Cap 1

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Eccomi qui, in una grotta, legato a una sedia con un dolore lancinante al petto, con il cuore che batte all'impazzata e le orecchie che fischiano, il sudore che mi bagna la fronte,  circondato da persone incappucciate che continuano a ripetere strane parole. 

Solo, senza nessuno, a parte dei pazzoidi. Ho paura.

Come se non bastasse alla testa sento un dolore tremendo, è come se qualcosa mi stesse fracassando il cranio, non ricordo, come sono arrivato qui? ah! ora credo di iniziare a ricordare è iniziato tutto da quando quella notte mi svegliai di soprassalto.
Nel mio sogno avevo visto qualcosa o qualcuno con occhi rossi iniettati di sangue che di nascosto mi stava osservando nel buio, un buio così nero, così scuro che qualsiasi raggio di luce sarebbe stato eclissato.
Ho richiuso gli occhi sperando che Morfeo mi riaccogliesse tra le sue braccia, niente! anche sforzandomi il sonno non arriva.
Mi alzo dal letto, mi metto al computer, continuo a decodificare il Codex Seraphinianus, il libro definito indecifrabile.
Nessuno era mai riuscito a decifrarlo e non dico di esserci riuscito, ma gli ho dato un senso, ed è ciò su cui ho lavorato per mesi e mesi. Forse per questo ho avuto avuto quell'incubo, a causa delle tante figure mostruose all'interno del libro e poi tutto quel  tempo passato a guardarle!
Comunque la decodifica di testi antichi e indecifrabili è una delle mie tante passioni nonché uno dei miei passatempi, insieme a chimica, fisica, ingegneria un po' di tutto.
Salve io sono Anthony Edward Stark ho venticinque anni e sono l'uomo più intelligente del pianeta o almeno credo.
Sono figlio di due miliardari Howard Stark e Maria Stark. Loro gestiscono la più grande multinazionale del mondo dei computer, ed io essenzialmente lavoro nella loro azienda, diciamo che faccio molto  spesso viaggi all'estero per "globalizzare" l'azienda dei miei.
E sono anche quello che ha inventato il software aziendale e quello dei computer che "produciamo".  Eh sì, oltre a produrre i  computer programmiamo software di tutti i tipi, e gestiamo anche un motore di ricerca.
Detto così però sembra una vita in cui è tutto rosa e fiori, ma i miei non è che mi considerino tanto! l'unica cosa a cui pensano è la loro dannata multinazionale.
Così mi sono rifugiato nei miei hobby, nella mia tecnologia, che è l'unica cosa su cui sono sicuro almeno credo, ma per potermici dedicare mi serviva un lavoro.
Ed ecco come sono finito a lavorare per i miei genitori.
Ma questa è un'altra storia.
Dov'ero rimasto? Ah si, al fatto che viaggiavo e al giorno che seguiva quella maledetta notte di insonnia. Verso le tre di notte ho iniziato a sentirmi sempre più stanco e mi sono addormentato ma con un occhio aperto a causa della sensazione di essere osservato.
La mattina seguente ero pronto a partire per Milano dove presto sarebbe stata ultimata una delle sedi dell'azienda dei miei.

Sul posto sono stato accolto dalla maestosa cattedrale  in marmo di Candoglia unica nel  suo genere e da una giornata di primavera limpida e cristallina, neanche una nuvola osava solcare il cielo.

  Arrivai ai piedi dei  tre giganteschi edifici dalla forma di un parallelepipedo allungato verso l'alto con  vetri che riflettevano la luce del sole e scintillavano come un gigantesco gioiello.

 Insieme avrebbero formato l'azienda, dato che per ora c'era solo la struttura, quindi bisognava installare la attrezzature aziendali e gli arredamenti.

 Il primo e il più grande degli edifici era destinato ai data server, il secondo invece era dedicato alla costruzione di computer, mentre il terzo, l'ultimo,  ai lavoratori. Qui si trova la sala riunioni, tutti e tre sono collegati tra loro da una sorta  di "ponti".

Una volta entrato nella struttura ho iniziato a dirigere i lavori di installazione dei computer e i data server che sarebbero stati il cuore pulsante dell'azienda. D'un tratto il cielo era diventato scuro,  nuvole nere lo avevano invaso e una figura incappucciata all'esterno dell'edificio aveva attratto la mia attenzione. Ho tentato di ignorarla, ma continuava a osservarmi, scrutandomi nell'animo.

Di quella strana figura ricordo solo due occhi rossi,  brillavano nell'ombra  del cappuccio e in quel momento rammento qualcosa di familiare in quello sguardo. Prima di riuscire a riportarli alla mente,  la figura è scomparsa nell'oscurità insieme alle nuvole del cielo.

Era stata un'allucinazione?

 No, doveva essere colpa di quella notte di insonnia.

Un suono che proveniva dalla mia tasca, mi aveva bruscamente riportato alla realtà, era la canzone di High way to hell , la mia suoneria. Ho preso il telefono, erano i miei, probabilmente volevano aggiornamenti sui lavori, dovevo rispondergli.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jul 24, 2023 ⏰

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