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Mamma dice che pioveva, il giorno della mia nascita.
Mi racconta spesso che papà ha paura degli ascensori perchè quel giorno, mentre io stavo venendo al mondo in una stanza d'ospedale, lui voleva esserci.
Pensò che facendo le scale sarebbe arrivato tardi, anche se penso che lui fosse troppo stanco o pigro, dopo aver passato la notte a far coraggio alla mamma, così prese l'ascensore.
E sì, l'ascensore si bloccò, tra il secondo e il terzo piano dell'ospedale, mentre io nascevo in un solitario quarto piano.

Mamma voleva chiamarmi "Lisa", nome corto, fresco, senza abbreviazioni o nomignoli. Papà invece era legato al nome "Emiliana", nome della mia deceduta anni prima nonnina.
Così optarono per "Emily", corto e di nuova generazione.
Sognavano una mia carriera in America, dove sarebbero stati tutti curiosi di conoscere una italiana con un nome americano.

Adolescienza straziante.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora