1. Il treno

16 1 0
                                    

Una giornata uggiosa oserei dire, una giornata veramente triste in solitudine.

Come avrei passato questa eternità?

Mi rilassai sul mio masso, chiusi gli occhi e mi concentrai sugli odori e i suoni che mi circondavano. Strano, oggi nessun animale era entrato al mattatoio.
Gli umani che sfrecciavano con le loro auto infernali ogni giorno sulla grande strada erano spariti, solo un silenzio tombale... Buffo a pensarci, io ero già morta ma non mi trovavo in una tomba.

Scendo dal mio grande masso e inizio a correre verso la città.

Non so chi sono, la mia vita passata è un enorme buco nero. Non ricordo il mio nome, rammento solo la mia morte: una semplice ragazza che camminava per le strade di Milano al buio, sperando di prendere il treno in orario che venne spinta sulle rotaie. Il treno mi prese in pieno, tagliandomi gambe e testa.

Non dovrei essere viva, ma non sono un fantasma sono semplicemente una ragazza un po' diversa, un po' più forte e un po' più immortale. Ho sempre creduto nei vampiri, streghe e spiriti, nella mia vita da umana sono certa di aver avuto contatti con il soprannaturale, ma non credevo di finirci risucchiata. Non conosco il mio creatore, mi sono risvegliata con la testa e le gambe ricucite al corpo e un bruciore lancinante in gola, una sensazione inspiegabile.
Sono stata assassinata a sangue freddo per dare voce a chi non ha voce, peccato per loro che non avevano fatto i conti che una giovane ragazza vegana potesse trasformarsi in una vampira assetata di sangue e vendetta.

Sono giorni che cammino in cerca di una meta, di un indizio che mi faccia cogliere qualche ricordo della mia vita umana, ma come una calamita torno sempre nella città in cui sono stata ammazzata, o forse inconsapevolmente sto tornando da qualcuno...
Vorrei davvero sapere chi è il mio creatore, mi chiedo come abbia fatto a trasformare un corpo umano mutilato senza vita in un vampiro.

Ho solo un ricordo del mio risveglio, un groviglio di capelli castani e due occhi verdi smeraldo che mi fissavano, purtroppo ho assaporato questa compagnia per poche manciate di secondi prima che il vampiro svanì lasciandosi alle spalle un odore così forte e maschio da farmi venire un capogiro se non fossi stata già morta.
Sono passati due mesi da quel giorno, nessuno mi ha insegnato ad usare le mie nuove potenzialità, nessuno è più tornato a cercarmi ed io purtroppo non ricordo granché della mia vita umana, non riesco a ricordare il mio nome, la mia famiglia sempre che ne abbia avuta una o qualunque dettaglio sul dove stessi andando quella sera, ricordo solo i miei modi di pensare e per cosa stavo combattendo prima di essere lanciata sotto quel maledetto treno.
Ho realizzato di essere diventata un vampiro solo grazie ai canini e alla sete di sangue che provo appena mi ritrovo vicino ad un umano.
Per mia fortuna le ruote del treno hanno lacerato il collo lasciando la testa intatta e senza distruggermi completamente la pelle... non posso dire lo stesso delle cicatrici che porto sulle gambe, infatti il mio creatore oltre ad avermi creata mi ha ricucita. Deve aver faticato molto per sistemarmi le gambe, ma con il collo ha fatto un lavoro perfetto, ho i segni della cucitura per tutta la circonferenza del collo, ma la pelle nonostante adesso sia dura e fredda è ben messa, non posso lamentarmi. Sicuramente nella vita precedente era un medico, non penso che da vampiro possa aver mantenuto quel tipo di lavoro e stare a contatto con il sangue umano tutti i giorni.

Arrivata in città mi dirigo verso il macellaio, oggi non c'è il vecchio scorbutico ma il figlio, certo che non c'è me lo sono bevuto una settimana fa. Il figlio appena mi vede entrare si copre istintivamente il collo negando con la testa
perfetto, il padre deve aver parlato prima di esalare il suo ultimo respiro
pensai.
Dovrei fargli le solite domande di routine per scegliere se è degno di ricevere una seconda possibilità , anche al minimo tentennamento sul condurre questo tipo di vita o su quanto sia giusto vivere sulla morte altrui mi desterebbe dal bere il suo sangue, ma come posso lasciarlo in vita ora che sa che sono una vampira?
Il ragazzo è veramente bello, ma non posso lasciarlo andare.
Resistere all'istinto per un vampiro appena creato è quasi impossibile, io purtroppo non ho nessuno a fermarmi e per evitare di farmi mangiare dai sensi di colpa metto semplicemente a tacere la mia umanità, con una velocità vampiresca mi avvento sul suo collo, bevendone ogni goccia fino a sazietà: e la sua morte.
Sono una vampira sì, che si batte ancora per i diritti degli animali.

Alcuni potrebbero dire che sono un mostro che uccide persone innocenti, io non credo siano persone innocenti. Nonostante io abbia sempre avuto una spiccata empatia per il più piccolo essere vivente senziente, per gli esseri umani questa empatia si è perduta. Purtroppo gli umani giustificano l'allevare e uccidere gli animali con la scusante della catena alimentare, come se l'allevamento fosse naturale.
Quello che faccio io è naturale, seguo le leggi della natura senza allevare nessun essere umano, sono nata per bere il loro sangue e se devo farlo preferisco bere il sangue di persone che non si fanno scrupoli ad uccidere animali.
Per questo motivo non chiamatemi mostro, chiamatemi predatore! Io sono il vero predatore, colei che caccia, stana la preda e se è abbastanza scaltra si nutre.

Da Preda A Predatore||Guadalupa Rosemary Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora