Il Ti Amo...

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(Stephan's pov's)

"Quando mi alzai il giorno dopo, vidi che Laurel stava ancora dormendo, ormai ero un orologio vivente e mi svegliavo sempre allo stesso orario, avevo prenotato il giorno prima una 40ina di cornetti di tutti i gusti per la colazione, perchè non mi ricordavo quello preferito di Laurel. Arrivarono finalmente e li misi sul tavolo, avevo lasciato la maglia di là perchè era nel lato di Laurel e non volevo disturbarla e quindi ero solo con i pantaloncini. Incominciai poi a preparare il caffè ed ecco che la sentii si era svegliata, mi venne vicino e mi baciò sul collo e quando si staccò da me vidi che indossava la mia maglietta come vestitino, le dissi che stava meglio a lei che a me e lei mi disse che era diventata sua. Poi vide i cornetti e mi chiese come mai tutti quei cornetti e io le dissi la verità e cioè che non ricordavo il suo gusto preferito e che quindi avevo comprato tutti questi cornetti, vidi che si prese uno al cioccolato e quindi capii che era il suo preferito, le dissi di portarseli a casa, ma per lei erano davvero troppi e quindi mi suggerì di portarli a Trigoria e di festeggiare il mio compleanno così. Le chiesi se fosse sicura, lei mi rispose di sì e quindi una volta preso anche io il mio cornetto chiusi la carta. Facemmo colazione e poi ad un certo punto squillò il telefono di Laurel, era Lorenzo, la ragazza mi fece capire che Lollo non sapeva che lei era venuta a dormire da me e che beh avevamo fatto l'amore, glielo voleva dire ma lo doveva fare con cautela e quindi mi chiese di non fare confusione, io allora rimasi in silenzio osservandola, più la guardavo più me ne innamoravo. Una volta finita la chiamata mi disse cosa le aveva chiesto il suo migliore amico e quindi si doveva sbrigare a tornare a casa, si lavò e si vestì con la divisa di allenamento della Roma, venne da me e mi salutò, io le chiesi di aspettare due minuti per accompagnarla ma lei mi disse di no per paura di Lorenzo e allora prima che se ne andasse però la tirai verso di me e la baciai. Quando lei se ne andò, anche io mi preparai e poi scesi per andare a Trigoria. Presi il pacco con i cornetti e andai a prendere la macchina e partii verso Trigoria. Davanti al centro sportivo però c'erano molti tifosi quindi decisi di fermarmi a firmare un pò di autografi e fare foto. Dopo un pò di tempo ecco che dietro di me riconobbi la macchina di Laurel e alcuni tifosi la riconobbero e vollero foto anche con lei, io fui felice che la accettarono dopotutto era la mia fidanzata e tutti lo sapevano. Dopo che finii le foto e gli autografi entrai e andai verso lo spogliatoio a cambiarmi, posai in un posto i cornetti e poi entrai in campo. Dopo l'allenamento poi chiesi al mister se potessi aprire quei cornetti con loro e lui accettò e così continuammo a festeggiare il mio 30esimo compleanno. Passarono dei mesi e poi ecco che arrivò il derby, per i romani sia romanisti che laziali era davvero importante quella partita, si sentiva tutta la carica e l'ansia che la gente emanava. Eravamo molto tesi, si vedeva perchè in campo durante il riscaldamento non si sentiva una mosca eravamo tutti concentrati e chi faceva più confusione di solito non la faceva. Iniziò la partita e non fu molto semplice loro attaccavano e noi difendevamo. E poi ecco che Roger tenne troppo la palla, cercò di passarla a Rui Patricio, ma Pedro che in pressing la prese e la passò a Felipe Anderson che con il suo tiro riuscì ad abbattere Rui che non riuscì a prenderlo. Dopo quel goal non fu affatto facile riprenderci, piano piano anche dopo la fine del primo tempo e la nostra carica, provammo a pareggiare quella partita ma non ci riuscimmo e perdemmo tre punti importanti. Roger si sentì in colpa e non parlò per tutto il tragitto di ritorno verso Trigoria. Cercammo di non fargli pesare troppo il suo errore, Laurel cercò di consolarlo ma la cosa bella di Roger fu che il giorno dopo anche se era solo lo scarico in palestra, ricominciò ad allenarsi come un guerriero e a testa alta e fu bello vederlo così ritornare a sorridere. Facemmo altre due partite prima del mondiale che quest'anno essendo in Qatar si faceva d'inverno, non andarono molto bene ma prendemmo due punti. Il periodo del mondiale lo passai interamente a casa mia con Laurel, essendo che non ero stato convocato per le partite amichevoli che l'Italia doveva fare non riuscendo a qualificarsi al mondiale. Nel periodo invece di Natale decidemmo di andare ognuno a casa propria, io andai a Savona dai miei genitori e da mio fratello e lei andò a Napoli dai suoi e suo fratello. In quel periodo che passammo insieme a stretto contatto 24 ore su 24 capii quanto io fossi pazzo di lei, e quanto la amassi, volevo dirglielo, più volte ci provai ma mi mancava sempre l'ultima parola, avevo paura che lei non ricambiasse e questo mi avrebbe fatto spezzare il cuore, avevo paura che lei era ancora scottata dalla rottura con Federico anche se era quasi passato un anno.  Quindi andai a Savona consapevole di amarla ma senza aver avuto il coraggio di dirlo. A Savona ritrovai i miei amici, e decidemmo di organizzare un party di Capodanno in modo da passare il conto alla rovescia insieme. Ecco che al conto alla rovescia però ricevetti una videochiamata inaspettata, mi videochiamò Laurel e vivemmo quel momento magico insieme, e quando scoccò la mezzanotte ecco che le tre paroline che volevo dire io per tante volte le disse Laurel, rimasi quindi un attimo impietrito perchè non me lo aspettavo e poi ecco che le risposi che la amavo anche io, poi lei si raccomandò con mio fratello e con i miei due amici di guardarmi che non facessi nulla di male e poi mi mandò di nuovo un bacio che io ricambiai e staccò la video chiamata. Ero felice finalmente avevamo definito che ci amavamo e questo mi fece ritornare l'idea pazza che mi era venuta quella volta quando avevamo fatto l'amore la prima volta, ma dovevo ponderare bene su come fare perchè volevo che quell'idea anche se pazza fosse la più speciale di tutti..."

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