CAPITOLO 9

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Pov Adam

Cazzo.

Cazzo.

Cazzo, l’ho baciata, davvero.

Non ci credo, com’è possibile che l’ho baciata? Sono stato un coglione ho agito d’impulso e per l’ennesima volta ho sbagliato.

Non dovevo baciarla, dovevo tenerla fuori dal mio mondo non farla entrare, ma non ho resistito non ho potuto. Quando l’ho portata davanti a quel meraviglioso panorama gli si sono illuminati gli occhi di una luce purissima, una luce che non vedevo da tanto.

E-e adesso non so cosa fare sono nella merda più totale.

<<Ei fratellone, posso entrare?>> sollevo gli occhi per vedere penny appoggiata allo stipite della porta.

<<Certo, non devi neanche chiederlo>> non appena gli do il via libera si viene a sedere vicino a me.

<<Che succede?>>

<<Ho fatto una gran cazzata Pen ecco che succede>>

<<Di che tipo?>> mi rivolge un sorriso gentile, un sorriso radioso che mi fa capire di dover confidarmi

<<L’ho baciata>> rilascio questa frase con un grande sospiro, ma lei non sembra stupita della cosa

<<E allora?>>

<<E allora? Sono nella merda Pen, non voglio farla soffrire sai come sono fatto perché dovrebbe stare con uno come me eh? Che cosa ho io, che gli altri non hanno?>>

<< Tutto Adam, tutto!>> alza la voce

<<Perché cazzo continui a fare il codardo? Spiegamelo prima fai tutto il prezioso con lei, e poi ti penti di averla baciata? Sei il ragazzo più dolce che esista sulla faccia della terra, smettila di pensare al passato, lei>> prende un grosso respiro

<<Lei, non è come Megan, se permetti te lo dico sinceramente. Quella ragazza di merda ti ha rovinato Adam non hai permesso più a nessuno di starti al fianco, e va bene lo accetto, ma basta, lei non ti meritava ti ha usato per arrivare al tuo migliore amico, e tu-tu hai sofferto come un cazzo di cane e non mi hai mai chiesto aiuto a me! Che sono tua sorella, dici tanto che tieni a me, e allora perché non mi hai permesso di starti accanto eh? Pensi che solo tu hai sofferto? No, neanche per sogno, quando mamma mi ha raccontato del perché stessi venendo qui in Spagna, ho cercato ogni secondo di start vicino, dando buca addirittura alle altre, e tu pensavi solo a te stesso. Quindi non ti permettere di trattare di merda Luna perché non se lo merita capito? Ha già sofferto, non gli dare altra sofferenza inutile, meriti anzi no meritate entrambi di essere felici di essere amati, amala ti prego. Sei mio fratello Adam, e ti amo con tutta me stessa, e la scelta è la tua, ma non fare cazzate, perché stavolta non lo sopporterei>> detto questo, dopo essersi sfogata senza darmi modo di ribattere si alza in piedi senza voltarsi e se ne va chiudendo la porta.

E io sono di nuovo punto a capo.

Non riesco a pensare a riflettere, perciò faccio l’unica cosa che so non mi giudicherà mai.

<<Levi? Ce l’hai le chiavi della moto?>>

<<Certo amico ti servono?>>

<<Si, vediamoci al solito punto.>> 

<<Sarò lì tra 5 minuti>>

Così prendo tutto e mi dirigo verso un vecchio capannone, che io e il resto del gruppo utilizziamo per evadere dalla realtà.

Appena arrivo noto con piacere Levi attaccato alla moto, mi avvicino e nel mentre lui mi porge il casco e la moto. Senza dirgli nulla ci salgo e sfreccio per le strade di Madrid, tutti sanno che non voglio parlare, e quando chiedo la moto a Levi esso già sa che è successo qualcosa.

𝑴𝒚 𝑳𝒐𝒗𝒆Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora