Andava fatto rimuginava tra sé Jacob Levi, un uomo dal volto scavato e gli occhi neri penetranti sulla trentina mentre finiva di incartare l'ultimo ordine della giornata. L'aria della sua bottega era impregnata di un aroma insolito, una miscela di carne fresca e l'odore ferroso del sangue che ancora aleggiava nell'aria. Un sottile accenno di puzza si intrecciava con il profumo delle spezie e delle erbe aromatiche, creando un'atmosfera densa di odori. Aveva acceso la lampada ad olio già da un'ora per illuminare meglio la sua macelleria, e fuori dalla sua bottega il cielo era diventato scuro e le solite nuvole grigie estive si stagliavano a perdita d'occhio.
Tutt'intorno al quartiere, adesso rabbuiato, erano spuntate luci fioche provenienti dalle case quasi diroccate che ne facevano parte. Con un movimento lento si portò un panno umido alla fronte sudata per asciugarsi, quando un suono di passi svelti e successivamente il rumore squillante del campanello della porta destarono la sua attenzione, riportandolo alla realtà da quel tunnel di pensieri in cui vagava già da un pezzo.
Un ragazzo giovane ed esile con i capelli color miele stava sull'uscio e respirava affannosamente. Aveva un po' di fuliggine in faccia e indossava vestiti trasandati.
"Ciao, Oliver. Ho appena finito di incartare l'ordine di tua madre. Ma che hai? Ti senti bene? Sembri un po' pallido."
Dopo qualche secondo che il ragazzo aveva sfruttato per riprendere fiato iniziò ad urlare "Signor Levi, signor Levi! È successo di nuovo, ne hanno trovato un altro. Questa volta non lontano da qui, giusto ad un paio di isolati".Jacob appose un'etichetta al pacco che aveva finito di preparare e ci scarabocchiò qualcosa sopra con estrema placidità. Quando ebbe finito, squadrò con sguardo inquisitorio il ragazzo e si rivolse a lui con voce stanca.
"Oliver, ora calmati, per favore e raccontami che cosa è successo. Cosa è stato trovato?".
Il giovane, il cui respiro era diventato più regolare, si mostrò reticente a parlare e con voce molto bassa e quasi inudibile disse "Non cosa... chi. Hanno trovato un altro cadavere poco fa a Cutler Street e neanche tutto intero. C'era una puzza terribile per la strada e la gente ha iniziato a togliere spazzatura fino a quando non hanno trovato il povero Rupert Harris... o quel che ne rimaneva.
Un brivido salì per la schiena di Jacob e in fretta e in furia si tolse il grembiule dalla vita e con voce palpitante chiese al giovane Oliver di accompagnarlo fino al mesto luogo. A quelle parole, il ragazzo balzò come una molla, spalancò la porta e si fiondò in strada facendo tintinnare ancora una volta il campanello della porta. Come se la stanchezza della giornata di lavoro lo avesse abbandonato, Jacob partì e riuscì anche a stare dietro al passo lesto di Oliver.
Dopo aver lasciato Middlesex Street e aver svoltato un paio di angoli, Jacob fu condotto a Cutler Street. Non appena arrivarono alla loro destinazione, i due si coprirono il naso con un gesto istintivo. Neanche uno sbuffo di vento soffiava e l'odore acre che permeava la strada ristagnava fisso. Era impossibile respirare a pieni polmoni.
Davanti a loro c'era una calca di gente ammassata tutt'intorno ad una pila di immondizia e stracci e di lato vi era un agente di polizia il cui viso era leggermente illuminato da un fioco lampione che intimava a tutti di allontanarsi. Le urla dell'agente si alternavano con il suono acuto e stridulo del suo fischietto e insieme al mormorio frenetico della gente radunata attorno al corpo si era creato un vero e proprio caos. Dopo essersi fatto strada tra la folla, una sola cosa risultava chiara agli occhi di Jacob e di tutti gli altri presenti, e cioè che Rupert Harris era morto e il suo carnefice non si era limitato solo ad ammazzare lo sventurato, ma aveva fatto anche di peggio poiché ne aveva dissacrato il corpo e aveva fatto incetta dei suoi organi interni.
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Traffico mortale
HorrorJacob Levi è un macellaio che vive nel quartiere di Whitechapel a Londra. Da qualche tempo, degli omicidi efferati si stanno susseguendo, turbando la popolazione locale.