Risuonava tutto come fossero note di un piano, mentre me ne stavo a guardare dalla finestra il paesaggio più bello che abbia mai visto, lo skyline di Manatthan.
I palazzi che mi facevano da via, del percorso che i miei occhi facevano guardando sempre più su a cercare la luna.
Era piena, era una luna piena, bianca, quasi come brillasse, mentre le note si facevano più alte e quella musica mi entrava in testa, mi ricordavo le nuvole, il chiaro di luna, le stelle, quando quel giorno stetti a veder quei due che s'abbracciavano.
Più li vedevo più pensavo, questa è una storia d'amore? Mentre le note si alzavano e poi si riabbassarono dolcemente. Forse è qui quello che cerco, forse sbagliai quella volta a dedicargli tutto quello che avevo, ma sono sicura che lui sbagliò a prendermi in giro davanti a tutti. Uno stupido bambino che non crebbe mai.
Quello che so è che eravamo entrambi troppo giovani per una storia d'amore.
Adesso che me ne sto qui seduta sul divano, scrivendo queste note e sentendo questo pianoforte, immagino il mio futuro, ma non voglio solo immaginarlo, io voglio viverlo.
Vivere il mio sogno, vivere quello che ho sempre voluto, nel mio futuro non vedo un "lui" di fianco a me, vedo solo me stessa, che si riflette davanti quella finestra, davanti quei palazzi, davanti quelle luci. Sono meravigliose, tutto quello che avrei sempre voluto.
Poi mi volto e vedo la mia stanza, il mio PC sul letto, il mio cellulare sulla scrivania e un'enorme carriera davanti, ma solo cancellando il passato riuscirò.
Quello specchio che riflette la mia anima, i miei occhi, il mio volto, i miei lineamenti perfetti, quello specchio che vede tutto di me. Quello specchio che ha visto la parte peggiore e migliore, le sofferenze, le allegrie, gli uomini, le serate, l'alcool, lo studio, il lavoro, me stessa. La vera me.
Quella luce che mi riflette ogni giorno, quelle stelle che vedo ogni notte ed il pianoforte nel salone in cui rifletto la mia immagine. Le note suonate al chiaro di luna senza aver indosso nemmeno la veste.
Le mie mani che vaciullano sui tasti, i miei fianchi così lineati e precisi che fanno da contorno ad un'immagine di un quadro. I miei seni incollati al petto, sempre più giù nel mio corpo, il mio fisico premente su quella sedia.
Cerco di organizzare i miei pensieri ma è così difficile dimenticare il passato, i ricordi a 12 anni quando la mamma di ammalò, i ricordi di quando mi sentivo così inutile e sola, i ricordi di quando credevo che la cosa più semplice da fare fosse togliermi la vita, ma ho riflettuto, ho pensato che non l'avrei data vinta, ho pensato, andrò avanti in questa battaglia.
Nulla si ferma solo all'inizio.
Qui a mettere nero su bianco, di parole che mi risuanano in testa e inserirle poi in un libro. Parole che voglio buttare fuori. Parole che solo ora mi sento libera di dire.
E poi i ricordi, la paura e il terrore di entrare in quell'aula ai miei 14 anni, l'ansia di vedere quell'insegnante. Decido di buttar tutto fuori. Decido di andare avanti. Decido di continuare la mia vita.
Perché se mi volto e vedo la mia vita avanti, vedo mia sorella, il suo volto così dolce, io le voglio molto bene, vedo i miei genitori ancora con me, che mi hanno dato la vita.
Se guardo in alto, vedo il mio futuro, vedo tutto quello che ho raccontato, vedo il mio attico a NYC, vedo lo skyline, vedo quello specchio, quel letto e soprattutto il pianoforte.
Vedo un sogno difficile da raggiungere, ma vedo avanti un grande futuro che voglio realizzare. Vedo la mia vita, da raggiungere, perché la mia vita inizierà solo quando avrò raggiunto l'obiettivo.
Tornerò qui, solo dopo averlo raggiunto.
Sono qui per incoraggiare tutti voi ad andare avanti e rileggerò continuamente questa lettera, questo messaggio, solo per darmi forza, spero di darne anche a voi, ho buttato via tantissimi dei miei pensieri, ed è giusto che lo facciate tutti.
Andate avanti nella vostra vita, anche se vedete la foresta più buia di fronte, andate avanti anche se di forza ne avrete poca, andate avanti per il vostro futuro e se non lo vedete concedetevi uno spacco di tempo, scavate in fondo a voi e trovate la vostra gioia.
Io la mia gioia la vedo nel futuro, sarà difficile si, ma non sarà mai irraggiungibile.
Guardate in alto e vedete voi stessi in quello che vorreste foste, nel meglio, tra venti anni.
Guardate le stelle e vedrete in quelle la vostra gioia e se vi sembrerà lontana guardate la luna, che di apparenza sembra molto più grande, ma se proprio non vedete nulla, al mattino guardate il sole e li troverete l'illuminazione.
Cosa sono io per dirvi dove siamo, chi siamo e cosa facciamo? Ma sono qui per dirvi che c'è sempre una speranza, un qualcosa, uno spiraglio. Vedete in alto.
Se l'amore della vostra vita non vi corrisponde, significa che quello che avrete cercato è sempre stato sbagliato. Significa che si, avete sbagliato, ma non avrete mai buttato del tempo, non avrete mai fatto una stupidaggine, perché ogni errore della tua vita, anche l'errore in amore, riuscirà a farti capire, con quale razza di persona non avere a che fare, riuscirà a farti capire che la vita ha voluto mandarti questo segnale, forse si un po' schifoso come segnale, ma lo è anche questo, lo è per farti imparare, per farti imparare con quali persone stare attorno, a prendere le cose petto.
Vi auguro buona fortuna!
Questa lettera spero possa servire tanto a me che a voi.
Da: una persona che sarà conosciuta in futuro.
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Il Pianoforte
PoetryLettere della vita, lettere di ricordi, ancor da inserire in questa storia. Lettere da rileggere nel futuro, ricordare cosa e ricordare le giornate, ricordare la vita.