Capitolo 10

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Eravamo arrivati al Ministero da un bel pezzo ormai, eppure aspettavamo immobili da tre ore che venissero a chiamarci.

Beh, non proprio immobili.
Sirius e James camminavano in cerchio nello studio di Moody, mentre io mi ero distesa comodamente sul divanetto davanti la scrivania e sgranocchiavo della cioccolata che avevo trovato dentro un cassetto.

In realtà avevamo passato lì dentro tanto di quel tempo che avevamo finito tutte le idee su come distrarci.

Ci eravamo messi a parlare di cose inutili, avevamo improvvisato canzoni battendo i pugni sui mobili, inventato giochi da fare a voce e avevamo persino disegnato sui fogli che Moody teneva sopra la scrivania ( e che avevano l'aria di essere piuttosto importanti).

Eh vabbè. Si sarebbe ritrovato qualche mandato d'arresto con dei boccini, delle stelle e delle scimmie disegnati sopra.

Quando fu chiaro che per un'altra ora nessuno sarebbe venuto a prenderci, i due ragazzi avevano iniziato a trotterellare per la stanza annoiati.

Io, visto che sentivo un gran dolore alla schiena e alle costole, mi abbandonai svogliatamente sul divanetto a ripensare a tutto quello che era successo.

Sarei finita ad Azkaban a vita e nessuno sarebbe venuto a salvarmi.

Sapevo cosa mi aspettava ad Azkaban. Mi ero informata e sinceramente avrei preferito non farlo.
Si diceva che chi entrava ad Azkaban diventava pazzo nel giro di una settimana.

********

Fleamont era pensieroso e questo irritava particolarmente Moody, che l'aveva chiamato ormai tre volte senza ricevere alcun cenno di vita.

"POTTER!"

Flemaont trasalì e si girò di scatto a guardarlo, un espressione confusa disegnata sul suo volto.

"Che c'è?"
"C'è che abbiamo tantissime cose da fare e tu te ne stai immobile come uno stocafisso a fissare il muro"
"Scusami, stavo solo pensando-"
"Sì, quello l'avevo capito. A cosa stavi pensando?"
"Alla Grindelwald- iniziò Fleamont- vogliamo davvero rinchiuderla ad Azkaban? È una bambina!"
"E che dovremmo fare? La decisione spetta al Ministro, non a noi"
"Alastor, è inutile che fai tanto il duro. Lo sappiamo entrambi che vuoi aiutarla tanto quanto me. Infondo non ha fatto niente di così terribile da finire ad Azkaban. Anzi!
Ha salvato la vita a tante persone questo pomeriggio. L'hanno visto tutti"

Alastor non replicò, ma Potter sapeva che la pensava come lui e sperò che si convincesse ad aiutarlo a salvare la piccoletta.

Dopo qualche minuto di silenzio nel quale Fleamont pensava a cosa fare, Moody disse: "Ho convocato il consiglio che terrà il processo della ragazzina- iniziò serio- e ci metteranno un po' a organizzare l'udienza. Però, da quanto ho capito, tutti sono d'accordo sul mandarla ad Azkaban, quindi sarà molto difficile farli cambiare idea"

Fleamont attese pazientemente che continuasse.

"Potter, io cercherò di inventarmi qualcosa per posticipare di qualche ora il processo, tu invece devi tornare a Diagon Alley.
Devi trovare testimoni che raccontino l'accaduto di oggi e il salvataggio da parte della Grindelwald.
Non portarli tutti qui però. Portane due o tre e convinci tutti gli altri a scrivere delle lettere di ringraziamento per Annabeth. Solo così il Ministero capirà che ha veramente fatto una buona azione. Qui dentro sono tutti ottusi. Solo tu ti salvi Potter. E io ovviamente"

Detto questo si misero subito all'opera.

************

Era pomeriggio inoltrato e l'udienza era appena cominciata.

La stanza era gremita di persone. C'erano tutti i direttori dei vari Dipartimenti del Ministero, tutta la squadra di auror, giudici, avvocati, giornalisti, il Ministro in persona e infine Alastor che mi stava scortando nel centro della stanza.

C'è da dire che chi ha progettato la sala si è davvero impegnato per renderla il più intimidatoria possibile.

La struttura circolare faceva sentire in trappola, l'altezza dei muri impotente, gli occhi di tutte le persone costantemente puntate al centro erano minacciosi, i continui scatti dei fotografi e dei giornalisti urtavano il sistema nervoso e l'assordante silenzio faceva impazzire.

Mentre mi dirigevo a passo strascicato verso la sedia che spettava a me, mille sussurri si riversarono nella stanza e tutti i presenti mi seguirono con lo sguardo.

Sembrava una di quelle tipiche scene dei film in cui il personaggio principale faceva la sua entrata di scena lasciando tutti di stucco e nel silenzio che aveva causato il suo arrivo si sentivano solo i suoi passi rimbombare.

Nel mio caso era un po' diverso.

Ero, sì, il personaggio principale, ma la mia non era un'entrata di scena e tantomeno avevo lasciato i presenti di stucco.

Mi lasciai cadere con un leggero tonfo sulla sedia e attesi che quel branco di babbuini iniziasse l'udienza.

"Grindelwald, io sono Harold Minchum, Ministro della Magia della Gran Bretagna e-"

"Perdonami Harold, ho avuto un contrattempo. Scusa il ritardo, ora possiamo iniziare"

Un mago anziano molto alto che aveva la barba e i capelli argentati  infilati nella cintura per non inciampare fece il suo ingresso nelle segrete del Ministero e con i suoi penetranti occhi azzurri contornati da degli occhiali a mezzaluna si guardò intorno finché non individuò Annabeth.
A passo lento si diresse verso l'unica panca vuota e senza dire una parola si sedette aspettando che il Ministro continuasse il suo discorso.

Ma questo non accadde perché Minchum era talmente sorpreso dal suo arrivo che dimenticò i suoi impegni di Ministro.

"S-s-ilente. Cosa la porta qui? Non ero stato informato del suo arrivo"

"Ho quasi sempre preso parte alle udienze. Perché sei così sorpreso Harold?"

Uh-uh. Il grande Albus Silente.

Questa sì che era un'entrata di scena degna di essere chiamata tale.

Annabeth Grindelwald || Sirius BlackDove le storie prendono vita. Scoprilo ora