KittyKat

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KittyKat





L'unica volta che non aveva l'ombrello con sé, aveva preso a piovere.
Hoseok non poteva credere di essere così sfortunato.
Il meteo dava giornata calda e soleggiata e una notte afosa e libera di nuvole.
E invece pioveva.
Pioveva a dirotto, acqua calda e fastidiosa.

"Merda!" mormorò, ficcandosi in un vicolo per ripararsi dalla pioggia "Ho anche le mutande fradice..." sbuffò, strizzandosi la canotta che aveva indosso.
Faceva caldo e l'acqua non migliorava per niente la situazione.

"Miao."
"Uh?"
Hoseok si girò di scatto a quel richiamo e dietro di lui vide un micetto tutto nero con gli occhi scuri, completamente con il pelo zuppo.
"Miao..."
"Hey piccolino" sorrise, girandosi "Che ci fai qui tutto solo?"

Il gatto si tirò indietro al primo passo del ragazzo e gli soffiò con paura.
"Calma, calma... Non ti faccio niente..."
Hoseok si avvicinò ancora e allungò la mano un po' tentennante.
Dopo qualche secondo, il micio si avvicinò e si lasciò accarezzare la testolina.
"Che carino..." sorrise il ragazzo, continuando ad accarezzarlo "Sei tutto bagnato..."

Il gatto mosse la coda dolcemente e poi mosse il nasino.
"Sei tutto solo qui?" chiese, guardandosi intorno "Sei randagio?"
Il micio fece un giro su sé stesso e si sedette.
"Va bene, che ne dici di venire via con me?
Ti porto a casa."
Il gatto sembrò restio a farsi prendere in braccio ma alla fine si lasciò portare via.

**

Passarono un paio di settimane.
La convivenza non era stata delle migliori, il gatto continuava a essere schivo anche se durante la notte gli si appallottolava sempre sul petto.
Hoseok gli aveva comprato tutto l'occorrente, giochi, cuccia, tiragraffi, cibo... Eppure, sembrava sempre come se il gatto fosse restio a fidarsi di lui.

In più, ogni volta che tornava dal lavoro, il micio lo guardava con disapprovazione, come se non volesse rimanere da solo.
Poi accadde qualcosa che andò contri ogni pensiero razionale di Hoseok.

Un giorno tornò dal lavoro e sul suo letto, nella sua casa, ci trovò un ragazzo.
Nudo.
Con coda e orecchie da gatto.

Hoseok urlò e corse nella sala spaventato, raccogliendo un bastoncino di gioco per gatti, brandendolo come arma.
Lo strano ragazzo lo seguì, mostrandosi completamente a lui.
Era abbastanza alto, aveva i capelli lunghi e neri sul viso, un paio di orecchie mobili e scure sulla testa, una coda pelosa che si muoveva dietro di lui e lo sguardo truce di chi ti odia con tutto sé stesso.

"C-chi sei?" domandò Hoseok, ancora con il bastoncino in mano.
"Sei stupido?" gli domandò lo sconosciuto.
"K-kittykat?" domandò il ragazzo, chiamandolo con il nome che aveva dato al gatto.
"Smettila di chiamarmi con quel nomignolo idiota... Il mio nome è Yoongi."
Hoseok batté un paio di volte le palpebre, incredulo.

"T-tu sei il gatto che ho salvato?"
"Sì."
Il ragazzo abbassò il bastoncino scioccato, incredulo.
"C-com'è possibile che..."
"Posso trasformarmi all'occorrenza.
E visto che tu non mi capivi nella mia forma felina, ho dovuto trasformarmi per parlarti di ciò che non va fra di noi."

Hoseok si sedette, guardando ancora sotto shock quel ragazzo tanto bello quanto strano.
Aveva iniziato a parlare di come non gli piacesse stare a casa da solo, di quel nomignolo che tanto odiava e degli stupidi giochini che gli aveva comprato.
Ma il ragazzo non lo stava ascoltando.
Il suo sguardo era fermo su quel corpo gracile ma definito.

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