Era lì, nascosta dietro a dei cespugli ad aspettare il momento giusto.
I suoi occhi erano fissi sul suo obbiettivo: una femmina di cervo.
Il bosco offriva un orchestra di suoni unici, dal fruscio del vento tra gli alberi, il cinguettare dei fringuelli, le ritmiche beccate dei picchi, tuttavia non si poteva permettere di farsi distrarre da quei suoni ne tantomeno fare rumore e farsi scappare la preda.
Era ancora accovacciata dietro agli arbusti, il cervo era a circa 4 o 5 metri di distanza, non era mai riuscita ad avvicinarsi così tanto.
Con movimenti lenti prese una freccia dalla faretra dietro alla schiena, l'animale si era abbassato per mangiare un po' d'erba, ora o mai più.
Incoccò la freccia, tese l'arco di legno, fece un respiro profondo.Un altro respiro.
Scoccò.
L'animale scappò, saltellando in mezzo alla vegetazione. La freccia si era conficcata nella corteccia dell'albero dietro a dove si trovava la cerva.
-Ecco come buttare al vento la mattinata- si buttò a terra, sbuffando sconsolata
Era da parecchie ore che stava cacciando quell'animale: lo aveva intravisto tra gli alberi verso metà mattina e ne aveva seguito le tracce, lo aveva osservato bene, ma era andato tutto in fumo.
-Forse era meglio fare un po' più di pratica con questo- disse guardando l'arco - e dire che papà lo fa sembrare semplice-
Chiuse gli occhi, si mise ad ascoltare i suoni intorno a lei.
Il vento, le foglie, gli uccelli.
Poi si concentrò più che poteva, sentì il suo respiro, il battito del suo cuore, le pulsazioni della sua anima. Ogni rumore intorno a lei era come svanito, era come se fosse entrata in una bolla di fitta oscurità: la sua mente era calma, i suoi pensieri leggeri e trasparenti, ogni respiro diventava sempre più silenzioso.Al centro di quella sfera buia si accese una piccola fiammella azzurra. Si concentrò su di essa, cercando di focalizzarla nella sua mente e provando a renderla più nitida.
"Quando sarai pronta, ti mostrerò come cambiare il mondo, Scoiattolino".
Aprì gli occhi e tutto tornò alla normalità. Si alzò sistemandosi l'arco e la faretra sulla spalla e attraversò gli alberi del bosco, verso casa sua.
Scostò i cespugli di bacche selvatiche e frutti di bosco, rivelando un piccolo ruscello, quella piccola linea d'acqua delineava il confine del bosco.
Guadò il ruscello, bagnandosi i piedi con l'acqua freddaA poca distanza dal corso d'acqua vi era una strada sterrata, la percorse saltellando con l'arco e la faretra sulle spalle.
-Buon giorno signor Oliver- salutò allegra l'anziano contadino con un ampio gesto della mano, riposizionando l'arco sulla spalla. L'uomo stava trascinando senza alcuna difficoltà un carretto di legno pieno di foraggio per animali.
-Oh Niira! Buongiorno anche a te piccola- il vecchio rispose al saluto con voce carica e solare -Che ne dici di dare una mano a questo povero vecchietto?-
-Mi sembra che riesce a farcela benissimo senza di me. E poi cosa direbbe sua moglie se sapesse che una bambina vi ha aiutato?-
-Direbbe che non sono più l'uomo che ha sposato- l'uomo scoppio a ridere e Niira lo seguì nella risata.
-Ti conviene filare a casa, tuo padre ti stava cercando-
Appena sentì questa frase Niira smise di ridere e imprecò sotto voce incominciando a correre.
-Ci vediamo in giro Oliver!- gridò al vecchio che si era già incamminato verso il villaggio.
Percorse di corsa la strada sterrata che fiancheggiava il ruscello e dopo qualche minuto intravide una casetta di legno scuro.
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Abyss
FantasyUna bambina strappata dalla sua casa, dalla sua famiglia e dalla sua vita, catapultata in una realtà che non avrebbe dovuto né conoscere né vivere. La storia di Niira, che dopo essere stata resa orfana dall'uomo che l'ha cresciuta, si dirige nell'I...