò verso il luogo designato.

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In vista di casa di Marinette, Chat Noir decise di fermarsi per qualche istante dal lato opposto del fiume e quello che vide lo incuriosì parecchio: dalla terrazza sopra la camera di Marinette una inconfondibile sagoma con una tuta rossa a pois neri lanciò lo yo yo su un lampione dirigendosi senza dubbio in direzione del Trocadero.

"Mi sa che io e Mylady abbiamo avuto la stessa idea," pensò Chat Noir con un sospiro "ed è andata a vedere come stava Marinette." . Cercando di non farsi notare mentre attraversava la strada rifletté "Già che sono qua..." poi un attimo di esitazione "Eh però così sembro uno stalker, ma un'occhiatina da fuori..." si disse, sentendo il cuore accelerare.

Nonostante i dubbi, Chat Noir saltò da dove si trovava fino a raggiungere, in perfetto silenzio, il terrazzo di Marinette. Aguzzò le orecchie ma dall'interno non proveniva nessun suono, dal lucernario si vedeva solo una tenue luce, come se la luce nella stanza fosse spenta. "Se mi affaccio dal lucernario sono proprio sopra al suo letto" pensò Chat Noir, arrossendo leggermente "Un pò troppo", si disse e si arrampicò sulla ringhiera per calarsi a testa in giù e sbirciare dalla finestra tonda sopra la scrivania.

"Ma... Non c'è nessuno? Ladybug se ne va da una stanza vuota? E Marinete dove..." pensò, guardando dentro la stanza illuminata solo dallo schermo del computer "... Non sarà che..." borbottò, perdendo quasi la presa sulla ringhiera, il cuore che minacciava di uscirgli dal petto "Non possono essere la stessa persona... Oddio, e invece sì! Ha perfettamente senso! Ecco perché Marinette ha detto che pensava sempre a me! Ecco perché era così arrabbiata e... e delusa!" pensò, ricordando cosa si erano detti.

Chat Noir riprese rapidamente l'equilibrio e con un rapido movimento tornò a posare i piedi al sicuro sul balcone, continuando a riflettere "Quando le ho viste insieme era opera di Trixx!" mentre un sorriso gli illuminò il viso "Come si fa a non amare una ragazza così miaoravigliosamente geniale?" disse a mezza voce.

"Devo raggiungerla subito... le tocca fingere che vada tutto bene e io l'ho respinta due volte di seguito, poverina..." pensò, saltando sulla ringhiera e usando il bastone come asta per saltare sul tetto di fronte, ma mentre correva verso il luogo di incontro, un pensiero gli spense il sorriso sulle labbra "Ha detto che ha rinunciato a me-Adrien perché non riusciva a dichiararsi e ora.. Ora mi odierà, altro che restare amici! Al diavolo, l'unico modo di venirne a capo è parlare. Anche se non so proprio cosa dirle."

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