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Tutto succede all'improvviso.
Viola tiene il lenzuolino con dentro Futura appeso sopra al vuoto, oltre il cornicione. Nessuno sa cosa fare, come muoversi o reagire senza provocare una tragedia inimmaginabile.
Il tempo intorno a noi sembra fermarsi e le uniche cose che si possono sentire sono le voci provenienti dal cortile e le urla di Carmine che intima a Viola di lasciare Futura fuori da tutto questo. Di lasciarla stare e scendere dal tetto. Urla disperate, di un padre impotente di fronte al destino di sua figlia. Un padre che si butterebbe ora da quel tetto per salvare lei.
Ma Viola non si muove, resta ferma immobile in bilico tra la decisione tornare in sé o lasciarsi andare per sempre.
Ma quella bambina? Perché non pensa a quell'anima innocente che sta mettendo a rischio? Perché deve andarci di mezzo lei per le scelte di altri? 

Eppure anche per me è stato così, anche per me hanno sempre deciso gli altri e sono cresciuti con questa bolla cucita addosso. L'unico che è riuscito dal primo giorno ad oltrepassare la mia corazza è stato Ciro, mi ha sempre capita e protetto da quel mondo tanto crudele in cui eravamo nati. Lui è stato l'unico ad avermi messo la mano sulla spalla ed avermi fatto sempre sentire "non sola"... Fino a Carmine. 
Strano il destino vero? L'assassino di mio fratello, colui per il quale mi sono fatta arrestare, lui che dovrei odiare più di chiunque altro e che medito di uccidere da mesi. Proprio quel ragazzo da riccioli scompigliati e gli occhi ipnotici, mi occupa i pensieri come mai avrei pensato. Si è impossessato della mia mente e dei miei desideri. Io Rosa Ricci sto perdendo il senno per colpa sua.
"Viola ti prego, lascia la bambina" la voce distrutta della direttrice mi sveglia dai miei pensieri e mi spinge a fare l'unico gesto possibile in quel momento.
Correre. Una forza che neanche pensavo di avere mi pervade ogni muscolo, e inizio a correre verso quel dannato cornicione. Verso quella creatura innocente che merita di vivere e merita di avere la possibilità che io non ho avuto.
Con un salto salgo sul cornicione e prima che mi accorga di qualsiasi cosa sto stringolendo tra le mie braccia il lenzuolo con il corpicino di Futura. Sta tremando e piangendo a gran voce, sento la sua manina che mi tira i capelli, probabilmente cercando un appiglio per sentirsi sicura. Per sentirsi protetta.

"Ci sono io, shh. Tranquilla ci sono io" le sussurro con la voce impastata dal pianto. Sì, perché le lacrime stanno scendendo a dirotto sulle mie guance e non riesco a fermarle. La guardo e nonostante anche lei non ferma il suo pianto noto che mi guarda, e mi rendo conto che siamo a terra.
Inizio a sentire il dolore alla schiena per la botta presa, e probabilmente mi sono anche slogata la caviglia durante il salto ma non importa. Il mio obiettivo era salvare Futura e portarla sana e salva tra le braccia del suo papà. Il suo papà.
Ancora non sa che Futura sta bene, che è al sicuro qui con me.
Mi alzo da terra e lì mi rendo conto di quanto è successo subito dopo il salvataggio, Viola ha messo fine a tutti i suoi tormenti. Ha trovato la pace in un gesto tanto tragico e devastante, che segnerà le nostre vite in un modo o nell'altro.
Vado verso il cornicione e mi affaccio leggermente, giusto il poco per trovare gli occhi di Carmine fissi verso l'alto, alla ricerca di una risposta. Quegli occhi che si incastrano ai miei come due pezzi di un puzzle.
"Carmine è viva. Sta bene" riesco a dire solo questo, mostrandogli Futura stretta a me. Anche se da metri e metri di distanza vedo la sua espressione cambiare, rilassarsi e arricchirsi di una consapevolezza, forse la stessa che è nata in me poco fa.
"Rosa, passami Futura. Così possono visitarla" la voce del comandante mi fa girare di scatto e sono sicura che una smorfia di dolore per la caviglia riempie il mio viso.
"No. Sta bene, non serve"
"Rosa non scherzare, non è il momento" la sua voce è severa, come poche volte lo è stata fino ad ora con me. Si avvicina facendo segno di lasciargli la bambina.
"Non sto scherzando. Voglio vedere Carmine. Adesso” sono irremovibile. Futura la lascerò solo tra la braccia dell’unica persona che necessita di vederla ora.
Non mi interessa se devo restare su questo tetto per altre due ore, io terrò stretta questa bambina finchè non vedrò Carmine. Non so neanche io da cosa mia sia scattato questo senso di protezione ma so solo che nessuno può toccarla adesso, non finchè ci sono io.
“Ma dimmi te devo mettermi a discutere con una ragazzina. Ma ti rendi conto di quello che è successo? Ti rendi conto che Viola si è uccisa? Che Futura rischiava di- di-”
“Comandà io mi rendo conto. Ma lei si rende conto di come sta Carmine ora? Io tengo tra le briaccia sua figlia, che stava per morire... Io! Una Ricci! E lei pensa che stia scherzando?!”
Sto urlando e me ne rendo conto ma non riesco a ragionare del tutto lucidamente.
“Massimo” la direttrice si è alzata da terra e con voce distrutta da tutto ciò che è appena successo cerca di dissuaderlo “lasciala fare. Ha ragione. Carmine merita di vedere Futura subito” intanto la bimba si è calmata tra le mie braccia e sta giocando con le collane. Anzi è incantata a fissare quella di Ciro, curioso no?
La direttrice mi fa segno con la testa di seguire Maddalena e io subito vado insieme a lei zoppicando. Facciamo tutta la strada per tornare al piano terra, e ogni piano è vuoto. Mangiato vivo dal silenzio.
Sento solo il mio cuore battere, con un rumore assordante. E sento il respiro di futura, che mi tiene lontana dal dolore fisico che sto provando.
“Adesso ti porto dal tuo papà. Sei contenta? Va tutto bene” le lascio dei dolci baci sulla nuca, mentre abbiamo quasi raggiunto il cortile e mi rendo conto di essere agitata. Non per la situazione o per l’esserino tra le mie braccia. Ma per Carmine.
Perchè sei così nervosa Rosa? Devi solo dargli sua figlia e andare via. Ma in cuor mio so che non sarà così, mi rendo conto che un evento così tragico ha cambiato il corso delle nostre vite in un modo inaspettato.
“La devo vedere. Lino ti prego, non ce la faccio più” la sua voce disperata mi trafigge lo stomaco. Appena esco in giardino mi blocco, il suo sguardo si catalizza su di me e sulla figlia abbracciata a me. Sento i suoi occhi che studiano la situazione, studiano i nostri corpi per capire come stiamo, studiano ogni mia espressione.
Come se ci fosse un filo tra di noi inizio ad avvicinarmi a lui, pronta a fargli abbracciare il sengue del suo sangue finalmente. Ma lui mi spiazza totalmente. Appena sono di fronte a lui mi ritrovo schiacciata contro il suo petto, stretta in una morsa che sono le sue braccia e senza neanche accorgermi inizio nuovamente in un pianto liberatorio.
Piango premuta contro il suo petto.
Piango perchè non ne posso più di questa morsa che mi stringe il cuore.
Piango pensando a mia mamma, che avrebbe voluto salvarmi come ho fatto con Futura ma non ci è riuscita.
“State bene? Vi siete fatte male?” ci stacchiamo dall’abbraccio e lui prende Futura, controlla che non si sia fatta niente e la riempie di baci sul viso, provocandole delle risatine “Tarantè ti sei fatta male?” al solo sentire questo soprannome mi sorge un sorriso.
“Sto bene” sa che sto mentendo, perchè vede le mie smorfie di dolore appena cerco di poggiare il peso sul piede destro.
“Grazie, io-”
“Non dire niente, lo so. Non serve che tu dica niente” mi accarezza il viso e io non so che fare perchè oltre a Ciro nessun ragazzo mi ha mai trattata con dolcezza o ammirazione. Ma il modo in cui lui mi guarda, come sostiene il mio sguardo e come mi tiene testa, mi mandano in trans.
“Rosa, ora dobbiamo andare. Devi farti visitare per la caviglia” Maddalena mi fa tornare alla realtà e mi lascio trascinare verso l’infermeria.
Fino all’ultimo continuo a guardare Carmine, fermo in mezzo al cortile con Futura in braccio. Anche lui segue ogni mio movimento fino a che scompaio dentro l’edificio e già sento qualcosa mancarmi.
E quindi mi chiedo, è possibile che una tale tragedia possa unire due persone senza bisogno di parole? La risposta è sì. Mille volte sì.
Lo dice anche una canzone:

Poi sei arrivato tu con quel sorriso che irrompe
Come la terra che trema e il mondo che cambia

Sei entrato nella mia vita, Carmine Di Salvo, destinato a non uscirne più.
Destinati a stravolgermi l’esistenza

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⏰ Ultimo aggiornamento: Sep 06, 2023 ⏰

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