Capitolo 4 : Il rituale

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Lilith andò a parlare un po con Cillian per distrarsi, ma lo trovò impegnato ancora nelle sue ricerche riguardanti i demoni, provò a distaccarlo ma Cillian disse " E NEL POZZO". Corse fuori dalla villa e calò un gancio nel pozzo, con molta cautela lo fece scendere fino al fondo,

"ECCO !" Urlò Cillian,

che sentì qualcosa, una volta agganciato l'oggetto tiro piano piano la corda. Una volta salita trovò una tavoletta di legno, cosi disse a Lilith un po' confusa di cosa si trattava e che poteva aiutarli. Andarono in cantina che era il posto con meno oggetti e più spazioso con l'idea di iniziare questo rituale. Lilith e suo figlio, Cillian, erano seduti di fronte a una tavola Ouija fatta a mano. La tavola era un'opera d'arte in legno di quercia, levigata con cura per creare una superficie liscia e uniforme. Il legno emanava un profumo leggermente dolce, mescolato al profumo di incenso che si diffondeva nell'aria circostante. La tavola era di forma rettangolare e abbastanza grande da consentire a entrambi di posare le mani sulle sue estremità. Sulla superficie erano incisi con precisione l'alfabeto, i numeri da 0 a 9 e il simbolo misterioso che avevano scoperto sul pozzo. Intorno alla tavola, c'erano candele accese che gettavano una luce soffusa sulla scena. La luce tremolante delle fiamme creava un'atmosfera misteriosa e magica. Le fiamme danzavano, proiettando ombre sulle pareti e dando vita a strane forme e contorni. Lilith e Cillian avevano messo dei cuscini comodi di fronte alla tavola, assicurandosi di essere completamente concentrati sul loro incontro con lo spirito. I loro sguardi erano fissi sulla tavola. Mentre posavano le mani sulla tavola, potevano sentire la sua energia vibrare attraverso di loro. Era come se il legno avesse una vita propria, un collegamento diretto con il mondo degli spiriti. Le loro mani erano leggere, pronte a seguire il movimento della tavola guidata dalla presenza invisibile che avrebbero invocato. Nel silenzio, si poteva percepire un senso di solennità. Lilith e Cillian erano immersi in un profondo stato di concentrazione, pronti ad aprire le porte della comunicazione con l'aldilà. Il loro respiro era calmo e regolare, mentre si preparavano a lasciarsi andare e ad accogliere le risposte che cercavano. Lentamente, la tavola Ouija iniziò a muoversi sotto le loro mani. Era come se uno spirito invisibile stesse prendendo il controllo e comunicando con loro attraverso il movimento della tavola. Lilith e Cillian si guardarono negli occhi, con una miscela di emozioni che attraversavano i loro volti. Era una combinazione di eccitazione, curiosità e una leggera ansia. Avevano acceso una porta verso un regno sconosciuto, e ora dovevano affrontare ciò che sarebbe emerso. La stanza era immersa in un silenzio irreale, interrotto solo dal leggero scorrere della tavola Ouija. Era come se il tempo si fosse fermato, mentre madre e figlio erano completamente concentrati sul loro incontro con lo spirito. Questa scena rappresentava un momento di connessione profonda tra Lilith, Cillian e il mondo spirituale. La tavola Ouija era il mezzo attraverso il quale avrebbero cercato risposte. Mentre Lilith e Cillian continuavano a comunicare con lo spirito attraverso la tavola Ouija, avvertirono un cambiamento nell'atmosfera circostante. L'aria si fece più pesante e un senso di inquietudine si diffuse nella stanza. Le fiamme delle candele balenarono in modo irregolare, e l'ombra delle fiamme danzanti si allungò sulle pareti, creando figure sinistre che sembravano muoversi di loro accordo. All'improvviso, la tavola Ouija si mosse con una forza inaspettata, quasi tirando le mani di Lilith e Cillian verso il centro. Il movimento era brusco e scomposto, completamente diverso da prima. Era evidente che qualcosa di oscuro e potente stava cercando di farsi strada attraverso la tavola. Il loro incontro con lo spirito era stato inizialmente intrigante, ma ora le cose stavano prendendo una piega sinistra. La voce  che rispondeva alle loro domande era fredda e scontrosa, e rifiutava di rivelare il suo vero nome. Affermava di essere il legittimo proprietario del simbolo sul pozzo e si dimostrava sempre più ostile e minaccioso. Nel frattempo, nella stanza iniziarono a verificarsi fenomeni paranormali. Oggetti si spostavano da soli, le porte sbattevano violentemente e il vento sembrava soffiare da tutte le direzioni. Un senso di paura e oppressione avvolse Lilith e Cillian, ma si resero conto che dovevano rimanere connessi alla tavola per mantenere aperta la comunicazione con lo spirito. Tuttavia, la tensione e la paura raggiunsero il loro culmine quando Lilith, che era stata la più vicina all'energia negativa emanata dal demone, si immobilizzò. Il suo corpo si irrigidì e una sensazione di oppressione la avvolse completamente. Cillian, preso dal panico, tentò di sollevarla, ma prima che potesse fare qualcosa, Lilith svenne. Cillian si inginocchiò accanto a sua madre, la prese tra le braccia, sentendo il suo respiro leggero ma costante. Sapeva che il viaggio con la tavola Ouija aveva avuto conseguenze impreviste, ma era determinato a proteggere sua madre e a trovare un modo per farla riprendere. Mentre Cillian attendeva ansiosamente il risveglio di Lilith, si rese conto che l'esperienza li aveva cambiati entrambi. Avevano toccato le profondità del mondo spirituale e avevano visto i pericoli che risiedevano oltre il velo. Dopo il risveglio di Lilith, Cillian notò un cambiamento significativo nel comportamento di sua madre. Era come se un'ombra avesse avvolto la sua anima, lasciandola silenziosa, scontrosa e distante. Lilith passava ore a fissare il vuoto, come se cercasse qualcosa che solo lei poteva vedere. I suoi occhi erano opachi, privi di quella luce vitale che una volta li illuminava. Cillian, preoccupato per sua madre, cercò di avvicinarsi e di confortarla, ma ogni tentativo sembrava essere respinto. Quando Lilith parlava, le sue parole erano brevi e piene di amarezza. Non rivelava ciò che aveva vissuto o cosa le fosse successo durante l'esperienza con la tavola Ouija. Era come se avesse portato con sé un segreto oscuro che non poteva o non voleva condividere. Cillian si sentiva impotente e confuso. Non sapeva cosa fare per aiutare sua madre a superare quel periodo difficile. Vedere la donna che una volta irradiava gioia e amore essere così diversa era un tormento. Decise di confidarsi con suo padre, Alan, che fino ad allora era all'oscuro dell'incontro con la tavola Ouija e del successivo evento traumatico. Cillian descrisse dettagliatamente ciò che era accaduto e le stranezze che avevano afflitto Lilith dopo quella seduta. Alan ascoltò attentamente, cercando di comprendere la situazione complicata in cui Lilith si era trovata. Inizialmente, pensò che potesse essere solo un trauma psicologico causato dall'esperienza negativa con la tavola Ouija. Decisero di portare Lilith da uno specialista, nella speranza che potesse aiutarla a superare il trauma e ritrovare la sua serenità interiore. Durante le sessioni di terapia, Lilith non rivelò mai ciò che aveva vissuto veramente, limitandosi a rispondere in modo vago o a rimanere in silenzio. Nonostante le preoccupazioni di Cillian e il tentativo di Alan di comprendere e aiutare Lilith, i giorni seguenti non portarono alcun miglioramento. Lilith rimase distaccata e scontrosa, trascorrendo gran parte del suo tempo seduta in cucina, immersa nei suoi pensieri. Il suo sguardo era perso nel vuoto, come se cercasse di trovare una risposta a qualcosa di indefinito. Cillian si avvicinava con delicatezza, cercando di far sentire a Lilith il suo amore e il suo sostegno incondizionato. Le parlava dolcemente, cercando di farle capire che era lì per lei, ma le risposte di Lilith erano brevi e riempite di amarezza. Una notte, mentre tutti dormivano, Lilith si svegliò in preda all'ira. Gridò il nome di Alan e cercò di strangolarlo, accusandolo di averla tradita con una certa Jane. Fortunatamente, Alan fu in grado di difendersi e di proteggersi dal suo attacco improvviso. Quel momento tragico mise in luce l'intensità della sofferenza che Lilith portava dentro di sé. I giorni successivi furono ancora più difficili. Lilith trascorreva gran parte del suo tempo in silenzio, scontrosa e distante. Il suo comportamento aveva un effetto straziante su Cillian, che desiderava ardentemente riportare sua madre alla normalità. Lilith iniziò una serie di sessioni terapeutiche nella speranza di superare il trauma che l'aveva colpita dopo l'esperienza con la tavola Ouija. Tuttavia, durante le sedute, Lilith si chiuse a riccio, rifiutandosi di rivelare ciò che aveva vissuto veramente. I suoi silenzi e le risposte vaghe non facevano altro che aumentare l'incomprensione e l'angoscia all'interno della famiglia. Cillian non sapeva come aiutarla, come farla uscire dal buio che sembrava averla inghiottita. Mentre cercava risposte e soluzioni, continuava a dimostrare il suo amore a Lilith, rimanendo al suo fianco, incoraggiandola. Mentre le giornate si susseguivano, Cillian e Alan si resero conto che la situazione era molto più complessa di quanto avessero immaginato. Cominciarono a considerare altri possibili fattori che potessero aver influenzato il cambiamento drastico di Lilith. Era evidente che l'esperienza con la tavola Ouija aveva scatenato una serie di eventi destabilizzanti nella vita di Lilith, ma ciò che ne derivava rimaneva ancora un mistero. Cillian, con l'amore per sua madre che bruciava dentro di lui, decise di continuare a cercare risposte e soluzioni. Era determinato a trovare una via d'uscita per Lilith, a liberarla dal torbido abisso che l'aveva inghiottita. Non avrebbe smesso di lottare fino a quando non avrebbe riportato la luce nella vita di sua madre, restituendole la gioia e l'amore. Mentre Cillian continuava la sua ricerca di risposte e soluzioni per aiutare Lilith, Alan si trovava immerso in un profondo stato di confusione. Come poteva Lilith conoscere il nome di Jane e accusarlo di tradimento? Era un fatto impossibile. Deciso a fare chiarezza sulla questione, Alan decise di affrontare Jane una volta per tutte. Si incontrarono in un luogo tranquillo, lontano da occhi indiscreti, e Alan le raccontò dell'accusa di Lilith e delle conseguenze che ciò aveva avuto sulla sua famiglia. Jane rimase sbalordita e negò categoricamente qualsiasi coinvolgimento romantico con Alan dopo la fine della loro relazione. Alan e Jane decisero di prendersi una pausa l'uno dall'altro, almeno per un po' di tempo. Entrambi erano consapevoli dell'importanza di concentrarsi sul ripristino delle loro relazioni familiari e della necessità di affrontare il problema che aveva preso il controllo di Lilith. Nel frattempo, la situazione in casa continuava ad essere tesa. Lilith era ancora scontrosa e distante, mantenendo una certa ostilità verso Alan che lei considerava un traditore. Cillian, che era sempre stato un punto di riferimento per sua madre, si trovava a dover bilanciare il suo amore e il suo sostegno tra entrambi i genitori. Era un compito difficile, ma Cillian perseverava nel suo desiderio di riportare la pace e l'armonia nella sua famiglia. Con l'aiuto degli specialisti, Lilith continuò le sue sedute terapeutiche. Tuttavia, la sua resistenza nel rivelare ciò che aveva vissuto dopo l'esperienza con la tavola Ouija rimaneva forte. Cillian era disperato nel vedere sua madre soffrire in silenzio. Era evidente che c'era qualcosa di più profondo e complesso che la tormentava. Nonostante le difficoltà, Cillian non smise di dimostrare il suo amore e il suo sostegno a Lilith. Era convinto che, con pazienza e determinazione, avrebbe potuto aiutarla a superare il suo tormento interiore. Le notti erano particolarmente difficili per Alan. Lilith restava in piedi, fissandolo con uno sguardo vuoto e minaccioso. La sua presenza era inquietante e angosciante, provocando un senso di terrore nel cuore di Alan. Lilith lo insultava, rinfacciandogli il suo passato e accusandolo di essere un fallimento come marito e padre. La mancanza di sonno iniziò a pesare su Alan. Le sue energie erano esaurite, ma il suo amore per Lilith non conosceva limiti. Nonostante gli insulti e la negatività che lo circondavano, si aggrappava alla speranza che, con il tempo, Lilith sarebbe tornata la donna che aveva amato. Cillian, testimone di queste notti di tormento, era determinato a trovare una soluzione. Non poteva sopportare di vedere suo padre soffrire così e sua madre trasformata in un'ombra di se stessa. Un giorno, mentre Alan non era a casa, Cillian si avvicinò a Lilith e le propose di fare un'altra seduta con la tavola Ouija. Pensava che potesse essere una via per ottenere ulteriori risposte e comprendere meglio la natura dei disturbi che affliggevano sua madre.
Nonostante avesse iniziali dubbi sulla sicurezza di tale azione, Lilith, intrappolata nella sua angoscia, accettò l'idea di Cillian. I due si riunirono nuovamente intorno alla tavola Ouija. Man mano che la seduta procedeva, gli eventi paranormali iniziarono a manifestarsi intorno a loro. L'atmosfera si fece pesante, le fiamme delle candele danzarono in modo scomposto e le ombre sembrarono prendere vita sulle pareti. La tavola Ouija si mosse con una forza inaspettata, trasmettendo un senso di inquietudine e potere. In quel momento, Lilith fu colta da una violenta crisi epilettica. Il suo corpo si contorse in modo convulso, e le sue urla riempirono la stanza. Cillian fu preso dal panico e dalla disperazione, mentre cercava di proteggere sua madre da ulteriori danni. Realizzando la gravità della situazione, Cillian chiamò immediatamente un'ambulanza. Lilith fu portata d'urgenza in ospedale, dove rimase sotto osservazione per tre giorni. Durante quel periodo, Alan dovette affrontare la difficile sfida di spiegare ai medici l'accaduto senza menzionare l'esperienza con la tavola Ouija. Dichiarò che la crisi epilettica era stata causata da una casualità, evitando così di essere considerato instabile o folle. Era una decisione difficile, ma necessaria per proteggere sia Lilith che la reputazione della sua famiglia. Durante il ricovero ospedaliero di Lilith, Cillian si affannò per assisterla e prenderne cura, cercando di far sentire alla madre il suo amore e il suo sostegno. Ogni giorno, rimase al suo fianco, incoraggiandola e sperando che avrebbe trovato la forza per superare quella prova. Quando finalmente Lilith fu dimessa dall'ospedale, la famiglia dovette affrontare una serie di domande sulle cause dell'episodio epilettico. Cillian e Alan, consapevoli della necessità di mantenere un equilibrio delicato tra la verità e la protezione di Lilith, decisero di mantenere una versione generica dell'accaduto, evitando dettagli specifici. La loro priorità era la guarigione e il benessere di Lilith, e comprendevano che rivelare l'intera verità avrebbe potuto mettere in pericolo la sua stabilità emotiva. Dopo l'episodio in ospedale, la situazione divenne ancora più complessa per la famiglia. Lilith rimase silenziosa e distante, come se la crisi epilettica avesse intensificato il suo stato di alienazione e disconnessione. Cillian e Alan si sentivano intrappolati in un labirinto di segreti e preoccupazioni, desiderando ardentemente riportare la pace nella vita di Lilith. Mentre i giorni si susseguivano, la situazione diventava sempre più disperata. Lilith continuava a essere immobile, priva di emozioni e di parole. Era evidente che la sua condizione richiedeva una cura e una comprensione più profonde di quanto la famiglia fosse in grado di fornire. Nel frattempo, la famiglia si aggrappava alla speranza che Lilith sarebbe stata finalmente in grado di trovare il sollievo e la pace interiore che tanto desiderava. Ogni giorno, Cillian e Alan continuavano a dimostrarle il loro amore e il loro sostegno, nella speranza che potesse sentire il calore familiare che li circondava, nonostante Lilith continuava ad essere fredda. Di notte sussurrava nell'orecchio di Alan parole in latino, spesso aveva una voce molto profonda e metteva ansia e angoscia ad Alan che era costretto a dormire sul divano in salotto. Alan tenendo nascoste queste cose al figlio fece qualche ricerca, vide che questi erano evidenti segni di possessione demoniaca, entro in un forum di persone che parlarono di esperienze simili. Il suo solito scetticismo lo allontanava dal pensiero, ma aveva comunque ansia. Cosi decise di portare Cillian da una zia in Italia di nome Francesca, in modo da poter mettere fuori pericolo suo figlio. Dopo che Cillian fece un po di storie perché non voleva andarsene, Alan riuscì a convincerlo dicendogli che li avrebbe conosciuto nuovi amici e che una piccola vacanza di un mese gli avrebbe fatto bene. Cosi sua zia lo venne a prendere e andarono in Italia. Francesca era una donna dal fascino innegabile. I suoi capelli erano bellissimi, lunghi e castani, che cadevano morbidi sulle sue spalle. I suoi occhi castani erano profondi e riflessivi, trasmettendo saggezza e calma interiore. Nonostante fosse un po' bassina di statura, la sua presenza emanava un'aura di autorevolezza e serenità. Francesca era una presenza tranquilla ma potente, capace di ispirare fiducia e serenità. La sua voce era gentile e rassicurante, come una melodia che avvolgeva chiunque la ascoltasse. Era una guida amorevole e paziente, pronta ad offrire il suo aiuto a chiunque ne avesse bisogno. Cillian si trovò in una situazione completamente nuova e sconosciuta. Lontano dalla sua famiglia e dalla sua casa, doveva adattarsi a un nuovo ambiente e affrontare sfide che non aveva mai affrontato prima. Cillian ebbe difficoltà ad adattarsi in Italia sia per la lingua che per il fatto di avere poche amicizie. Essendo un paese straniero, la barriera linguistica rappresentava una sfida significativa per lui. Nonostante avesse studiato l'italiano prima di trasferirsi, parlare fluentemente e comprendere gli italiani nativi richiedeva ancora molto sforzo. Le prime settimane furono particolarmente dure, dato che si sentiva spesso isolato e aveva difficoltà a comunicare i suoi pensieri e sentimenti in modo efficace. Cillian cercò di frequentare corsi di lingua e partecipare a gruppi di scambio culturale per migliorare le sue abilità linguistiche e, nel contempo, fare nuove amicizie. Sebbene fosse inizialmente intimidito, sapeva che questo era il passo necessario per integrarsi nella nuova comunità. Nonostante i suoi sforzi, però, Cillian si rendeva conto che la costruzione di legami significativi richiedeva tempo. Aveva incontrato alcune persone interessanti durante le lezioni di lingua e gli eventi sociali, ma ancora non aveva sviluppato una rete di amicizie solide come aveva avuto nel suo paese d'origine. Questa situazione spesso lo faceva sentire solo e nostalgico. Tuttavia, Cillian non si arrese. Continuò a impegnarsi nel suo apprendimento linguistico e nell'esplorazione del suo nuovo ambiente. Frequentava lezioni di conversazione, partecipava ad attività sociali e si immerse nella cultura italiana. Col passare del tempo, cominciò a sentirsi più a suo agio nella sua nuova casa e a stringere amicizie durature. La determinazione di Cillian e la sua apertura nei confronti delle nuove esperienze alla fine pagarono. Man mano che le sue competenze linguistiche miglioravano e la sua cerchia sociale si ampliava, Cillian trovò un senso di appartenenza e felicità in Italia. Le persone che aveva incontrato lo hanno accolto calorosamente e condiviso con lui la bellezza della loro cultura.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jul 17, 2023 ⏰

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