Parte 1

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Il viaggio in treno mi ha permesso di studiare le persone che mi circondano e i loro comportamenti e fantasticare sulle loro vite.
C'è chi viaggia con il suo amico a quattro zampe, chi con la fidanzata, chi per affari, chi per ferie, chi da solo, chi in famiglia; chi legge un libro, chi un messaggio al telefono, chi come me parla con i vicini, chi ascolta musica con le cuffie, chi semplicemente guarda il panorama che scorre veloce e confuso fuori, in silenzio, immerso nei pensieri. Fuori, ai bordi delle carreggiate cumuli di neve sporca. Le hostess vanno in giro con i carrelli e offrono tramezzini e bevande. I controllori chiedono in vagone in vagone, i biglietti ai passeggeri.
Accanto a noi, ci sono due signore anziane che parlano e ridono come se si conoscessero da sempre. Parlando, ci hanno confessato di essere amiche dall'asilo.
Siamo arrivate dopo tre ore e mezza.
Domani inizieremo la vacanza; per stasera voglio solo riposare.
Per il mattino seguente abbiamo programmato una sciata ma la dea Sfortuna ha deciso diversamente. Nevica. E sembra che non abbia intenzione di smettere.
Accendiamo la radio. "Tormenta di neve prevista nella giornata di oggi e domani. Si invita i scortarono a non uscire di casa.", gracchia la voce del giornalista radiofonico.
Io e Alessia ci guardiamo: "Che si fa?"
"Potremmo andare prima alla spa a rilassarci e poi andare a bere cioccolato caldo affogato con marshmellows, panna e sprinkles davanti al caminetto dell'albergo."
"Ci sto, l'idea mi piace assai."
Il percorso benessere prevede: sauna con pietre vulcaniche incandescenti (dicono faccia bene ai pori della pelle e che sia ottimo come antietà naturale e che renda la pelle più liscia e luminosa) massaggi con oli strani e tecniche dubbie e bagno idromassaggio con acqua fumante e vista sulla montagna nei giorni miti; in alternativa, terme: un vero e proprio toccasana naturale.
Nella piscina - idromassaggio ci sono anche personaggi del mondo dello spettacolo. Noto un attore che sui social interagiva con i miei contenuti, commentando e mettendo mi piace alle foto. Ci guardiamo per qualche istante, poi torna a parlare con il suo amico.
La sera abbiamo mangiato nel ristorante dell'Hôtel. Il menù prevede un' insalata con aceto balsamico e una bistecca arrostita e in alternativa salsiccia e patatine fritte. Io ho scelto la prima opzione.
Saliamo in stanza con l'ascensore dato che la nostra camera è al terzo piano.
Insieme a noi c'è anche l'attore e mi sorride in modo da farsi vedere solo da me. Io arrossisco.
L'ascensore suona, dobbiamo scendere ma sento il peso dello sguardo dell'attore su di me. Due occhi che mi guardano fino a quando la porta non si chiude.
È mattina e sento bussare alla porta con colpi fermi e decisi.
Con gli occhi gonfi dal sonno, mi dirigo alla porta e la apro senza togliere i catenacci di sicurezza.
Oh Dio mio, non ci posso credere! Ma soprattutto... Come ha fatto a trovarmi? Avrà visto il numero del piano sullo schermo dell'ascensore o avrà chiesto al receptionist?
"Buongiorno."
"Buongiorno, desidera?", chiedo con la voce impastata e cercando di essere meno meravigliata possibile.
"Lei."
"Prego?"
"Lei." , ripete.
"Me? E in cosa potrei aiutarla?"
"Beh, innanzitutto vorrei invitarla stasera a cena."
"Mi dispiace ma ho preso impegni e poi non la conosco."
Non è vero. O per la precisione... Non è vero solo a metà.
Sono venuta a sapere chi fosse solo dopo una breve ricerca su Internet, spinta dalla curiosità.
Mihai Enu, attore quarantatreenne di origini rumene. Vanta di aver lavorato con i maggiori registi e aver recitato in serie e film importanti.
Sicuramente sarà qui a Cortina per ritirare qualche premio prestigioso alla carriera o partecipare a qualche festival del cinema come ospite.
Dopo averci preparato e fatto colazione, abbiamo raggiunto il gruppo di sci di fondo al punto di raccolta.
L'ansia sale e penso ad eventuali catrastofi: un orso, una slavina, un incontro ravvicinato con un lupo...
Dopo esser scesi dalla funivia, ci siamo immersi in mezzo alla natura e iniziato la nostra passeggiata.
"Domani arrampicata."
Mi giro e lo vedo: mi scappa un sorriso.
"Passo."
Indossa una tuta attillata che gli fa risaltare il fisico, il casco, i guanti e degli occhialoni specchiati.
"Sai? Qui in primavera si possono ammirare mandrie di cavalli selvatici e mucche. Ci puoi stare anche a contatto magari mentre disegni o ti rilassi sul prato; gli animali non ti danno noie."
"Incantevole."
Annuisce.
"Ti aspetto stasera alle 20."
Non mi permette di replicare. É già sparito.

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