✨Parte 3✨

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Kageyama's POV

Hinata era fuori da qualche minuto. Noya era appena tornato.
Daichi parlò.

-ehy, dov'è Hinata? Devo dirvi le squadre che sono state annunciate che verranno con noi al campus-

-vado a chiamarlo!- dissi io e mi diressi verso la porta.

Stavo facendo una mezza corsa. E per poco non gli andai addosso. Davanti alla porta mi ritrovai lui. Mi fermai poco prima di scontrarci, ma rimasi a qualche millimetro da lui.
Il mio volto arrossì, di nuovo.
Lui, invece, mi guardò sorridendo. Lo guardai meravigliato.
Non so cosa gli aveva detto Noya e conoscendolo non credo sia stata una frase ben congegnata o qualcosa di simile, ma qualsiasi cosa fosse stata, aveva reso Shoyo nuovamente felice.
È bellissimo quando sorride. Il suo sorriso è raggiante. Il mio al contrario era inquietante. Siamo quasi come due opposti io e Shoyo. 'Ma gli opposti si attraggono' sussurrai.

-Cosa?- chiese Hinata un po' confuso.

-N..no, nulla, cioè, ehm...-

-mh...Ok, andiamo da Daichi?- accennò nuovamente un sorriso.

-Si, ok...ma...-

-Ma?-

-D..dopo andiamo a prendere quel gelato vero?-

Hinata's POV

Il gelato! Ecco, l'occasione perfetta! Me n'ero quasi dimenticato.

-Certo!- risposi con tono allegro.

Successivamente andammo da Daichi.

-Bene ragazzi, ora che ci siete tutti. Le squadre che verranno con noi saranno...- iniziò a dire Daichi.

-Ma non era solo una?- chiese Sugawara.

-No, comunque...-

-E quante saranno?-

-SUGA SE NON MI CONTINUASSI A INTERROMPERE L'AVREI GIÀ DETTO DA MEZZ'ORA-

-OoOoooh, Sugamama e Dadchi litigano...- ghignò Tanaka.

Ci fu una risata di gruppo. Daichi arrossì notevolmente, mentre Suga si lasciò scappare un sorriso.

-COMUNQUE...- continuò Daichi.
-La Fukurōdani, il Nekoma e Aoba johsai saranno con noi per il ritiro, quindi, iniziamo subito l'allenamento!-

Ci fu un 'OKAY' di gruppo, poi corsi a palleggiare con Yamaguchi. Lui però andò ad allenarsi nella battuta e io rimasi solo.

-Hinata, ti va di palleggiare?-

Mi voltai di scatto e vidi Tobio dietro di me con una palla in mano.

-Oh, sì certo!- risposi, con un sorriso, anche se ero sorpreso dalla domanda.

Iniziammo a passarci la palla. Non fu affatto facile. Quel baka non so cosa abbia in testa. Faceva dei passaggi impossibili, che io solo grazie alla mia velocità riuscivo a prendere. Notavo che ogni volta che riuscivo a prendere un suo passaggio difficile, aveva uno sguardo ghignante.

-Prova a ricevere questa!

Dissi in tono provocatorio preparandomi per schiacciare.
Lui me la alzò, come se non avesse sentito.
Indietreggiai un po', poi feci una corsa, un salto e schiacciai.
Schiacciai proprio in faccia a Bakakeyama. Non apposta. Mi accorsi solo dopo che gli stava uscendo del sangue dal naso.

-SCUSA NON VOLEVO!- gli andai incontro, quasi urlando.

-oh, niente, devo solo aspettare che finisca di sanguinare-

-ti accompagno-

-si, va bene-

Andammo in infermeria, dove diedero tutto il necessario a Tobio. Dopo che ci fummo seduti fuori su una panchina eravamo totalmente soli.

-Sei sicuro di stare bene?-

-Si ti ho già detto di stare calmo-

-Ma sei sicuro?-

-Non mi sono fatto niente carota!-

-Non ti puoi non essere fatto niente-

Rise. -Tranquillo...-

-Qua ti fa male?- gli accarezzai la guancia avvicinandomi al suo viso.

Lui rimase zitto. Mi guardó. Mise la sua mano sulla mia, che a sua volta era posta sopra la sua guancia.
Si avvicinò alle mie labbra. Io rimasi fermo. Aspettando che mi baciasse.
Le nostre labbra si toccarono. Si stavano cercando. Chiusi gli occhi e mi lasciai trascinare. Sentivo le nostre bocche bollenti. Misi le mani sul suo petto facendolo cadere sulla panchina di schiena. Mi misi sopra di lui e provai a continuare a baciarlo, ma lui mise un dito sulle mie labbra.

-Aspetta-

-Dai kag, perché mi hai fermato?-

-Vieni, qua potrebbe passare qualcuno.-

Mi sposto bruscamente da sé e mi trascino via. Girammo un po', finché non mi portò in una parte del cortile che non avevo mai visto.

-A volte vengo qua a...ad allenarmi da solo- disse.

Successivamente mi spinse contro il muro, e iniziò a baciarmi, più sicuro di prima. Io gli saltai addosso, mettendo le gambe attorno alla sua vita, costringendolo a una risata. Le sue mani andarono sotto la mia maglietta, accarezzandomi. Io misi le mie sui suoi capelli, tirandoli un po'. Lui mi fece respirare, spostando la sua bocca sul mio collo. Poi tornammo a baciarci e la mia lingua si fece avanti nella sua bocca. Tornai con le gambe a terra e staccai un attimo le labbra dalle sue.

-Ti amo... Kageyama...-

Lui si fermò di scatto e mi guardò, dolcemente.

-Anche io ti amo, baka di una carota-

-Non chiamarmi così! Non farlo più-

- Faccio quello che voglio con ciò che è MIO-

Kageyama's POV

Mi guardò con una faccia un po' imbronciata. Era così carino. Il mio cuore stava esplodendo.

-E tu sei MIO-

Sorrise e mi diede un bacio sulla guancia.

-Torniamo ad allenamento- disse.

Camminammo mani nella mano, verso la palestra. Finimmo insieme agli altri.
Fu un allenamento intenso, visto che l'indomani saremmo partiti per il campus.

Andammo negli spogliatoi e mentre Shoyo si cambiava, lo osservai. Se ne accorse e mi lanciò il borsone in testa. Io mi cabiai velocemente. Mi mancava solo la maglia da cambiare. La tolsi. Ed è in quel momento che ebbi la prova che QUEL BAKA DI UNA CAROTA era un coglione.
Si avvicinò a me e mi mise le mani sulle spalle sussurrando qualcosa di incomprensibile. Il mio volto arrossì di botto e sentii un brivido lungo la schiena.
Hinata rise seguito da Tanaka e Nishinoya.
Gli altri ci guardarono con dei ghigno stampati in faccia.

-Boke Hinata boke!- urlai.

Prendemmo un gelato vicino alla scuola, poi parlammo un po' del campus.

Mentre tornavamo a casa, io e Shoyo ci stringevano la mano, chiacchierando del più e del meno.

-Chissa come sarà il nekoma!- disse.

-Credo come sempre. Bravissimi in ricezione!-

-Chissa Kenma...-

-Intendi con Kuroo?-

-Cosa?-

-Ah no nulla, una cosa che mi aveva detto Kuroo-

-KAGEYAMAAA DIMMELO!-

-non ci penso neanche-

-Daiiii-

-Forse, al campus te lo dirò...-

Mi avvicinai a lui facendo la linguaccia. Lui fece la stessa cosa e mi baciò.
Entrambi ci fecimo una grande risata.
Poi lo salutai e lui tornò a casa. Lo guardai dolcemente, mentre se ne andava.

Angolo autore

Di solito scrivo 1000 parole e passa. Ma oggi non avevo voglia (ne di scrivere, ne di vivere) quindi ne ho fatte un po' meno di mille. Spero vi piaccia lo stesso.
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