Dopo scuola come al mio solito corro in ospedale da Leo. 2 anni dopo il mio "incidente" Leo è stato ricoverato per un tumore alla gamba e da quel giorno vado sempre da lui.
« ei Deva, come stai? » mi chiede Ulisse appena entro, ormai tutti mi conoscono.
« si tira avanti » dico rubandogli una ciambella dal suo sacchetto. Fatto ciò mi diriggo nella stanza di Leo.
È in compagnia dei suoi amici, i braccialetti rossi.
« ei ragazzi come state? » dico entrando con uno scatolo di pizza in mano
Vale prende subito una fetta di pizza
« cazzo Leo, amo tua sorella » dice sorridendo« vacci piano è la mia sorellina » lo zittisce Leo. Per lui è come se ci togliessimo 10 anni
« si sorellina, ti informo caro Leo che fra poco la tua sorellina sarà una dottoressa. » dice entrando la Lisandri
Dopo Leo, lei è stata una delle persone che mi ha aiutata di più ad inseguire il mio sogno
« se passo gli esami..» dico senza speranza
« Devo ricordarti che sei un genio? »
Cerca di farmi sorridere Chris, la ragazza di Leo nonché la mia migliore amica.Anche se non sono ricoverata anche io ho il mio braccialetto rosso.
« Farò finta di non aver visto nessuna pizza » dice coprendosi gli occhi con una mano la Lisandri , che appena finisce di controllare leo, esce.
Leo si sistema sul letto ed inizia un discorso che nessuno di noi vuole ascoltare
« Cari ragazzi, come ben sapete ormai sono maggiorenne, quindi posso firmare ed andarmene da questo posto di merda » da un pugno al muro facendomi indietreggiare di qualche passo.« Scordatelo Leo, tu devi curarti » lo rimprovero
« Deva lo sai anche tu che non c'è la farò » dice Leo piangendo
« Ascoltami, tu sei un leone e quando i leoni piangono, piange tutta la foresta » dico indicandoci.
« Tu vincerai questa guerra, con e senza il nostro aiuto, anche se ovviamente noi ci saremo sempre per te, vero ragazzi? » chiedo conferma ai miei amici.
« certo » dice vale prendendomi la mano
Si aggiungono man mano tutti fino a formare un cerchio
Leo mi guarda e io annuisco con un sorriso
« watanka » urliamo tutti alzando le braccia.Nessuno eccetto Leo sa che significa, dice che una persona molto saggia glielo ha detto. Ormai è il motto del gruppo.
Guardo l'orario, « io vado, ci vediamo domani » saluto tutti e uscendo mi scontro con un ragazzo.
Mi guarda e senza nemmeno scusarsi, si gira e continua a parlare con Ulisse
« non ho bisogno di questa cazzo di carrozzina, guarda posso camminare » dice facendo due passi.« Ulisse, uno più simpatico potevi portarlo » dico all'infermiere esasperato dal comportamento del ragazzo.
« E lo so, pensa al povero Rocco che lo avrà come compagno di stanza. » mi sorride Ulisse.
Il ragazzo mi guarda dalla testa ai piedi ed entra nella stanza di rocco. Mi giro e e dalla finestra vedo che ha da dire pure a Rocco.
Eh no, ora mi sente, rocco è il più piccolo e tutti noi lo difendiamo sempre.
Entro dalla porta senza neanche bussare e vedo rocco con una faccia scioccata, e il ragazzo con le cuffie girato che non ha nemmeno notato la mia presenza.
Mi giro verso rocco che alza le braccia come per dire "è uno stronzo lascialo stare". Annuisco e mi siedo vicini a rocco.
« vuoi che sto qui un po'? »
« si ma usciamo più sto qua dentro con quello più mi viene voglia di soffocarlo»
Stessa cosa per me Piccolo Rocco. Tutti lo trattiamo come un bambino ma in realtà lui è molto maturo per la sua età, anche più di altri penso guardando il ragazzo riccio vicino al letto di rocco.
« si andiamo via Rocco » dico andando verso il terrazzo con lui.