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"Psss... Raven!"
C'era silenzio all'interno dell'aula. Le piume piene d'inchiostro venivano utilizzate per tracciare segni sulle pergamene, ognuna posizionata accuratamente davanti ad ogni studente.
Neanche il bisbiglìo di Mattheo Riddle poteva rompere l'atmosfera, eppure riuscì a raggiungere chiaramente le orecchie della ragazza seduta al banco affianco a lui.
Si chiese come nessuno fosse riuscito a sentirlo.
La ragazza alzò gli occhi al cielo ma allo stesso tempo diceva a se stessa che non poteva ignorarlo. Sarebbe stato maleducato da parte sua. E poi se Mattheo avesse avuto bisogno, lei sarebbe rimasta ad aiutarlo.
"Che c'è?" Rispose Raven falsamente irritata. Voleva nascondere questa sua premura nei confronti del ragazzo sebbene fosse contenta che si stesse rivolgendo a lei per ogni dubbio o difficoltà.
"Qual è la risposta alla domanda ventisei?"
Mattheo si guardò attorno sicuro di non esser stato sentito.
"È la A" Rispose Raven con lo stesso tono di voce del ragazzo.
Lui la ringraziò sfoggiando uno dei suoi famosissimi sorrisi ben conosciuti dalle ragazze della Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts.
Raven però non li conosceva così bene: poteva godersi quei sorrisi solo durante le lezioni, anche se sperava di vederli al di fuori.
Tornarono entrambi a concentrarsi sulla propria pergamena: quella di Raven era ben scritta e ricca d'informazioni e risposte sicuramente corrette, quella di Mattheo invece era disordinata e piena di scarabocchi su parole sbagliate o forse giuste ma insicure.
Non sapeva nemmeno lui cosa stesse scrivendo. Continuava a ripetersi che l'importante era la lunghezza: doveva scrivere tanto e usare un lessico forbito per camuffare la sua assenza di studio.
Raven, tra una risposta e l'altra, spostava lo sguardo su Mattheo: in parte per osservare il suo profilo perfetto e la sua espressione corrucciata e concentrata che trovava estremamente dolce; e dall'altra per controllare come stesse andando il suo test.
Tornò a scrivere quando notò la figura del professore gironzolare tra i banchi.
Fece finta di pensare mentre con la coda dell'occhio osservò ogni minimo movimento di Mattheo.
Lo vedeva bloccato, pensieroso e sotto sotto preoccupato: a Mattheo Riddle importava davvero di come stesse andando il test?
Quando il professore tornò al suo posto in fondo all'aula, Mattheo si girò di nuovo verso Raven bisbigliando ancora una volta.
"Quarantatré?"
"È la C"
"Grazie" Raven sorrise di rimando dopo aver notato un occhiolino da parte di Mattheo.
Sentì le sue guance quasi andare a fuoco e abbassò subito la testa per nasconderle.

A fine test Raven consegnò la pergamena assieme a tutti gli altri studenti presenti nella sala: compreso Mattheo.
"Non sembri convinto di quello che stai facendo" Esordì la ragazza ridendo un poco per prenderlo in giro.
Lui rimase al gioco.
"No, infatti. La nasconderei se avessi un posto dove metterla" Rispose lui.
Dopo aver messo le risposte sulla scrivania del professore, Raven si precipitò a raccogliere i propri oggetti a differenza di Mattheo il quale senza spendere altro tempo corse fuori dall'aula senza niente in mano. Esattamente com'era entrato quella stessa mattina.
Raven ci rimase un po' male dato che Mattheo non la salutò prima di andarsene ma era all'ordine del giorno quel suo comportamento.
Non avevano un'amicizia vera e propria: si parlavano durante le lezioni, forse perché in un certo senso erano obbligati data la vicinanza di banco, ma al di fuori Mattheo, di lei, non ne voleva sapere.
Non che la prendesse in giro o bullizzasse, assolutamente no, ma non ci fu mai occasione che fossero insieme tra i corridoi. Anche solo per scambiare qualche chiacchiera.
Per Raven era il desiderio più grande.
Quando uscì dall'aula con in mano i libri della lezione successiva, i corridoi pullulavano di studenti e Mattheo si era dileguato in meno di un secondo.
La sua testa riccia era scomparsa.
Non c'era giorno che Raven non la cercasse.
"Raven!" Sentì una voce femminile chiamarla da dietro e la sua migliore amica sbucò all'improvviso.
Si salutarono abbracciandosi.
"Com'è andato il test?"
"Bene, bene. Non era affatto difficile"
"Riddle ti ha chiesto risposte vero?"
Raven annuì cercando di sembrare scocciata. Sebbene le due non frequentassero le stesse lezioni negli stessi orari Amy, la migliore amica, sapeva che Riddle fosse vicino di banco di Raven e sapeva che non era facile averlo attorno.
Raven non capì mai questa considerazione nei confronti del ragazzo e allo stesso tempo non voleva ancora ammettere della cotta per lui a Amy. Non si sentiva pronta. Non che l'amica potesse prenderla male. Era l'ultimo dei suoi problemi.
"Sempre il solito..." Disse ridendo Amy la quale sistemò i libri che stava sorreggendo con una mano. Li guardò per un attimo e corrugò la fronte: c'era qualcosa di strano e Raven se ne accorse.
"Tutto bene?"
Amy annuì poco convinta.
"Pensavo di avere un libro in più... Devo tornare indietro e controllare"
"T'accompagno!"

𝐇𝐈𝐆𝐇 𝐒𝐂𝐇𝐎𝐎𝐋 𝐒𝐖𝐄𝐄𝐓𝐇𝐄𝐀𝐑𝐓𝐒Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora