Alberi

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È buio e le gambe iniziano a farti male. Sono ore che cammini e il pallido sole di ottobre sta tramontando. Tra poco sarà notte e un freddo vento autunnale inizia già a scuotere le tue membra.
Probabilmente allontanarsi dal gruppo non era stata una buona idea.
Frughi nello zaino, dove dovresti avere il cellulare. Finalmente lo trovi e lo schermo ti illumina lo sguardo. Il tuo sorriso muta però in mera delusione quando scopri che non c'è campo.
"Classico" sussurri tra te e te mordendoti il labbro. "Va bene, visto che non ho la minima possibilità di trovare la via di casa al buio, sarà meglio trovarmi un rifugio". Usi il cellulare come torcia per farti strada in mezzo agli arbusti quando senti un rumore. Ti volti, non senza timore, ma la tua ansia svanisce quando noti un piccolo amico della foresta che ti guarda impaurito da sotto un cespuglio. Sorridi "Ehi piccoletto...non ti farò del male, tranquillo!" gli dici.
Sembra capirti e scorrazza via.
Eppure dopo un po' senti una strana sensazione, come se qualcuno fosse dietro di te. Ovviamente non ti fai suggestionare, la tua razionalità ha sempre avuto ragione.
Ti volti velocemente e il flebile raggio proveniente dal cellulare fa in tempo ad illuminare un ramo che si allontana da dietro la tua schiena, come un braccio che si ritrae.
Non ci fai caso e continui ad inoltrarti nel bosco. La tua preoccupazione aumenta però nel sentire un lento tubare, regolare, simile ad un battito cardiaco, che sembra provenire da destra. "Magari si tratta di un villaggio o un accampamento" pensi e ti dirigi verso la fonte del rumore. Il flash del tuo telefono ad un certo punto incontra una radura, ma il suono cessa improvvisamente.
Si tratta di un cerchio di alberi dalle foglie rosso vivo, ma la cosa non ti colpisce dal momento che è autunno. Ciò che ti stupisce però è che al centro esatto della radura troneggi un grosso albero dalla chioma verde smeraldo, che sembra aver affrontato almeno tre secoli di lunga esistenza. Di nuovo senti rumore di fogliame e rami che si muovono. Ti giri totalmente questa volta, ma ciò che scorgi non è un movimento veloce, puoi anzi vedere chiaramente gli alberi muovere i propri rami verso di te. Puntano alle tue caviglie e alla tua gola. Inizi quindi a correre verso il centro della radura e raggiungi l'albero verde. Puoi notare che all'interno il tronco è scavato e ti infili dentro all'incavo, nella speranza che possa essere un rifugio adeguato e sicuro fino all'indomani.
Addormentarsi non è difficile, sei stanco dopo la lunga camminata e dentro al tronco c'è un tepore confortevole, che ti culla lentamente nel sonno.
Eppure ti svegli. C'è qualcosa che non quadra. Quando sei entrato le pareti non erano così vicine e puoi udire nettamente un rumore regolare, come se l'albero stesse respirando. Le pareti si avvicinano di nuovo pericolosamente ed inizi ad urlare, notando che ti è impossibile uscire dal buco che ti ha permesso l'accesso. Di nuovo un lento tubare invade la foresta e scorgi gli alberi muoversi ritmicamente a destra e a sinistra in una lenta danza di morte. Senti le pareti opprimerti sempre di più e l'apertura si chiude del tutto.

Il mattino dopo i soccorsi arriveranno nel punto in cui hanno sentito urlare, ma non vedranno altro che una radura di alberi dalla chioma verdeggiante ed un enorme albero rosso sangue troneggiare al centro, rigoglioso.

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