Storia e preistoria

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Un anno, una giovane donna incontrò un uomo molto attraente. Cominciarono a frequentarsi e si innamorarono l'una dell'altra. Come due anime gemelle. Dopo mesi di relazione, l'uomo dovette confidare un suo segreto alla donna. Lui era un vampiro. L'uomo pensava che non lo avrebbe più voluto e lo avrebbe scaricato, magari perfino denunciato alla polizia! Ma non andò così. I due continuarono la loro vita, fino a sposarsi. Vissero anni pieni di felicità. La donna, un giorno, si rese conto di essere incinta. Quando lo riferì al marito, lui stentò a crederci. Eppure era quella la verità. La gravidanza continuò normalmente, come se fosse quella data dall'unione di due persone normali. Quando arrivò il giorno del parto, non ci furono complicazioni. Nacque una bellissima bambina dagli occhi verdi come lo smeraldo ed un po' di lentiggini sul volto. Decisero di chiamarla Anne Hunter. Il padre riusciva a sentire il calore del suo sangue ed il suo battito cardiaco. Non si trattava dibun vampiro, ma di una semplice e bellissima umana.
I tre riuscirono a vivere in tranquillità ed in famiglia per i successivi otto anni. Un giorno, vennero a fare visita alla loro bellissima e confortevole dimora degli ospiti: i Volturi. Essi erano venuti a sapere da un testimone che il padre aveva creato una bambina immortale e quindi non potevano essere lasciati in vita. Nè la bambina nè il padre. Anne non era in casa, perchè si trovava a scuola, ma i Volturi non volevano prove e quindi uccisero il padre. Tra le urla ed i pianti disperati della madre, i tre Volturi uscirono dalla casa.
La madre e sua figlia vissero insieme per altri nove anni. Quando Anne tornò a casa dalla scuola, entrando in casa trovo il cadavere della madre disteso sul tappeto. Quando andò dalla polizia, dissero che si era trattato di un animale che entrò dalla finestra, in effetti aperta. Ma Anne sapeva che non si trattava di un semplice attacco da parte di un animale feroce. Era stato un vampiro a farle ciò. Sentiva il suo odore. Perchè sì, lei non era un vampiro ma sapeva riconoscerli.
Ormai diciassettenne, Anne decise di trasferirsi, stanca dell'aria della Florida. Su internet trovò un alloggio, non troppo costoso, in una piccola cittadina nello stato di Washington: Forks. Prese i soldi della madre ed i suoi risparmi, preparò una valigia e lasciò il paese. Prese il primo volo disponibile e partì per questa nuova avventura.
Durante il viaggio, cercò delle informazioni sulla cittadina e trovò un nome piuttosto familiare: Quileute. Cercò di ricordarsi dove aveva già sentito quel nome, fino a quando le tornò in mente una conversazione tra il padre e la madre. Alcuni di loro sono in grado di trasformarsi in lupi mannari e sono in grado di uccidere i vampiri.

'Meglio dire loro che sono figlia di un vampiro e non farglielo scoprire da soli' pensò la ragazza.

Quando scese dall'aereo, chiamò un taxi che la portò vicino alla riserva dove si trova il clan Quileute. Anne ringraziò l'autista e scese dalla macchina. Si insinuò in alcune stradine fino a quando si ritrovò davanti una specie di casetta. La ragazza rimase ferma per qualche secondo per capire bene cosa dovesse fare, ma i suoi pensieri vennero interrotti dalla voce di un ragazzo che avrà avuto qualche anno in meno di lei.

-Ciao, ti serve aiuto?- disse il ragazzo bruno e con i capelli lunghi guardando la ragazza.
-Ehm, ciao. È questa la riserva?- domandò la ragazza sforzando un sorriso. Il ragazzo annuì. A quel punto, Anne non seppe più cosa dire. Il ragazzo le chiese se avesse bisogno di parlare con il capo e lei annuì più volte guardando dritto negli occhi il ragazzo.
Mentre accompagnava Anne dentro la casa, le disse di chiamarsi Jacob Black. Il ragazzo sentiva un leggero e quasi impercettibile odore sospetto, di vampiro, ma non ci diede completamente caso, perchè era come se fosse molto lontano. La ragazza si presentò a lui e gli sorrise mettendo in mostra la sua fossetta sinistra.
-Non ti ho mai vista in giro. Sei nuova qui?- chiese Jacob. Anne pensò che se avesse subito fatto dei riferimenti ai vampiri, lo avrebbero capito da soli.
-I Volturi hanno fatto un ottimo lavoro con i miei genitori, Jacob-. Il ragazzo si fermò di colpo e prese il polso della ragazza con forza.
-E tu come fai a sapere chi sono i Volturi, eh? Parla!- mentre disse queste frasi alzò un po' il tono della voce, attirando l'attenzione di un uomo di mezza età in sedia rotelle.
-Jacob, lasciala andare. Lei non è un vampiro- disse quest'ultimo. Jacob lasciò la presa e chiese immediatamente delle spiegazioni. Anne raccontò sia la sua storia ma anche quella dei suoi genitori a tutti i membri del clan che erano stati riuniti attorno alla ragazza. Alcuni si guardavano sbalorditi, mentre altri guardavano Anne con sguardo assassino. Uno dei capi del clan chiese il motivo per il quale fosse venuta subito da loro. Anne rispose giustamente che non avrebbe voluto trovarsi la testa staccata perchè dei lupi pensavano che si trattasse di un vampiro, avendo comunque un lieve odore simile. Dopotutto era pur sempre la figlia di un vampiro.
Anne sapeva che non si fidavano di lei, ma sembrò accettare questa questione e uscì dalla riserva dopo aver salutato cordialmente i membri.

Prese un altro taxi, il quale la portò nella sua nuova dimora. Era piuttosto piccola, ma conteneva tutto lo stretto necessario. Anne pensava ancora alla madre, uccisa senza ragioni. Per colpa sua. Esattamente come successe al padre. Sempre per colpa sua.

Mentre Anne cammina per il quartiere, notò un negozio che vendeva biciclette. In effetti le serviva un mezzo di trasporto con il quale spostarsi da un punto all'altro. Quindi, compro una bellissima bici bianca e con il cestinello davanti.
Nel pomeriggio andò subito ad iscriversi alla scuola superiore della città. Quando mise anche un solo piede all'interno della struttura sentì uno strano odore penetrare nelle sue narici. Capì subito che in quella scuola si trovavano dei vampiri. Magari anche loro si erano insospettito in quel momento sentendo un nuovo odore. Perchè il suo non era nè da umana nè da vampira.
Lasciò da parte i suoi pensieri e si diresse verso la segreteria, dove compilò i moduli di iscrizione. La segretaria le disse che avrebbe potuto cominciare i corsi subito l'indomani. 'Non vedo l'ora di conoscere i vampiretti di questa scuola' pensò Anne mentre usciva dall'edificio.

Il giorno dopo, si alzò presto e si preparò velocemente perchè si rese conto di non avere nulla da mangiare. Indossò un paio di pantaloni a zampa ed una felpa bianca aderente. Si pettinò i lucenti e lisci capelli neri, che ormai le arrivavano a metà Busto, mise le scarpe e uscì di casa con la bici, direzionandosi verso il bar più vicino, dove comprò una brioche.

Quando finalmente arrivò nel parcheggio della scuola, parcheggiò la sua bicicletta e le mise il lucchetto. Entrò nella struttura e di nuovo l'odore di vampiro le penetrò nel naso. Si diresse subito alla palestra e si cambiò, mettendo la tuta. Giocarono a pallavolo. Anne non era proprio una pallavolista provetta, ma diede del suo meglio.

Quando arrivò l'ora di pranzo, Anne si mise in tavolo con dei ragazzi che conobbe nell'ora prima: Jessica e Mike. Al tavolo incontrò anche Angela ed Eric. Sembravano tutti tipi a posto. Cominciarono a parlare del più e del meno, ma la concentrazione di Anne diminuì quando la porta della mensa si aprì e sentì un odore particolare, di vampiri. La ragazza chiese ai suoi nuovi compagni chi fossero quei ragazzi appena entrati. Jessica diede subito una risposta: i Cullen. Questi ultimi passarono letteralmente a fianco al loro tavolo. 'Chissà se si sono resi conto del mio strano odore'.
Non osò girarsi a guardarli per l'intero pranzo.

Quando finirono di pranzare, Anne cercò l'aula di biologia per l'ora successiva. Quando finalmente la trovò, si presentò al professore e guarda casi si dovette sedere vicino ad un Cullen, Edward di preciso. Si mise vicino a lui e nessuno dei due fiato ler l'intera ora.
Al suono della campanella si alzò subito ed uscì dalla classe. 'Sono una compagna di banco così strabica?'.

Quando uscì definitivamente dalla struttura, Anne vide un figura familiare vicino alla sua bicicletta. Quando si avvicinò riconobbe Jacob.
-Mi hanno mandato per vedere se non ti avessero ancora ucciso- disse il ragazzo con il sorriso in volto.
-Come siete divertenti- replicò allora la ragazza con tono sarcastico. -I Cullen sono vampiri, vero?- aggiunse subito dopo.
-Come sei astuta, Anne- rispose con altrettanto sarcasmo. La ragazza lo fulmine con lo sguardo e poi Jacob la accompagnò a casa.

Quando tornò a scuola, dei Cullen non c'era l'ombra.

Heart, blood, humanDove le storie prendono vita. Scoprilo ora