Un grande divano nero di pelle si stagliava al centro dell'immenso soggiorno di villa Hyuga.
Ampio per contenere all'incirca quattro persone e posto di fronte al televisore, in quel momento era occupato da un solo Hyuga che stava leggendo un libro nella tranquillità più assoluta.
Dire che non si sentiva nemmeno una mosca era forse troppo esagerato, eppure era davvero così : quel posto era immerso in una quiete fin troppo anormale e pacifica per un soggiorno.
Sembrava quasi di essere in un tempio dove era illecito disturbare o distruggere una simile atmosfera in cui l'uomo scopriva sè stesso e il luogo che lo circondava.
Ma quello non era un luogo del genere bensì una comune stanza, dunque poteva permettersi di rovinare quell'attimo di pura e perfetta armonia che lo avvolgeva e riportarlo alla realtà - anche perché lei doveva chiedergli un favore molto più importante di qualunque altro libro.
Si diresse a passo spedito verso il divano e vi si catapultò nel vero senso della parola, catturando per qualche secondo l'attenzione dell'altro.
Tuttavia, quell'attimo fu fin troppo breve in quanto quello aveva ripreso a leggere con la stessa concentrazione e intensità di prima.Sbuffò per la poca considerazione ricevuta ma non si perse d'animo e nuovamente provò a far si che gli occhi bianchi dello Hyuga si staccassero dalle candide e inchiostrate pagine.
Si spostò più volte, dandogli talvolta gomitate accidentali per fingere di dover trovare una comoda posizione.
Lui rimase impassibile e come se nulla fosse continuò quella sua attività, tenendo ben saldo lo sguardo sulle righe del libro e non accenando minimamente alla sua presenza. Fu allora che giocò il suo asso nella manica.Si avvicinò a lui, poggiò la testa sulla sua spalla e con movimento lento percorse tutto il suo braccio fino a sfilargli dalle mani l'oggetto al centro della sua attenzione per poi farlo cadere a terra.
In tutta risposta, l'altro sbuffò sonoramente e la fissò seccato, sintomo che, prima che lo disturbasse, era arrivato a un punto molto interessante della storia.
Ignorando del tutto quel suo comportamento, si strinse più allo Hyuga e poi alzò la testa verso di lui, puntando i suoi occhi nocciola su quel bianco immenso che altro non era che il colore inespressivo degli occhi del suo fidanzato.
Inespressivo... Forse non era più così visto che adesso riusciva a cogliere qualche sfumatura delle emozioni che provava come in quel caso. Poi, le venne naturale assumere un sorrisetto soddisfatto."Si può sapere perch...." non gli lasciò continuare la frase che poggiò le sue labbra su quelle dell'altro, unendole in un casto e semplice bacio. Un bacio che durò qualche minuto e che lo Hyuga non esitò a ricambiare.
"Avevo solo voglia di te... Neji"
The end
Questa è la seconda Nejiten che pubblico qui. So che sono pochissime le persone a cui interessa questa ship ma io non mi abbatto mica, eh?
Fin quando vivrò, vivrà con me anche la Nejiten. Non la farò sprofondare negli abissi della morte.
Beh, come la precedente anche questa storia è stata scritta su Efp sempre dalla sottoscritta.
Detto questo... Mata ne
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You and me
FanfictionDire che non si sentiva nemmeno una mosca era forse troppo esagerato, eppure era davvero così : quel posto era immerso in una quiete fin troppo anormale e pacifica per un soggiorno. Sembrava quasi di...