Strangers or maybe not

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<Brindiamo!> annunciò Blaise alzando un bicchiere di Whisky incendiario, tutti si riempirono il bicchiere ancora una volta, ormai avevano perso il conto di quanti bicchieri anzi...bottiglie erano andate durante la serata che per la cronaca era iniziata non da molto. <A cosa questa volta, se è lecito chiedere> chiese Daphne Greengrass, <Ci deve essere per forza un motivo?> ribatté il moro,<Suppongo di no se ti chiami Blaise Zabini> scherzò Jacob, <Nooooo, serio? Per fortuna è il mio nome> rise Blaise e brindarono. Draco si chiese se non fosse meglio bere e basta, tanto per dimenticare perchè a dirla tutta non c'era nulla da festeggiare. Vestire i panni di un altro non era semplice eppure era l'unica possibilità che aveva per respirare un pò d'aria fresca per il resto della sua vita,fin quando non lo avessero scoperto, avrebbe continuato a vivere nello scantinato del negozio di articoli per pozioni e calderoni di Blaise. Jacob, quello vero, era il socio dell'attività di Zabini che aveva accettato di tenere in segreto Draco, dopo parecchie indecisioni, e che adesso era anche amico di Malfoy. Svagarsi ogni tanto era bello, lo faceva sentire normale, lo faceva sentire meno solo. Dopo tutto aveva dato una spiegazione alla sua disgrazia: semplicemente stava pagando con gli interessi gli errori commessi da ragazzino. Com'era la cazzata rifilata a tutti, Babbani per primi ?
I bambini sono innocenti ed entreranno nel regno dei cieli.
A quanto pare i babbani credevano a una religione piuttosto idilliaca perchè lui non era stato risparmiato, certo non si poteva dire che fosse un bambino, ma di certo non aveva scelto lui di essere un Malfoy.
A cosa serviva adesso far parte di una famiglia del genere?
Nulla!
La sua vita era sempre stata quella di un codardo e continuava ad esserlo.
Daphne gli diede una spinta <Su forza, andiamo a ballare> gli disse vedendolo fermo come un sasso, <Razza di maleducati! Non invitate. Me che sono l'anima della festa?!> scherzò Blaise portandosi dietro Pansy.
Il quartetto avanzò verso la pista da ballo già ghermita di gente, <Che hai fatto lì?> chiese Draco indicando il collo di Zabini evidentemente arrossato, <Cosa mi ha fatto LEI vorrai dire> indicò così dicendo PAnsy che sorrise come un gatto che aveva appena finito di giocare con il topolino appena cacciato. <Sei una sanguisuga, per Merlino. Un succhiotto bestiale> commentò
Daphne tra un salto e l'altro, la musica aveva preso un pò tutti, Lee era proprio bravo come DJ. <Non pensavo fosse così evidente, è nero> si discolpò l'amica, <Vuoi anche frustarmi la prossima volta? Tanto sono nero, mica si vedranno mai le cicatrici no? Ma sentitela!>, un'idea balenò nella mente di Pansy mutando la sua espressione, <Hey non era un invito a farlo> mise le mani avanti il moro.
L'atmosfera si sciolse anche grazie ad altri bicchieri di alcolici tanto che a metà serata erano se non ubriachi quanto meno brilli.
Bere per dimenticare
Era la cosa migliore da fare, è la cosa migliore da fare perchè Draco tutto ciò che poteva perdere l'aveva già perso e non vedeva via di uscita in questo dannato loop.
Pian piano i suoi buoni propositi erano tutti andati alla deriva. Rifarsi un nome, una vita, dopo la guerra era qualcosa che tutti sognavano. La sua famiglia a piccoli passi ci stava provando. Era difficile e Draco sapeva che per lui non ci sarebbe stata mai una vita come quella di tutti gli altri. Il mondo magico aveva perdonato i Malfoy per la loro alleanza con Voldemort durante la prima guerra magica, avevano ingannato tutti ma adesso le cose erano diverse. Suo padre era ad Azkaban, la sua pena non era molto lunga e sua madre  era piuttosto felice di come si stavano mettendo le cose per loro, si stava rifacendo una vita come la voleva lei, con le sue regole, Narcissa era una donna forte e molto arguta, sapeva come farsi strada nel mondo di soppiatto, la gente la rispettava per aver salvato Harry Potter e lei faceva leva su questo fattore per rivendicare la sua dignità in quanto in primis Black e poi Malfoy. Eppure, Draco sapeva, Narcissa non sarebbe mai stata felice senza suo figlio libero.

<Arriva da bereeee> annunciò Harry portando quattro o cinque bicchieri tra le braccia con la vana speranza di non rovesciare tutto. <Tu non eri l'Auror di tutto rispetto?> gli chiese Ginny, <Si beh...ragazzi Ginevra non beve!> rispose  sorridendole sghembo, Hermione gli diede una gomitata e fu incitata ad alzarsi da Ron e Neville, <Tenete> Harry distribuì i bicchieri e ne diede uno anche a Hermione <Bevi e sta zitta, ti farà bene una volta o due> <Harry la vostra è una pessima idea!> <Hermione, lascia a casa il capo dell'ufficio del controllo e regolamento delle creature magiche e...divertiti> così il bambino sopravvissuto la trascinò con se in pista dove la gente già stava ballando.
Hermione assaggiò prima con cautela il Whisky incendiario e con sua enorme sorpresa era buono.
Era freddo e allo stesso tempo caldo da incendio. Non appena lo si beveva dava una sensazione di fresco e poi arrivava alla gola il bruciore quasi inebriante dell'alcol. Si sciolse e cominciò a muoversi con Luna che come al solito ballava in modo stravagante. Presto vennero raggiunte dal resto del gruppo, Neville affiancava Luna, loro avevano una relazione ma erano piuttosto aperti, non c'erano terzi tra loro ma non erano tipi gelosi o che si vedevano ogni giorno necessariamente e allo stesso tempi erano attenti hai bisogni dell'altro e mai troppo invadenti.
La musica o forse il whisky stavano facendo la loro magia, Hermione si sentiva rilassata come non lo era stata da tempo, quasi euforica tanto che non appena vide il bicchiere ancora pieno di Ron glielo prese di mano e lo bevve velocemente. <Ehi, era mio quello> protestò il rosso ma poi vide Hermione felice e lasciò correre, <Ancora> chiese la Granger,  <Harry la vostra idea è pessima. Proprio pessima eh> le fece il verso Ron mentre si allontanava a prenderle da bere.

Dopo ben quattro Whisky Hermione aveva perso lucidità e si era allontanata da gruppo mentre ballava, non se ne era resa conto come non si era resa conto che Harry da una certa distanza restava vigile pronto nel caso l'amica ne avesse avuto bisogno ma lei si stava divertendo e nessuno voleva negarle un bel compleanno.
Harry evidentemente si era distratto per qualche secondo perchè adesso, Hermione, non era più sola. Stava ballando con uno sconosciuto, uno davanti l'altra, sembrava esserci chimica mentre ballavano.
<Sembra ubriaca> commentò Ron affiancandosi a Harry, <Oh puoi dirlo forte> rispose Potter, <Dovremmo fermarla? Insomma chi è quel tizio che le sta così vicina?> <Ron non è più la tua ragazza e poi merita un pò di spensieratezza>.

Anche Draco era ubriaco, ubriaco ma non cieco perchè appena l'aveva vista gli era stato subito chiaro chi lei fosse.
Hermione Jean Granger.
Stava ballando, piuttosto lontana dal suo gruppo di amici eroi, era bellissima. I capelli sciolti mantenuti solo da un fermaglio di lato, mossi e non poi così crespi come una volta anzi sembravano morbidissimi. I suoi occhi erano come calamite, lo scrutavano e sembravano dirgli "ho trovato quello che cercavo" , lei si avvicinò, con quel suo vestito nero lungo fin sotto il ginocchio, tipico della Granger rimanere pudica anche da ubriaca.
Lei cominciò a ballare con lui,  gli girava attorno come un'orca con una foca.
Per qualche strana motivazione dettata dal Whisky anche lui prese a ballare.
Il rossetto rosso evidenziava le sue labbra, lo scollo a V non troppo profondo. Era magnifica e Draco si stupì in un momento di lucidità di aver pensato ciò della Granger ma cazzo era vero!
I passi che li separavano divennero sempre di meno. Non servivano le parole.
Se Draco avesse parlato la sua voce l'avrebbe tradito? Probabilmente no, la musica era troppo alta e lei era troppo su di giri per rendermene conto, in fin dei conti a Draco non importava neppure. Stava ballando con una donna bellissima che lo odiava e che lui odiava ma in quel momento si era creato qualcosa tra i due che andava oltre il passato.
<Chi sei?> chiese lei avvicinandosi per ascoltarlo meglio. Draco tentò di mascherare la sua voce <Jacob> <Io sono Hermione>,
Draco sorrise e sussurrò <Lo so> prima di avvicinarsi ancor di più al suo viso e baciarla.

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