2: La Salvezza e il Nuovo Inizio

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Harry... così si chiamava. Il suo nome mi risuonò nella testa mentre lo aiutavo a salire in macchina. Potevo vedere tutta la sua sofferenza nei suoi occhi verdi, pieni di paura e dolore. Era evidente che non solo il suo corpo fosse segnato, ma anche la sua anima portava cicatrici profonde. Lo guardai brevemente mentre si rannicchiava, cercando di evitare il contatto visivo, come se temesse che anche il minimo gesto potesse ferirlo.

Quando lo avevo visto per la prima volta, picchiato e umiliato, qualcosa dentro di me era cambiato. Non potevo semplicemente stare a guardare. Non riuscivo a ignorare la sua sofferenza, e avevo deciso di fare qualcosa per lui. Non solo per proteggere quella piccola vita che portava dentro di sé, ma anche per dargli una possibilità di scappare da tutto ciò che lo stava distruggendo.

La strada verso casa sembrava lunga, ma ogni secondo che passava mi dava la sensazione che stavo facendo la cosa giusta. Sentivo il suo respiro affannato accanto a me, il suo corpo che tremava. Mi sentivo impotente, ma allo stesso tempo determinato a cambiare la sua vita.

Arrivammo finalmente a casa. Aprii la porta dell'auto per aiutarlo a scendere, ma lui era così debole che faticava a stare in piedi. Senza pensarci, lo sostenni con delicatezza, cercando di non causargli altro dolore. "Non preoccuparti, Harry. Sei al sicuro ora," dissi con voce morbida, mentre lo accompagnavo dentro la mia casa.

Lo feci sedere sul divano, e lui sembrava ancora in stato di shock, guardando tutto intorno senza realmente vedere. La sua paura era palpabile, ma non lo forzai a parlare. Gli misi una coperta sulle spalle, per dargli un po' di calore e comfort, e gli accarezzai delicatamente la guancia, come per tranquillizzarlo.

"Stai tranquillo," dissi, sorridendo leggermente. "Torno subito. Vado a prepararti un bagno caldo, ok? Se vuoi, puoi guardare la tv nel frattempo. Fai come se fossi a casa tua." Il mio tono era gentile, ma sapevo che avevo bisogno di dargli un po' di spazio per rilassarsi, per comprendere che era al sicuro.

Mi allontanai per un attimo, salendo al piano superiore. Il suono dell'acqua che iniziava a riempire la vasca mi fece sentire un senso di pace. Era una piccola cosa, ma pensai che un bagno caldo potesse aiutarlo a sentirsi meglio. Presi anche un asciugamano morbido per lui e un paio di boxer e un pigiama che non usavo più. Quando la vasca fu pronta, aggiunsi un po' di schiuma per renderlo più accogliente, e tornai giù, ansioso di vedere come stava.

Lo trovai avvolto nella coperta, ancora sul divano, gli occhi fissi sulla tv. Ma sembrava più calmo ora, meno teso. Probabilmente cercava di distrarsi dai pensieri che lo tormentavano. Sapevo che ci sarebbe voluto del tempo, ma ero disposto ad aspettare.

Mi avvicinai a lui e, mentre facevo il giro del divano per entrare nel suo campo visivo, gli sorrisi dolcemente. "Il bagno è pronto, tesoro," dissi, tendendo una mano verso di lui. "Vieni, andiamo a fare un po' di relax. Te lo meriti."

Il suo sguardo era ancora un po' esitante, ma c'era un piccolo cambiamento nei suoi occhi. Forse iniziava a fidarsi di me, a capire che non avevo intenzione di fargli del male. E questo mi riempì di una strana sensazione di speranza.

Lo aiutai ad alzarsi, e mentre camminavamo verso il bagno, cercai di non fargli sentire il peso della sua sofferenza. Ogni passo che facevamo insieme sembrava un passo verso una nuova vita, una vita che ora aveva la possibilità di essere diversa.

"Non hai più nulla da temere," dissi sottovoce, cercando di dargli forza. "Da oggi, sarai al sicuro, Harry. E non dovrai mai più affrontare tutto questo da solo."

Lo feci entrare nel bagno, e mentre iniziava a spogliarsi per immergersi nell'acqua calda, notai la sua espressione rilassarsi per la prima volta. Forse, pensai, forse stavo davvero facendo qualcosa di buono per lui.

Mi hai stravolto la VITADove le storie prendono vita. Scoprilo ora