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Ralia giaceva supina sulla panchina vicino a casa sua, canticchiando, mentre il vento le scompigliava i lunghi capelli neri. Restava spesso da sola a quell'ora del pomeriggio, tutti i suoi amici uscivano circa due ore dopo rispetto a lei e Ralia ne approfittava per godersi la solitudine e pensare. Fin da bambina è sempre stata malinconica verso il mondo, affamata di sapienza e inspiegabilmente attratta dalle leggende di qualsiasi tipo, partendo dalla mitologia fino alle banalissime leggende di città. Amava ascoltare per ore suo nonno che con trasporto gli raccontava tutte le leggende che conosceva e spesso ne inventava di nuove, ma alla ragazza non importava più di tanto se suo nonno dava sfogo alla fantasia, a lei bastava ascoltare e immaginare quei posti lontani colmi di magia e mistero. Non esisteva un solo ricordo nella mente di Ralia in cui non vi era suo nonno, con cui abitava fin da quando aveva memoria, mentre di sua madre e suo padre non serbava alcun rammento. Molteplici furono le domande che rivolse al nonno sull'argomento, ma lui sapeva sempre come sviare la questione e col passare degli anni lei si era arresa al suo silenzio.
Era una bella giornata di sole, l'estate si apprestava ad arrivare e ciò equivaleva per Ralia vedere molto meno i propri amici: la maggior parte di loro partiva con le proprie famiglie in vacanza. Il cuore della giovane però, si riempiva di gioia a pensare che nonostante tutto, anche quell'anno Syunna sarebbe rimasta al suo fianco, in fondo erano migliori amiche e come tali cercavano di passare più tempo possibile insieme, soprattutto in estate. Syunna era una ragazza sportiva, coraggiosa e al contrario di Ralia odiava passare il tempo con la testa tra le nuvole immaginando di essere protagonista di chissà quale leggenda; nonostante tutto però trovavano modo di comunicare tra loro.

Improvvisamente il telefono squillò interrompendole bruscamente i pensieri. "Ra' stasera vieni a casa da me? Prima che possa rispondermi, sappi che lo so, dovevamo uscire questo pomeriggio ma ho avuto un contrattempo con la squadra di Basket. Mi hanno chiamata all'ultimo per un allenamento e avendo la partita tra due settimane, se voglio far parte dei giocatori titolari, non posso mancare." Sospirò. "Però visto che ci tengo tanto a vederti comunque, hai due opzioni: vieni con me in palestra e guardi quanto sono brava, oppure quando finisco l'allenamento ci vediamo direttamente a casa mia e decidiamo cosa fare. Opzione uno oppure due?" Syunna era sempre un vulcano di energie e quando qualcosa era al centro dei suoi interessi dava a malapena la possibilità di rispondere alle sue domande, in quanto aveva già scelto lei, a prescindere.

"Ho potere decisionale?" Domandò di rimando.

"No, ma è cortese fartelo credere, non trovi?" Rise e in sottofondo si sentivano rumori, probabilmente stava preparando il borsone per l'allenamento. "In ogni caso, puoi sempre scegliere se venire in palestra con me." Aggiunse innocente.

"Sai che non mi stanno simpatici i tuoi compagni di squadra vero?" Schioccò la lingua sul palato sconsolata. "Ci vedremo direttamente quando finisci, non ho voglia di discuterci pure oggi."

"D'accordo, io finisco alle sette, sarò sudata, puzzolente e spettinata, non vedo l'ora di abbracciarti in quello stato."

"Non osare Syunna Vostrew." Il suo tono di voce divenne minaccioso.

L'amica rise dall'altro capo del telefono. "Scherzavo, sai che dice il tuo oroscopo oggi?" Nonostante odiasse quel genere di cose si teneva informata per riportarle a Ralia e vederla contenta. "Nuovi incontri e crescita personale, soldi e lavoro in vista."

"E poi gli unici ragazzi che vedo sono fuori dai miei gusti, amici con cui usciamo o troppo popolari per guardarmi." Sbuffò. "Comunque non sforzarti a leggere queste cose, non sia mai che poi ti ci appassioni."

"Ti assicuro che non riuscirei ad appassionarmi nemmeno volendo Ra', ma seguirò il tuo consiglio, mi ci terrò alla larga." Motteggiò. "Ora augurami buona fortuna."

Lullaby Of SoulsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora