la creatura del cuore

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Quel giorno ero al mio solito posto, il laghetto nel bosco dietro casa mia.
Un vasto lago, che per ammirarlo tutto devi attraversare un percorso lungo,ma bellissimo; Così arrivi alla cascata del lago, la più bella mai vista prima.
Il percorso è seguito da alberi altissimi, in cui ti perderesti a guardarli.
La luce del sole fa rendere il posto ancora più magico, rendendolo un posto delle fiabe per bambini.
Era tutto normale, tutto tranquillo come sempre … pensavo … Ma pochi minuti da qua a sta parte, capii che nulla di tutto ciò che sembrava normale, lo era.
Il mio posto delle fiabe, non era più lo stesso.
La sentii, non chiedetevi cosa perché nemmeno io lo saprei dire, ma so solo che l’avevo sentita. Era un fruscio tra le acque gelide di quel laghetto, ma non vidi nulla, se non il sole riflettere sull’acqua così luccicante … nulla di più.
Era come se il sole stesse cercando di riflettere una forma marina intoccabile ed inguardabile per l’occhio umano, probabilmente era solo il mio subconscio a vedere qualcosa che non potevo vedere … Ma pensare che ci potesse essere qualcosa di così bello sotto quell’acqua, mi diede un brivido di adrenalina.
Mi avvicinai, a passo lento, quasi incantato da quel rumore, come fosse una melodia.. Poi la vidi, eccola! Era di sfuggita ma giuro che la vidi per qualche secondo, così la mia curiosità iniziò ad aumentare sempre di più. Sembrò per un attimo la creatura più meravigliosa mai vista prima.
Non saprei nemmeno spiegare com’era, l’avevo vista così di sfuggita che il ricordo mi era già andato perso, ma la sensazione rimase …
Pensai :“devo andarle vicino.”, così mi avvicinai lentamente, all’inizio del laghetto “devo vederla.”, ma non sapevo neppure cosa, solo, volevo vederla.
Avvicinandomi aspettai un qualcosa, una qualunque cosa che potesse permettermi di averla davanti agli occhi, qualcosa che potesse permettermi di sapere cosa stessi cercando, aspettando.
Poi arrivò, una volata di vento così forte da poter innalzare le acque in un punto preciso di quel lago incantato.
Le acque si innalzarono fino all’altezza degli alberi ed una volta cadute, non fecero fuori uscire una goccia, caddero in modo elegante, bastò quello, per far alzare la creatura tanto attesa.
La vidi in tutta la sua bellezza.
Aveva dei capelli dorati, che le cadevano davanti, sul petto; come per coprire il seno.
Il suo corpo completamente perfetto, sembrava disegnata da un dio greco, ma c’era qualcosa che non andava … i suoi occhi erano troppo chiari … non si vedeva nemmeno l’iride essendo anche quella bianca.
La bocca, con quelle labbra così carnose … Nascondeva l’interno fatto da mille denti e forse, anche di più.
Le mani con quelle dita lunghe, forse troppo, le creavano dei strani polpastrelli appuntiti, come se avesse avuto cinque artigli, tra le mani aveva dei pezzi che le tenevano le dita, anche se le apriva.
Le gambe … non potevano essere definite così, dato il fatto che tutto ciò che aveva, era una coda e stava in piedi, in equilibrio davanti a me proprio su essa. La coda piena di squame, le dita allungate, gli occhi bianchi mi fecero pensare subito ad una sirena … ma non era paragonabile lontanamente ad una di quelle, lei sembrò diversa.
Sotto quell’aria così sicura di se probabilmente si celava il terrore, lo spavento.
Non poteva essere una creatura maligna, era di una bellezza sovrumana … poi però si avvicinò strisciando come un serpente e pian piano si spostò i capelli dal petto a dietro la schiena; dietro quei capelli lunghi e biondi celava dalla parte sinistra del petto un buco vero e proprio, si poteva vedere dall’altro lato del corpo. Si intravedevano dei fili rossi penzolanti, come delle vene tagliate e cadenti … Non capii perché me lo stesse mostrando:”cosa vuol dire?”, lei fece un ghigno ed iniziai ad aver paura, capii troppo tardi il suo intento, sarei dovuto scappare.
In un secondo mi ritrovai per terra, con un buco dalla parte sinistra nel petto, guardai lei e aveva un cuore che batteva nella cavità che pian piano si richiuse … ma quel cuore era il mio, lei lo aveva preso come per farla rivivere, come per farla sembrare umana … per il prossimo.

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