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Bakugou e Todoroki furono rispediti a casa per alcuni giorni, e in seguito furono chiamati alla centrale di polizia.
Li portarono insieme in una stanza per un interrogatorio.
"Che sta succedendo?" chiese Todoroki cercando spiegazioni prima di allarmarsi.
"Tranquilli, ragazzi, non avete fatto niente, vogliamo solo delle informazioni riguardo a qualcun'altro"
"Chi?" domandò Bakugou.
Il poliziotto poggiò sul tavolo la foto del medico.
"Lui. Lo conoscete?"
Annuirono entrambi.
"È il medico che ci ha assegnato la UA per i controlli settimanali" spiegò Todoroki.
"Con quale nome lo conoscete?"
"Haruki Shinzary, perché? Non è il suo vero nome?" rispose Bakugou.
"No, il suo vero nome è Akikazu Takahashi. È il figlio del famosissimo criminale Daisetzu Takahashi, conosciuto anche come Ladro Mid"
"Il criminale?! Quel Ladro Mid?!"
"Si, è uno dei criminali che tuo padre ha spedito in prigione, giusto?"
"Si, corretto"
"Il figlio si è vendicato da parte del padre. Sembra che ci fosse una sostanza particolare creata con il quirk di un suo complice. La sostanza avrebbe dovuto renderti irritabile, arrabbiato, crudele, e tendente alla violenza. Voleva rovinare la vita al pupillo di suo padre, cioè lei, rendendolo un individuo pericoloso, per poi farlo finire in prigione a causa degli scatti di violenza che sarebbero andati peggiorando, fino a portarti all'omicidio"
"Oddio..." commentò Todoroki.
"Che schifo" si irritò Bakugou.
"Non è tutto, purtroppo. Voleva essere sicuro che il piano funzionasse, quindi ha utilizzato lo stesso quirk con effetti diversi su Bakugou. Ha fatto in modo che ti sentissi attaccato, proprio emotivamente, a l'altro giovane, e che non riuscissi a separartene. La scelta di te come altro soggetto è stata puramente casuale, semplicemente eri l'unico altro studente in classe insieme a lui che gli era capitato"
Todoroki strinse i pugni.
Quirk o non quirk, lui amava Bakugou, e nulla lo avrebbe fatto ricredere.
Il fatto che quel figlio di puttana avesse tentato di convincerlo a fargli del male lo faceva incazzare non poco.
"Come facciamo a liberarci del quirk che circola già nel nostro sistema circolatorio?" chiese Bakugou.
"Non preoccupatevi, sparirà da solo nel giro di una settimana dalla vostra ultima dose"
"Ora" cambiò tono il poliziotto"Voi avreste desiderio di parlare con questo tipo al riguardo?"
"Si" rispose velocemente e con determinazione Bakugou.
"Siete disposti a testimoniare contro di lui?"
"Ci può scommettere" sputò Todoroki.
"Bene. Vi lascerò parlare con lui per una decina di minuti, e poi tornerete a casa. L'avvocato dell'accusa vi contatterà nei prossimi giorni, ok?"
Entrambi i ragazzi annuirono.
Todoroki non sapeva perché Bakugou volesse parlare con quel tizio, ma decise di andarci comunque, sperando di non lasciarsi prendere dall'odio e riempirlo di botte.
Si sedettero davanti a lui, che sfoggiava un sorriso amareggiato.
"Peccato, mi hanno scoperto"
"Non rompere il cazzo e rispondi" tagliò corto Bakugou "Quanto di tutto quello era reale? Quanto ci quello che sentivo era provocato dal tuo stupido quirk?"
"Non era così che avrebbe dovuto agire. È stato lento a manifestare i sentimenti di rabbia del piccolo figlio dell'Hero, forse perché è davvero una brava persona, o forse perché colui che avrebbe dovuto finire per uccidere eri tu e lui...ci tiene a te"
"Vuoi dire che il motivo per cui il quirk ha funzionato è perché lo amo?!"
"Si, direi che è così"
"Aspetta, questo non è stato creato dal quirk?!" chiese Bakugou rosso in viso.
"Certo che no" rispose seccato il 'medico'.
Bakugou rimase in silenzio come se stesse pensando, però il poliziotto di prima venne a chiamarli per farli tornare a casa.
Non si videro né sentirono nei giorni seguenti, e quando finalmente tornarono a scuola, continuarono ad evitarsi.
Il giorno del processo si incontrarono per i corridoi, diretti verso l'aula.
"Bakugou" lo chiamò Todoroki.
Bakugou si girò senza guardare lui ma un punto a caso.
"Che vuoi?"
"Mi odi?" gli chiese quasi spaventato.
Bakugou scosse la testa.
"No, c'è altro?"
"Sei sicuro? Se mi odi, per favore dimmelo"
"Non ti odio"
"Mi eviti, però"
"No"
"Si, cazzo! Mi eviti! Non mi dici nulla e da un giorno all'altro PUFF DI NUOVO SCONOSCIUTI! Non ho intenzione di rimangiarmelo, Bakugou, io ti amo, e nessun cazzo di quirk al mondo mi farà cambiare idea" si incazzó Todoroki avvicinandosi e bloccando il viso dfll'altro con una mano per costringerlo a guardarlo.
"Io ti amo, ti amo, Katsuki. Ma tu? Tu cosa provi?"
Rimasero immobili a guardarsi.
Bakugou si morse il labbro mentre gli occhi gli diventavano lucidi.
"Non lo so, ok?!?! Non lo so! Pensavo...pensavo che fosse il quirk a farmi sentire così, invece se n'è andato e continuo a sentirmi come se avessi bisogno di te quanto dell''ossigeno! Non lo so perché, ok?! Non mi era mai capitato! Io non...non so cosa sia..."
Ora stava piangendo.
Todoroki lo prese per bacino, avvicinandolo dolcemente, e lo abbracciò.
"Va bene non sapere cosa si prova, e mentre cercherai di scoprirlo, io ti aspetterò"
"Non lo so cosa provo, Shoto, ma una cosa la so. Non voglio stare senza di te"

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