Prologo

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Lui...
Ero forte prima di incontrarla cazzo,
Non ero vulnerabile a niente e a nessuno, ma da quando le nostre anime si incontrarono e i suoi immensi occhi neri si incrociarono con i miei tutte quelle certezze che mi appartenevano e alle quali mi attaccavo, caddero.
Fu proprio grazie al nostro primo incontro, durante una delle sere più calde e afose di luglio, che capii che non sarei più stato quello di prima, perché qualcosa che non sapevo ancora definire mi aveva colpito. Qualcosa che non era parte di me ora mi possedeva e non poteva essere per lei.

Lei...
Non ho mai avuto molto certezze, da quando ero piccola non avevo mai conosciuto o provato il sentimento di essere veramente amata da qualcuno, l'amore era un'emozione inesistente per me. Sin da piccola me l'ero sempre dovuta cavare da sola, mia madre era morta dandomi alla luce, mentre mio padre dopo la morte di mia madre era caduto in vortice di emozioni che lo cambiarono radicalmente. Inizialmente arrivai persino a pensare che fosse arrabbiato con me, perché gli avevo strappato la donna della sua vita. Ma piano piano, grazie soprattutto ai miei nonni, ai quali devo tutto, capii che ci sarebbe voluto solo del tempo. Il problema è che non sapevo quanto.
Ora che ho diciotto anni stiamo iniziando a costruire qualcosa.
Per questo per me l'amore è un'emozione che potevo conoscere solo immergendomi nei libri, un mondo che mi aiutava a non sentire, in parte, il dolore logorante che mi circondava. Ero convinta che nella vita reale non potesse esistere qualcosa di così indissolubile e inteso, mi sembrava surreale il fatto che due anime potessero combaciare perfettamente. Anche se ero convinta che non sarei mai stata in grado di amare, una parte di me, una parte del mio cuore, sperava di incontrarlo.

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