Lauren POV---------------
"Non ci posso credere che sia il mio ultimo giorno qui..." sussurai tranquillamente a me stessa guardando intorno alla stanza.
La mia stanza, il posto che ho chiamato casa per gli ultimi diciasette anni della mia vita. Sono succese così tante cose qui, così tanti ricordi che non voglio lasciarmi dietro, ma non puoi lasciare che le cose del passato intralcino il tuo futuro; credo.
Sentii un leggero bussare alla porta, "Lauren è ora di andare".
Mi girai per vedere mia mamma in piedi con un sorriso sulla sua faccia, ma dentro di lei sapevo che era triste e distrutta proprio come lo ero io, chiusi la valigia e mi voltai di nuovo verso di lei annuì con la testa indicando che ero pronta a partire. Mi rivolse un leggero sorriso prima di allontanarsi, sospirai profondamente ed uscii dalla mia stanza, girandomi un'ultima volta per ricordare tutte le cose che sono accadute qua dentro. Misi la mano sulla maniglia ed infine chiusi la porta, allontanandomi con la valigia in mano. Scesi le scale, la mia famiglia mi stava aspettando per salutarmi un'ultima volta prima di partire, ma onestamente non ero sorpresa quando vidi solo mia madre in piedi vicino alla porta.
"Sono ancora arrabbiati per quello che è accaduto?" chiesi silenziosamente.
Annuì con la testa. Le rivolgo un sorriso falso, appoggiai la mano sulla maniglia della porta girandola, ma aspettai qualsiasi segno di qualcuno, solo per dirmi addio, ma ancora niente. Sentii i miei occhi bruciare ed avevo le lacrime agli occhi ma le ricacciai indietro cercando di riprendermi, aprii la porta ed uscii. La mia pelle si scontrò con la nebbia leggera, ma quando entrai nel veicolo si trasformò in piccole goccie d'acqua ed infine le goccie d'acqua si trasformano in un vero e proprio acquazzone. Appogiai la testa contro il finestrino guardando le goccie correre verso il basso e sentii mia mamma entrare in macchina sospirando profondamente.
"Lauren..." cominciò e senti la sua mano sul mio ginocchio, "questa è una cosa seria, lo sai che sono spaventata, Ionon volevofarti faretuttoquesto,ma haifatto questoa te stessa."
Mantenniil miocontatto visivo con il cielo senza mai guardala, sentii la sua mano lasciare il mio ginocchio ed accendere il motore. Arrivate vicino all'aereoporto il nodo dentro il mio stomaco cominciò a diventare sempre più grande, e mi sentii male, la gola iniziò a bruciarmi e le lacrime scesero piano sulle mie guance. Avevo finalmente realizzato che stavo per partire e non tornerò per chissà quanto tempo, e avevano deciso di tenere il broncio senza manco salutarmi. Girai gli occhi verso la strada, era grigia scura a causa delle goccie d'acqua che cadevano dal cielo. Chiusi gli occhi e mesi la testa tra le mie mani cercando di scacciare i pensieri negativi, ma non funzionò. Quando la macchina si fermò, mesi la mano sulla maniglia della porta e sentii il respiro bloccarsi in gola, mi morsi il labbro cercando di tenere le emozioni dentro.
"Lauren dobbiamo entrare dentro, o perderai il volo" disse mia mamma.
"Beh, forse voglio perdere il volo" borbottai a me stessa.
Sospirò tranquillamente "Lo so che non ci vuoi andare, e personalmente vorrei non farti andare neanche io, ma come ho detto prima, sei stata tu a cacciarti in tutto questo. Se fai qualcosa ne paghi le conseguenze."
Mi sentivo come se stessi per esplodere, così uscii dall'auto, per non farle vedere le lacrime. Volevo apparire arrabbiata e dura, e non debole e distrutta. Vidi un grande edificio bianco, e sentii il mio stomaco capovolgersi solo a guardarlo, sentii tutto cadere a pezzi. Strizzai gli occhi e feci cadere le lacrime prima di asciugarmi velocemente gli occhi. Un'improvviso rumore di portiera mi riportò alla realtà. Mi girai per vedere mi mamma prendere la mia valigia dal bagagliaio porgendomela, potevo vedere che si sentiva colpevole. Camminai piano verso la porta vetri, con mia mamma dietro che mi seguiva. Finalmente raggiunsi la porta, misi una mano sulla barra spingendola lentamente, improvvisamente sentii un peso sul petto, sentii di non riuscire più a muovere le gambe. Avvertii una mano sulla mia schiena spingermi cercando di farmi entrare.
"Mamma dammi un minuto!" esclamai.
Ritirò la mano in segno di difesa. Cercai di raccogliere i miei pensieri per calmarmi di nuovo. Misi una mano tra i capelli e guardai mia mamma, mi rivolse uno sguardo interrogativo, io le risposi annuendo silenziosamente con la testa. In quel momento sentii quelle parole tanto temute "Volo 243 per Londra, Inghilterra sta ora imbarcando."
Avertii il petto stringermi ed il cuore scendere fino al mio stomaco. Sentii uno strattone al mio braccio, mi girai per vedere mia mamma rossa in viso tirarmi in un'abbraccio, quando ci staccammo le rivolsi un piccolo sorriso.
"Credo sia l'ora di andare" le dissi, lei annuì con la testa.
"Ti voglio bene." mi disse quando cominciai ad allontanarmi.
Mi girai e borbottai "Ti voglio bene anche io."
Mi avvicinai al punto d'imbarco e fui soddisfatta con un paio di penetranti occhi azzurri ed un sorriso luminoso, le porsi il biglietto e lei annuì, segno che potevo salire sull'aereo. Presi un respiro profondo prima di salire sull'aereo. Trovati i posti, sistemai la valigia e mi sedetti. Incrociai le gambe e appogiai la mia testa al sedile, chiedendomi perchè ho fatto tutto questo a me stessa?
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Hey belle personcine, spero che questo primo capitolo vi sia piaciuto, la storia è composta da 10 capitoli! è la prima storia che traduco quindi perdonatemi per gli eventuali errori c:
A PRESTOOOOO
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Flight 243 Traduzione Italiana
FanfictionDue ragazze. Un viaggio in aereo. Cosa succede quando tutto crolla?