Prologo

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Perseus iniziava ad essere stando della sua vita. A volte avrebbe preferito essere un umano piuttosto che un semi Dio. L'unica cosa che otteneva dal ciò era disprezzo.
Essere riconosciuto solamente come il figlio di Poseidone era straziante, sembrava che le persone non badassero affatto a quello che dicevano.
Bhe certo, c'era da dire che non si ci poteva aspettare poi molto dagli Dei che abitavano l'olimpo

Un pomeriggio uscì di casa senza una meta ben precisa, aveva solo voglia di una passeggiata per schiarire le idee prima di prendere definitivamente una decisione un umano eh? Certo che sarebbe strano anche per me
Camminò fino alla riva di un lago ma si bloccò quasi subito sentendo un ramoscello spezzarsi alle sue spalle.
Sguainò la spada e la puntó contro quella che si rivelò ai suoi occhi una giovane ragazza, molto probabilmente più piccola di lui, e ripose la spada nella sua fodera scusandosi

"Le chiedo scusa, non intendevo aggredirla ma bhe ecco ho solo seguito il mio istinto credo. Io sono Perseus, piacere"
Per un'attimo pensò di averla spaventata a tal punto che non volesse rispondergli.
Aveva dei lunghi capelli azzurri legati in una coda di cavallo e un abito bianco fino a coprirle i polpacci.
È una ghirlanda quella fra i capelli?

"Uhm io sono Dafne, piacere mio"
Ah sa parlare

La ragazza lo sorpassó e andò a sedersi sulla cima di un masso situato proprio vicino la riva del lago. La imitò andando a sedersi a riva intento a guardarla mentre si allenava? Perseus non ne era certo ma sembrava che si stesse proprio allenando con l'elemento dell'acqua.
Non avendo una certezza ai suoi sospetti chiese conferma
"Che stai facendo li su?"

Dafne lo guardò perdendo la concentrazione e gli lanciò un'occhiataccia. "Non vedi? Mi sto allenando. Tu che ci fai qui? In pochi conoscono questo posto"

"Vengo qui quando ho bisogno di pensare"

"Uhm posso capire" Dafne riprese ad allenarsi ma dopo pochi minuti la bolla d'acqua che aveva formato con le mani cadde tornando ad essere tutt'uno con in lago. "Sai, io non so usare gli elementi...ovvero ci provo ma i risultati continuano ad essere penosi, mio padre continua ad essere fiducioso e crede che io possa riuscirci"

Perseus non pensava che la ragazza si aprisse con lui in quel modo perciò decise di fare lo stesso con lei
Si sedette al suo fianco e le parló a cuor aperto di ciò che lo tormentava già da un po'. "Se vuoi domani posso insegnarti qualche trucchetto per controllare l'elemento, sono pur sempre il figlio di Poseidone sai com'è"

"Bhe è sempre meglio che essere figlia di Ade in persona"

Non si aspettava una risposta del genere, certo che no. Ma adesso che la guardava meglio, in effetti poteva notate una certa somiglianza saranno sicuramente i capelli

"Non hai paura di me?"

"Paura di te? E perché mai? Non mi sembri così spaventosa"

"Mio padre al contrario di quel che si dice è un brav uomo...essere sua figlia è solo fonte di dolore per lui. Credo desideri una vita più spensierata per me"

"Proprio come ogni genitore vorrebbe per i propri figli "

I due passarono del tempo insieme, chiaccherando del più e del meno fin quando per Dafne non fu ora di tornare a casa
"Mi dispiace dover andare così presto ma mio padre non vuole che io stia fuori casa dopo il tramonto...potremmo rivederci se ti va"

"Certo, domani stessa ora" Perseus fu più che felice di accettare e gli diede un lieve bacio sulla guancia prima di vederla scomparire via fra la fitta foresta. Chissà...
Non poteva dirlo con certezza, ma a Perseus piaceva la compagnia di Dafne.

Olimpus (Miti e Dei)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora