Un fantasma che perseguita
Che esercita forza nel cour
Forse è impazzita
Questa voglia d'amor
O se questo è amore
Stare a pensarlo per ore.
Forse questa è passione
Appare più come prigione
Catene su catene
Tengono la mia mente occupata.~ Mamma, come hai conosciuto il papà ?
La mia bellissima figlia ormai adolescente si siede accanto a me e fa sprofondare una parte del divano.
~Come mai questa domanda?
Le rispondo
~Beh, la mia amica dice che i suoi si sono conosciuti da piccoli e che si sono innamorati subito, e non si sono più lasciati andare, è stato così pure con te e papà?
~Non è stato esattamente così, ci sono stati molti ragazzi che mi sono piaciuti, delusioni e cuori infranti.
~ li voglio sapere tutti, ti prego.
~ okey iniziamo dal primo che mi è piaciuto/ settembre 2017/
<Spero di non perdermi, non mi ricordo neanche la strada che mi ha fatto vedere mia sorella, va beh seguiamo lei mi sembra che va nella mia stessa scuola> penso mentre il pullman colmo si svuota piano piano, stavo seguendo Jessica una ragazza del mio paese sperando che mi portasse alla mia scuola, sono al mio primo giorno di superiori e sono al quanto dispersa,
~Vanessa, sei da sola?
Jessica si gira verso di me sorridendo, è più grande di un anno e mi invita a fare la strada con lei,
~è il tuo primo giorno vero?
Mi chiede guardando il semaforo farsi verde, annuisco e nel mentre mi racconta com'è la mia nuova scuola, mi dice che è solo bella esteticamente ma da dentro sta crollando a pezzi, gli insegnanti vanno e vengono e l'istruzione che danno è molto scadente, mi faccio un po' abbattere dalle sue parole ma un minimo di speranza mi rimane, tra chiacchiere e risate siamo già a scuola.
Dava su uno degli stradoni più importanti del paese.
Dal fuori era un edificio vecchio ma ben tenuto, quando entravi era una delle scuole più moderne che c'era.
Mi affretto a cercare la mia aula e Vanessa mi avvisa che sarebbe venuta a prendermi all'intervallo per farmi fare un giro.
Vedere facce nuove mi spaventa ma sono pronta per una nuova sfida mi dico per darmi forza.
Si presentano due ragazze a me,
~Ciao, io sono Rosa e lei è Michel
Una ragazza alta con i capelli biondi mentre l'altra bruna con dei boccoli che sembrano essere al quanto indomabili.
~piacere Vanessa.
Rispondo sorridendo e facendo del mio meglio per sembrare amichevole, ci sediamo vicine nel mentre che aspettiamo i professori, le aule erano fantastiche.
Noi più piccoli stavamo al terzo piano, quelli più grandi al secondo e quelli dimezzo tutti suddivisi in diversi piani.
Mi guardavo attorno cercando di capire meglio le facce che mi circondavano.
La campanella suona e la prima lezione inizia.
La prima professoressa che si presenta a noi era quella di letteratura e sembra da subito una donna molto spigliata e ci fa presentare uno ad uno, chiede delle nostre famiglie e dei nostri interessi.
Mentre io ripenso alla mia famiglia che si sta sgretolando in silenzio come la muffa che spunta nelle case, non te ne accorgi magari si nasconde dietro gli armadi e fai finita di nulla, ma alla tua salute danneggia piano piano ma fai finta di niente perché significa che il tetto è rotto e ci sono altri problemi che dovresti risolvere, non hai paura della muffa ma della voragine che la crea.
~Vanessa Sarti. Prego presentati.
Dice la donna bionda platino facendo segno di alzarmi.
~come mai hai scelto questa scuola?
Chiede incuriosita
~ non saprei bene, mi piace disegnare e sopratutto scattare foto.
Dico imbarazzata, ho scelto grafica come indirizzo ma non so bene il motivo, mia madre ha fatto tutto, mi credeva troppo stupida per un liceo e l'unico CFP che sembrava darti un lavoro ben retribuito era grafica.
La lezione finisce quasi subito e usciamo tutti dall'aula, fuori c'era già Jessica ad aspettarmi e mi porta dal "paninaro" come lo chiamano loro.
Uno stand che preparavano in mezzo all' agora
Mi metto in fila con già i soldi in mano mentre aspetto il mio turno, un ombra mi copre tutta la luce che veniva da dietro me, mi giro per capire cosa fosse successo quando vedo un ragazzo alto quasi due metri, con i capelli neri sporgersi per cercare di arrivare primo,
~scusa
Mi dice per avermi spinto.
Sto ferma qualche secondo per capire dove io l'avessi già visto.
E finalmente mi ricordo perfettamente.
Avevo fatto dei corsi alle medie per capire che scuola volessimo fare, ero venuta qui e degli studenti del secondo anno avevo fatto delle presentazione, lui era uno di quelli.
Andrea si chiamava se non sbaglio, il tempo di capirlo che se ne era già andato.
Non sapevo che quella sarebbe stata la mia condanno per tre anni.
Il mio primo amore.
Andrea Santinelli è più grande di due anni, il percing al sopracciglio ed un sorriso che fa sciogliere pure il polo nord.
Forse sto esagerando ma è l'amore della mia vita, un ragazzo così genuino non penso di averlo mai trovato.
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Il fantasma
RomantikHai mai amato qualcuno senza mai poterlo toccare? la storia di una madre che racconta le vecchie cotto alla figlia Emma, che tra drammi e le solite pazzie fatte da ragazza esprime tutte le sue esperienze più belle e brutte.