Settembre 2018
Nel paesino di B. non succedeva mai niente. È il classico paesino di montagna in cui d'estate è pieno di vita, risate, festa e amori estivi che poi, ai primi giorni di settembre, torna ad essere un paesino qualunque in cui nessuno ci vivrebbe mai. Eli, diciassette anni, viveva così le sue estati e anche il resto della sua vita: con la noia. Odiava il periodo in cui B. si riempiva di vita fino a scoppiare, in cui spesso i sabati sera era impossibile camminare, perché sapeva che poi sarebbero arrivate loro. Chi? Beh, le foglie degli alberi che sarebbero cadute annunciando l'inizio di settembre e, di conseguenza, l'inizio dei mesi della noia.
Eli non ama l'estate, anzi, la odia proprio. Odia il caldo, il sudore, i pantaloncini corti molto stretti delle sue amiche che lei non indossa perché le sue gambe non gli sono mai piaciute perché non sono mai abbronzate. Ma in particolare, Eli, odia l'estate per via della vista evidente delle sue cicatrici sulle braccia che spesso ha provato a nascondere per evitare i pettegolezzi che girano a B. , ma ciò è stato inutile. Ovviamente.
Hai visto la figlia di Monica? Poverina deve essere stata dura per lei trovare sua figlia con tutti quei tagli
Anche a scuola era dura, i suoi compagni di classe si dividevano tra quelli che volevano starle accanto, anche con chi non aveva mai parlato, e chi la prendeva in giro.
Attenzione sta arrivando Psicho! Oggi hai un nuovo tatuaggio? Fammelo vedere dai.
Eli non ha mai rivelato a nessuno il motivo del suo autolesionismo, cosi la mamma la mandò dal dottor Vasco Sabatucci. Eli lo chiama solo per nome perché gli ricorda molto il cantante preferito di suo papà, che spesso gli diceva che era lei la sua Sally e gliela cantava in continuazione.
Ed è proprio nello studio di Vasco che Eli esprime un desiderio che non ha mai avuto il coraggio di dire ad alta voce:
<<Voglio andare via>> lo dice quasi con un filo di voce al dottore, come se sperasse che non l'avesse sentita. Vasco prende appunti di quello che dice, come sempre.
<<Vasco la smetta di scrivere. Non è una metafora per dire che voglio tornare a tagliarmi>> .
Vasco posa il taccuino sulla scrivania <<Elisa...>>
<<Eli. Mi chiami Eli>> rispose secca
<<Ok, Eli>> disse sottolineando il suo diminutivo <<Allora spiegami cosa vorresti dire, magari così posso capire se intendi altro o se stai davvero premeditando di toglierti la vita di nuovo>> .
Eli prese un respiro forte <<Intendevo...che voglio andare via da B.>> continuò <<Insomma belli i paesaggi e tutto il resto, ma non ho niente oltre questo...forse tranne mamma e nonna ecco>>
<<E tuo fratello? Credevo che il vostro rapporto fosse migliorato questa estate...giusto?>>
Eli non rispose, si toccò i tagli e le bruciature sul braccio ricordando quella sera nel bosco e poi parlò
<<Le cose cambiano...dottor Vasco. Glielo hanno mai detto?>>
<<Spesso. E la tua amica? Anche con lei è cambiato qualcosa?>> .
Camilla. L'unica amica che aveva avuto gli riaffiora nella mente come una tempesta <<Con lei...è solo complicato ecco>> .
<<Elis...Eli vieni qui in terapia da anni e nei mesi scorsi ti ho mai vista sorridere per la prima volta...per me sai è stato una sorta di traguardo, una vittoria personale insomma. Però vedere che sei tu quella che sta perdendo il trofeo, mi ferisce molto>>
Eli si alzò in piedi rossa in viso <<Cosa vuole dire? Che sono impazzita tutta insieme?!>>
Vasco la guardò con tutta la calma del mondo <<No, assolutamente. Voglio solo sapere cosa è successo di così brutto dalla diretta interessata, visto che qui a B. ognuno sta creando una versione dei fatti diversa>>
<<E lei crede a quello che viene raccontato dottor Vasco?>> rispose lei tirandosi piano un elastico che aveva sul polso, cercando di calmarsi <<Al fatto che io ero d'accordo quella sera?>>
Vasco sorrise <<Non posso risponderti a questo. Ma tu, invece, puoi spiegarmi il perché tu sia ritornata come eri prima all'inizio del nostro percorso>> .
Vasco prese il taccuino e la penna e li buttò nel cestino accanto alla scrivania <<Ti ascolto>>.
Eli, titubante, decise che era la cosa migliore da fare. Anche perché, prima o poi sarebbe accaduto lo stesso
"Ti conviene non raccontare nulla, troia!"
Quella voce risuona all'infinito nella sua testa. Ha paura. Ma è pronta a dire la verità.
1, 2, 3 via!
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Come le foglie ho imparato a cadere
Teen FictionEli è una adolescente del paesino di B. che si trova nelle campagne del sud Italia. Non è come le altre diciassettenni. Non è popolare. Non si vede bella. Non è felice. Un episodio di autolesionismo avvenuto anni prima, la fa diventare oggetto d...