Aveva paura. Questo non lo negava. Y/N aveva paura, forse per la prima volta dopo tanto tempo. La prima volta dopo essersi trasferita dalla campagna. Vi era un chiacchericcio animato che riempiva la balconata. I due senatori e l'imperatore si stavano scambiando discorsi ingenti, di argomenti che lei non riusciva a comprendere. Lei aveva gli occhi fissi davanti a lei, le pupille che seguivano attentamente i movimenti dei due gladiatori che combattevano come se fosse la cosa più interessante del mondo. Il suono delle spade che si scontravano, il loro fiato affannoso, i loro piedi che si alternavano come se fosse una danza, il vento che soffivava quasi delicatamente tra i suoi lunghi capelli. Quei lunghi capelli biondi che teneva sempre sciolti, con magari delle treccine che si dilungavano per l'intera lunghezza.
Y/N era bella, questo tutti lo spaevano. E con quella bellezza che lei aveva, poteva ottenere dei privilegi, uno di questi, un pomeriggio insieme all'imperatore. L'imperatore Nerone.
Lei aveva sentito molte voci, su questo uomo. Alcune lodanti. Molte riempite da terribili parole. Ma ora che aveva incontrato di persona quell'uomo, non aveva più la stessa opinione che aveva avuto quella mattina preparandosi. Lui era alto, un viso fine, delicato, capelli ricci e rossi che gli donavano quel raggio di allegrezza su quel viso così triste, così rovinato. Un corpo lavorato, braccia robuste. Labbra carnose.
Y/N si era fermata ad osservare quelle labbra molte volte, come se ci si perdesse tra quelle. Quelle labbra così rosse che continuavano a muoversi, articolando parole al suo orecchio incomprernsibili, intingendole di rosso scuro col vino. Quel vino così buono e dolce.
Chiuse gli occhi per un breve momento, cercando di prendere profondi respiri, toccandosi in modo nervoso le dita.
Non aveva mangiato. Non aveva bevuto. La gola le sembrava troppo secca da poter anche parlare. E sebbene quello, non riusciva a bere. Non ci riusciva. Anche se vi era un bellissimo vino davanti a lei, che la indulgeva a prenderne un sorso. Ma c'era qualcosa dentro di lei che la fermava, che le diceva che c'era qualcosa di strano in quel vino. Dopotutto, neanche l'Imperatore lo stava bevendo. Dunque si costrinse di resistere, perlomeno finoa ll'arrivo a casa. Che non sapeva quando era. Purtroppo.
Prese un bel respiro, sentendo che ormai il combattimento atroce era ormai arrivato al termine. Quando aprì gli occhi si rivolse verso il suo imperatore, vedendo che si stava novamente avvicinando verso il piccolo balcone per proclamare il vincitore.
Non sapeva il perchè, ma sentiva la sua voce addolcirsi ad ogni parola che lui pronunciava. Come se in qualche modo egli stesse cercando di ammaliarla alle sue parole. Di drogarla. Lei si guardò a destra, e vide come i due senatori stessero bevendo con così tanto gusto il vino a loro dato. Però c'era qualcosa che non andava bene. Le loro labbra stavano diventando viole, e questo non doveva accadere. In teoria.
E poi, egli si voltò verso di lei, con un sorriso quasi finto che gli adorniav il volto. Forse era questo di cui tutti avevano paura. Quel sorriso così malsano, così velenoso, così pazzo.
Non faceva vedere i denti, non ce n'era bisogno. Assomigliava quasi ad uno sparviero pronto a prenderla e a gustarla con il suo lungo becco aguzzo.
Dunque lo sentì di nuovo. Quella sensazione di nausea che le avvolgeva in modo malsano il corpo. Un brivido le percorse lungo la schiena, come Nerone avvicinava il proprio volto al suo. Il suo fiato era incontrollabile, e il suo cuore batteva così forte che aveva quasi paura che si sentisse anche da fuori.
-Ora guarda solo me, Y/N, solo me... - mi sussurrò all'orecchio, prendendo una ciocca dei suoi bei capelli e li portò delicatamente dietro all'orecchio.
Subito dopo lo sentì. Quel rantolo che proveniva proprio da dietro l'imperatore. Distolse lo sguardo dai suoi occhi, cercando di vedere ciò che c'era dietro Nerone. Le sue pupille si dilatarono, gli occhi si sgranarono, alla vista di ciò che stava accadendo. I due senatori, erano a terra, tossendo, sputando sangue. Ma non era sangue normale. Quel sangue era scuro, denso, come se fosse una melma consistente.
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Amor vincit omnia.
RomanceSono solo One shot di diversi personaggi storici. Spero vi piaccia. Attenzione!!! Chi copia, verrà subito segnalato. Nel testo ci sono parolacce, scene di violenza e sangue. Si prega che la storia venga letta da un pubblico consapevole. Detto quest...