Capitolo 11

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Midoriya ci aveva messo una buona mezz'ora per scegliere i vestiti da indossare. Non voleva vestirsi come il solito nerd con una maglietta anonima e dei pantaloncini sbiaditi.
Per il primo appuntamento voleva essere vestito abbastanza bene. Non che al biondo potesse interessare, in fin dei conti alloggiavano in un dormitorio e si vedevano praticamente quasi h24, quindi il suo abbigliamento non avrebbe fatto sicuramente differenza.
Ma ormai deciso, scartò tutte le magliette con le scritte, tutte le camice e tutte le felpe, con il caldo che aveva era già tanto se indossava dei jeans.
Alla fine decise di indossare dei jeans blu scuro e una maglietta a maniche corte bianca con lo scollo a V. Contrariamente da quello che la gente pensava, non possedeva solo le sue solite scarpe rosse, ma anche delle converse bianche pulitissime, visto che non le aveva mai indossate.
Si guardò allo specchio, cercando di dare un senso ai suoi capelli perennemente in disordine. Alla fine ci rinunciò sbuffando e, andando verso la scrivania, prese il portafoglio ed il cellulare, mettendoli nelle tasche dei jeans.
Prima di uscire accarezzò la foto di sua madre, salutandola con un sorriso.
Uscì dirigendosi verso la sala comune parecchio in anticipo. Volveva evitare di iniziare la serata con il biondo irritato per il suo ritardo, così si fece trovare pronto alle 17:45 davanti la porta del dormitorio.
Mentre aspettava, aveva intrapreso un'argomento con Mineta, che si trovava lì a non si sà bene fare cosa, sul caricare i telefoni tramite Kaminari senza comprendere come fossero finiti a parlarne.
Fù salvato da Bakugo, che arrivò alle 18 precise. Come sempre, teneva le mani in tasca e la sua solita espressione scocciata. Indossava jeans neri e una felpa dello stesso colore. Nonostante fosse l'inizio di Giugno, soffriva ancora per il leggero venticello che c'era di sera.
Bakugo interruppe qualsiasi cosa gli altri due si stessero dicendo, prendendo per un braccio il verdino e transcinandolo fuori. Stavano per chiudersi la porta alle spalle, quando sentirono delle voci femminili.
"Buonasera donzelle, come siete profumate, avete appena fatto il ba-"
Midoriya intravide una piccola sagoma volare per la sala comune, avendo la risposta sul perchè Mineta si trovasse lì.

***

Avevano preso il treno, quindi si trattava di qualche posto in centro. Midoriya stava pensando alle possibili mete, mentre il biondo lo osservava.
Il verdino teneva una mano in tasca ed una sotto al mento, mentre borbottava qualcosa che non voleva neanche sapere.
Si era perso ad osservare il corpo del ragazzo, quella maglietta bianca, parecchio attillata secondo il suo parere, lasciava davvero poco spazio all'immaginazione, tanto da doversi trattenere dal cambiare i piani e riportarlo al dormitorio per potersi chiudere in camera e leccare ogni centimetro di quegli addominali che riusciva ad intravedere.
Distolse lo sguardo, non poteva rischiare di farsi venire un'erezione proprio in quel momento. Fortunatamente la loro fermata era la prossima.
Quando scesero dal treno, il biondo circondò le spalle del ragazzo, facendogli strada verso la loro destinazione.
Arrivarono di fronte ad un'arco alto, tutto illuminato, sul quale c'era un'insegna che recitava la parola LunaPark. Bakugo osservò il verdino, il quale aveva la bocca spalancata e gli occhi luminosi quanto quell'insegna.
"Kacchan.. il LunaPark!" urlò, facendo anche un piccolo saltello.
"Lo vedo anche io, Nerd" sbuffò una risata, prendendolo per mano "Forza, prima mangiamo e prima saliamo sulle giostre"
Detto ciò, lo trascinò dentro, dirigendosi verso il primo baldacchino che trovarono.
Mangiarono, risero, fecero quasi tutte le giostre presenti e Bakugo riuscì persino a vincere un peluche per lui da una di quelle bancarelle in cui miravi a delle lattine. Midoriya decise di prendere un peluche a forma di elefantino, il quale teneva un cuoricino rosso nella proboscide.
Passeggiarono fino alla ruota panoramica ed entrarono in una delle cabine, il verdino continuava a stringere a sè l'elefantino, con un sorriso sornione sul viso. Presero posto uno di fianco all'altro, rimanendo in silenzio.
Quando la ruota partì, guardarono fuori, vedendo il LunaPark dall'alto e anche un pò della città in lontananza. Fortuna volle che la loro cabina si fermasse proprio in cima. Il verdino si alzò per poter guardare meglio fuori, posando le mani sul vetro della cabina, guardando la città piena di luci.
"Cosa voleva faccia tonda?" chiese Bakugo, interrompendo il silenzio.
Aveva evitato per tutta la serata quella domanda, non volendo forzare il ragazzo a dirglielo, ma alla fine la curiosità era riuscita a prendere il sopravvento.
Midoriya aveva distolto lo sguardo dal panorama, portando la sua attenzione sul biondo. Vedeva le sue mani strette a pugno, posate sulle gambe leggermente divaricate. Lo conosceva ormai bene per sapere che era segno di nervosismo. Continuò a guardarlo, mentre si sedeva di fronte a lui sull'altro lato della cabina.
"Ha chiesto di nuovo scusa e mi ha chiesto se potevamo tornare amici"
"Solo questo?" chiese, stringendo un pò di più le mani.
Non riusciva a stare calmo, non quando si parlava della ragazza che, chiaramente, provava ancora dei sentimenti per il verdino.
"Mi ha chiesto se sono felice con te"
"E lo sei?"
"Starei ancora insieme a te se non fosse così?" chiese, aggrottando le sopracciglia "Kacchan che succede?"
Il biondo abbassò lo sguardo, puntando i sui occhi per terra.
"Non ne abbiamo mai effettivamente parlato.. quando, tutto questo, ha avuto inizio? Quando ti sei reso conto di.. di essere innamorato di me?"
All'improvviso Midoriya capì. Capì di essersi sbagliato, Bakugo non era nervoso, era insicuro. Il grande Bakugo Katsuki era insicuro dei sentimenti dell'altro ragazzo. Non riusciva a capire come, dopotutto quello che gli aveva fatto col passare degli anni, potesse provare dei sentimenti per lui. Bakugo aveva bisogno di parole, aveva bisogno di rassicurazioni e non di gesti. Doveva sentire con le sue orecchie per poter avere delle conferme.
"Quando hai detto il mio nome" rispose sinceramente il ricciolino "E' lì che ho iniziato a vederti in modo diverso, a sentire emozioni diverse ogni volta che eravamo insieme, a sentire il bisogno di averti accanto" sorrise, nel vedere che il biondo aveva alzato il viso per guardarlo "Tu invece?"
"Come se te lo venissi a dire" ringhiò, spostando lo sguardo all'esterno della cabina, arrossendo visibilmente.
Midoriya rise leggermente, prendendo il peluche.
Rimasero in silenzio, mentre la ruota panoramica ricominciava a girare, portandoli di nuovo a terra. Una volta scesi, si diressero all'uscita e poi camminarono verso la stazione.
Una volta di nuovo in dormitorio, Bakugo accompagnò il verdino davanti alla porta della sua camera. Gli accarezzò una guancia, mentre il ricciolino si avvicinava a lui per potergli dare un bacio sulle labbra, ringraziandolo per la serata e per il regalo.
Midoriya si era appena voltato per entrare, quando il biondo parlò.
"Quando mi sono fatto trafiggere da Shigaraki per proteggere te" sussurrò arrossendo.
Il verdino, che non si era accorto di aver trattenuto il respiro alla risposta del biondo, lasciò fuoriuscire l'aria dalla bocca semiaperta per la sorpresa.
Allungò il braccio, afferrando con la mano il polso di Bakugo, facendo appena in tempo prima che quello riuscisse a scappare. Il suo volto arrossato fino alla punta delle orecchie e lo sguardo basso, bastò per fargli accartocciare lo stomaco.
Lo tirò a sè, infilando una mano nei suoi capelli, facendo scontrare le loro labbra. Chiese accesso alla sua bocca e, una volta ottenuto, iniziò ad intrecciare la sua lingua con quella del biondo. Fece qualche passo indietro alla cieca, entrando in camera, tirandosi dietro il ragazzo, per poi chiudere la porta.
Quella sera non lo avrebbe di certo lasciato andare così, non dopo la sua confessione.

*Angolino mio*
L'immagine del capitolo non c'entra niente con la mia descrizione, ma è quella che mi piaceva di più 😆 adoro quell'immagine ❤️

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