Capitolo 2

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Nel weekend, io parto per New York con mia madre. -Naturalmente ha deciso lei, e mi ha obbligato.Lei al volante. Io zitta muta al finestrino.Musica del 1900 che nessuno conosce. Silenzio tombale. Classica situazione madre e figlia.
<l'albergo é prenotato per le 18:00, quindi che ne dici di fare shopping?> esclama mia madre con le dita incrociate dietro la schiena.
<certo poi cantiamo, e balliamo tenendoci per mano>dico.
<e ci risiamo> dice delusa
Silenzio.
Silenzio.
Silenzio.
Mi giro a guardare il finestrino, la città pare inosservata e veloce come la luce, proprio come...
La macchina inizia ad andare più veloce.
<Papi, rallenta.> esclamo preoccupata con la mia vocina stridula
Era buio.
<Dai sù, non avrai mica paura. Non succede niente> dice mio padre mentre se la ride.
<Ryan rallenta, Aiden ha paura.>
dice mia madre.
<Noo!> esclamo impaurita quando la macchina inizia ad andare più veloce.
E mia mamma mi porge la mano, delicata e dolce.
<Tranquilla, ci sono io>dice.

Un solito flesh back, ultimamente succede spesso.
È come se il mondo intorno fosse un ricordo da immortalare in ogni momento. Arriviamo in albergo, prendo il mio telefono. Una notifica. È Ivy.

Ivy
Sei arrivata? Ho bisogno di parlarti, chiamami subito.

Non gli rispondo. Oh cazzo, è online, ho visualizzato. Che idiota.

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