Dopo finalmente un tempo lungo più o meno quanto due settimane, finalmente i Cullen riapparirono nella scuola. Che centrasse in qualche modo Anne nella loro sparizione? Be', questo non lo scopriremo mai.
In quel lasso di tempo, però, Anne riuscì a trovare una bellissima macchinina rossa, in modo tale da non dover più girovagare per la città in bicicletta.La ragazza seguì le lezioni in attesa si quella di biologia, dove avrebbe incontrato di nuovo Edward. Quando entrò nell'aula, vide immediatamente il ragazzo seduto allo stesso banco della scorsa volta. Anne si fermò per un momento sulla soglia della porta, per poi dirigersi nella sedia affianco alla sua.
-Scusami, l'ultima volta non ho avuto l'occasione di presentarmi. Io sono Edward, Edward Cullen- disse il ragazzo rivolgendo ad Anne un sorriso.
-Piacere, allora. Io sono Anne Hunter- rispose quindi lei continuando a guardare avanti.
La ragazza apriva bocca solo e soltanto quando doveva dare una risposta per il compito che stavano svolgendo insieme.
-Non sei una di molte parole- disse Edward girando il capo verso Anne. La ragazza sogghignò e quella fu la sua unica risposta. Lei girò la testa verso Edward e notò che le sue iridi avevano cambiato colore. Non erano più nere come la pece, bensì un colore tendente al castano chiaro. Capì che aveva lo stesso potere del padre. Leggere nel pensiero. Ripuntò di nuovo gli occhi davanti a sè e sorrise.
-Perchè sorridi?- le chiese quindi il ragazzo.
-Secondo te?-
-Non sono ancora in grado di leggerti nel pensiero-
-Ah sì?-
-Senti, continuiamo il compito- tagliò corto il ragazzo.
Non aprirono più bocca per il resto della lezione, a parte per il progetto di scienze. Appena suonata la campanella si alzarono contemporaneamente ed uscirono dalla classe.Mentre si trovarono in corridoi, Anne prese l'iniziativa.
-Perchè i tuoi occhi prima sono diventati castano chiaro?-. La sua intenzione era quella di prendere i panni della ragazzina innocente, all'oscuro del mondo, almeno con lui.
-Oh, sono allergico alle lampade LED-. 'Lampade LED. Bella trovata, Cullen'. Anne guardò negli occhi Edward per poi salutarlo ed andare in mensa.
Naturalmente non si liberò così facilmente di lui. Mentre Anne stava prendendo una bellissima mela rossa dal cibo della mensa e per sbaglio la fece cadere. Ma, a quel punto, arrivò Edwar, la raccolse ancor prima che toccasse terra e la porse ad Anne.
-Mi perseguiti?- insinuò quindi la ragazza.
-Ti dispiacerebbe?-
-Non si risponde ad una domanda con un'altra domanda- e così Anne finì quella chiacchierata ed andò a sedersi con Jessica, Angela, Eric e Mike. Quest'ultimo chiese ad Anne se volesse venire al ballo con lui. 'Be' non sarebbe una brutta idea, ma non credo che sia la cosa più giusta da fare. Devo ancora capire perchè sono qui'.
-Be', Mike, è molto probabile che io quel giorno sarò via. Quindi non ti posso assicurare niente, però potresti provare a chiedere a Jessica. Sono sicura che lei accetterà- concluse quindi lei.
Finirono di mangiare e finalmente quella giornata scolastica finì. Anne si diresse verso la sua nuova macchina e mentre stava per aprire la portiera di destra per mettere al suo interno lo zaino, un altro veicolo, del quale il possessore aveva perso il controllo, si schiantò verso di lei, ma in qualche modo si fermò prima che la prendesse in pieno. Come fu possibile? Edward Cullen riuscì a fermare l'auto, proteggendo Anne.
La ragazza guardò Edward con sguardo incredulo ed, in un nano secondo, un sacco di persone della scuola li circordarono.
Un'ambulanza raggiunse la scuola nel giro di cinque minuti, senza il suono delle sirene perchè dopotutto la situazione non era molto grave.
Dei dottori fecero entrare Anne ed il ragazzo che la aveva quasi investita all'interno del veicolo e si diressero verso l'ospedale.Quando arrivarono, la corvina si sedette su un lettino in attesa del dottore e quando lui arrivò, si rese conto del suo odore. 'Mi perseguitano, ormai è certo'.
-Ciao Anne, io sono il Dottor Cullen. Mi hanno appena spiegato la situazione, non credo sia grave, ma farò lo stesso una visita per precauzione, va bene?- cominciò quindi il dottore.
-Certo, va bene. Comunque, se non fosse stato per suo figlio, mi avrebbe investita.-
Lui si limitò a sorridere ed a puntare una lucina nell'occhio e quando la levò, la guardò con un mezzo sorriso.
-Sei orfana, vero Anne?-. Di certo la ragazza non si aspettava una domanda del genere.
-Sì, i miei genitori sono stati uccisi entrambi. Mio padre quando avevo otto anni, mentre mia madre qualche mese fa. Sono stati...animali.-
-E tu ci credi?-. La ragazza si limitò a non rispondere per i primi secondi, perchè alla fine sapeva che era soltato una baggianata.
-È diventato un interrogatorio?- disse quindi anne con sguardo interrogativo.
Il dottore non fece in tempo a risponderle che Jacob entrò nella stanza.
-È per questo che vengo sempre a prenderti dopo la scuola! Il primo giorno te lo avevo detto, 'mi assicuro che non ti abbiano ancora ucciso' dissi o una cosa del genere!- disse il ragazzo avvicinandosi sempre di più.
-Perchè mai dovrebbero uccidere Anne?- domandò incuriosito il Signor Cullen.
-Non sono affari suoi- rispose giustamente Anne.Il dottore decise di lasciarci da soli nella camera, uscendo dalla porta.
Jacob si sedette vicino a me e gli spiegai bene l'accaduto.
-Sono abbastanza sicura che abbiano capito che nascondo qualcosa. Il signor Cullen mi poneva domande troppo strane! Ah, la vita da vampiri!-
-Ti ricordo che sei più umana che vampiro. Anzi, che dico?! Sei umana al 99,99% e vampiro allo 0,01%, quindi vita da vampiri mica tanto!-
-Sempre simpatico- disse sarcastica Anne e come risposta ottenne un occhiolino dal ragazzo. Lei le mandò un'occhiataccia e subito dopo Jacob le spiegò che doveva sbrigarsi a ritornare alla riserva, se no lo avrebbero ammazzato di botte. Anne disse di non preoccuparsi e che gli avrebbe scritto più tardi.Quando l'amico uscì dalla porta, rientrò immediatamente il dottore che le fece cenno di uscire. Le disse che sarebbe potuta tornare a casa, ma c'era un problema: la sua macchina si trovava ancora a scuola. Od almeno così pensava. Il signor Cullen le spiegò che Alice le aveva portato la macchina direttamente fuori da casa sua e che, se voleva, avrebbe potuta accompagnarla sul figlio Edward. 'Okay, stanno chiaramente cercando ad avvicinarsi il più possibile alla sottoscritta, questo è chiaro'. Anne accettò l'offerta e si diresse all'uscita dell'ospedale, dove la aspettava Edward, appoggiato alla sua auto.
-Sono contento che tu stia bene, Anne- le disse guardandola direttamente negli occhi. La corvina lo ringraziò e salì subito in macchina.
Durante il tragitto non si dissero granché ed Anne non tirò fuori l'argomento 'incidente'.
-Sei amica di Jacob Black?- chiese Edward tutto ad un tratto.
-Be', sì, è un ottimo amico. È simpatico ed intelligente. Anche se la prima volta che l'ho visto mi ha urlato addosso.- dicendo l'ultima frase si fece scappare un piccolo sorriso.
-E perchè mai?-
-Lunga storia, Edward-
Quando Edward svoltò del viale della casa di Anne, lei gli indicò dove accostarsi e successivamente scese dall'auto. Stava per salutare Edward quando si accorse di avere una lettera nella cassetta della posta. Quindi, aprì quest'ultima e già dal marchio, capì di chi si trattasse. Prese la lettera, la aprì delicatamente e la lesse.'Si fa un viaggio a Volterra, evvai'
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Heart, blood, human
FanfictionAnne Hunter era una giovane ragazza. Una ragazza che nacque da una madre ed un padre, come tutti. Ma il suo papà era diverso. Si trattava di un vampiro. Anne, però, non era come lui, bensì come la madre. I Volturi pensavano che si trattasse di una b...